3D: da Cameron e Scorsese a un breve film intitolato “Un gigante”
Italo Moscati ci racconta il suo breve film Un Gigante sulla Beatificazione di Giovanni Paolo II del 1 maggio 2011. Usando il 3d.
Paragoni impossibili, solo incroci importanti. James Cameron, il regista di Avatar si è immerso nella Fossa delle Marianne , giù nel profondo mare; e Martin Scorsese, autore di Hugo Cabret, ha ricostruito una grande stazione parigina, per la sua bella favola sulle origini del cinema (George Mèlies e Il suo viaggio sulla Luna).
Noi abbiamo usato il 3D, in differenti situazioni. Vi abbiamo fatto cenno e ora è il caso di andare un po’ a fondo, senza scomodare la Fossa di Cameron o il viaggio fiabesco di Scorsese nel pianeta Mèlies. Quando dico noi parlo della Direzione Tecnologie Rai di Luigi Rocchi e il Centro ricerche Torino con Alberto Morello; più la HD Forum con Sony, Panasonic e altri. Promotori e finanziatori di due sperimentazioni con le nuove macchine del 3D. Una girata a Roma, l’altra a Venezia.
A Roma abbiamo realizzato Un Gigante – Giovanni Paolo II, un’altra vita, un film di 23’ che andrà in onda domenica 1 aprile negli Speciali del Tg1 ma anche sul Canale 501 del satellite e del Canale 101 di Tivusat. Quando mi è stato affidato il compito di prendere spunto dalla beatificazione del Papa il 1 maggio 2011 per curare la regia e la direzione artistica in un breve film dedicato all’avvenimento mi sono domandato quale strada avremmo potuto prendere per realizzare un racconto in grado di ri-presentare la grande figura del Papa con i mezzi delle riprese 3D.
Ho pensato che occorresse partire da quel 1 maggio e dalla cerimonia alla Basilica di San Pietro, dalla dimensione della stessa Basilica e del suo interno, dei suoi sotterranei, oltre che dalla piazza e dal colonnato; e dalle immagini della folla di pellegrini accorsi. I pellegrini, in grande anzi grandissima parte, giovani; e molti con macchine da presa e persino con qualche piccola cinepresa elettronica in 3D.
Intorno al Vaticano, nei pressi di Castel Sant’Angelo, pellegrini erano in mezzo a centinaia di turisti che si muovevano tra bancarelle e i mimi in maschera, i molti che si trovano imprigionati e silenziosi, in costumi di scena con il cappello davanti per chiedere un “aiutino”. Era la cornice che si completava con la notte prima del 1 maggio al Circo Massimo in un’attesa contrappuntata da fiaccole e musiche. E poi il giorno della beatificazione.
Dall’alba quando sull’orologio di San Pietro scoccavano le 5.30 e tutto era in preparazione nella piazza, con le suore che pulivano devotamente l’altare eretto per la messa. Non vado avanti nella descrizione. Devo aggiungere però che tutto questo e altro ancora, girato tutto in 3D, raccontava e racconta la facciata di S. Pietro, le colonne, le fontane, gli archi; e poi l’interno della basilica, le tombe dei papi, le catacombe, le magnifiche stature; e ancora, all’esterno i giardini del Vaticano.
Un contenitore animato in cui ho inserito, nella fase di montaggio, le immagini in 2D (quelle che normalmente vanno in onda) trovate nelle teche, scelte accuratamente per evitare il più possibile le più note, le più consumate : il papa polacco, la sua storia, la sua proclamazione, i viaggi, gli incontri, le riflessioni, i bilanci, le invocazioni. Una voce potente, e a poco a poco sempre più sottomessa e affaticata ma mai dolorosa. Una voce sulla testa della folla che riempiva la piazza e quelle parole le aveva nel ricordo. Era la terza dimensione, quella umana e spirituale di Giovanni Paolo II, che si intrecciava con le riprese dei luoghi e gli ambienti in 3D.
Ecco il tipo di ricerca effettuato. Per Venezia Carnevale 3D situazione e persone sono diverse, raccolte nel gran frastuono dei giorni della festa laica delle maschere. Ma l’intento di rendere il 3D espressivo, ovvero di non ridurlo a semplice effetto speciale (come ad esempio avveniva e avviene nei cartoni animato), era ancor più in chiave di sperimentazione, essendo state realizzate le immagini un anno prima di “Un gigante”.
In “Venezia Carnevale 3D” c’è un filo di finzione: due ragazzi che si incontrano con già indosso le maschere e i costumi scelgono di vivere insieme quei pochi giorni senza rivelarsi, senza togliersi la maschera. Una piccola storia d’amore tra la gente che si accalcava nei campielli e nelle calli, in piazza San Marco e dovunque nella città della Laguna. Un segno di umanità tra musiche e chiasso, fra euforia e voglia di vivere, tra sogno e realtà.
Il nostro lavoro con il 3D porta queste caratteriste, nel solco di quel che un regista bravo e famoso, Martin Scorsese, ha detto dopo avere girato “Hugo” (l’omaggio a Mèlies) in stereoscopia: “Mi piacerebbe che venisse fuori la mia ricerca di intimità con le storie e i protagonisti”. Un’idea e un proposito sensibili. La parola e il giudizio agli spettatori.
Fonte Foto: TMNews
1. Giovanni Paolo II
2: 1 Maggio 2011: Pellegrini a Roma per la Beatificazione di Giovanni Paolo II
3. 1 Maggio 2011: Veglia di preghiera per la Beatificazione di Giovanni Paolo II