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4 luglio: da Revolution a Independence Day, i film sulla nascita di una nazione

Gli USA fin dalla loro nascita hanno celebrato la loro indipendenza come tappa fondante della nazione e ovviamente il cinema ha dato il suo contributo…

pubblicato 4 Luglio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 12:28

Nessun paese, meglio degli Stati Uniti, ha saputo celebrare le proprie origini: in mancanza di un epos antico, come quello dei progenitori europei ed essendo una nazione multiculturale fin dalle sue origini, gli USA hanno avuto bisogno fin dall’inizio di un mito fondante e il 4 luglio, giornata dell’Indipendenza dal dominio britannico era la giornata ideale a rappresentare la lotta e la coesione di un popolo unito nel creare una nuova nazione. Non è questa la sede per disquisizioni storiche sull’argomento (se interessati leggete questo articolo) bensì per parlare di come il cinema e con quali film abbia contribuito alla nascita e al mantenimento del mito.

Partiamo dai film di ambientazione storica con I rivoltosi di Boston, film del ’57 (titolo originale Johnny Tremain), diretto da Robert Stevenson storico regista Disney (ricordate Pomi d’ottone e manici di scopa?), casa di produzione anche di questo polpettone in costume tratto da un romanzo di Esther Forbes, la cui trama vede un giovane accusato di furto che rimesso in libertà si unisce ai rivoltosi e fa la sua parte per sconfiggere gli inglesi. Il contributo del singolo, l’intento educativo è sempre stato molto importante nei film legati a questa tematica e i titoli sarebbero veramente tanti, per cui dedichiamoci a quelli più rappresentativi, come Revolution del 1985. Cast stellare con Al Pacino, Donald Sutherland e la splendida Nastassja Kinski, diretto da Hugh Hudson (Momenti di gloria): un film riuscito a metà che ebbe il coraggio di mostrare gli aspetti meno eroici della guerra, come gli arruolamenti forzati (in cui incappa anche il figlio del personaggio interpretato da Al Pacino), la povertà dell’esercito rivoluzionario, ma che si sofferma senza successo nel voler raccontare una storia d’amore poco coinvolgente tra i due protagonisti.

Di ben altra pasta, come si evince dal titolo Il patriota (The Patriot, 2000) diretto dal tedesco Roland Emmerich (Stargate, Godzilla), curiosamente divenuto uno dei più patriottici regista americani: protagonista un altro immigrato divenuto più realista del Re, Mel Gibson, nei panni di un coraggioso e indomabile combattente pronto a sacrificare tutto, anche la sua famiglia, per sconfiggere gli odiati invasori inglesi. Epica (ironicamente) la scena della battaglia finale, dove Mel Gibson infilza il cavallo di un ufficiale nemico con l’asta della bandiera a stelle e strisce che poi garrisce al vento sullo sfondo per tutta la durata del duello… A dir poco propagandistico.

Di ben altro stampo e altra epoca è il classico di Oliver Stone, Nato il 4 luglio (Born on the Fourth of July, 1989): ambientato a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 narra della tragedia, comune a migliaia di giovani dell’epoca, di Ron Kovic, interpretato da un Tom Cruise in stato di grazia, nato proprio il giorno dell’Indipendenza. Bambino felice della provincia conservatrice, figlio di genitori permeati di patriottismo e cristianesimo, andrà a “compiere il suo dovere” in Vietnam dove verrà privato dell’uso delle gambe. E il 4 luglio, con i cui festeggiamenti si apre il film, diventerà per lui un motivo d’onta, una data da cancellare. Un film epocale, da vedere.

Chiudiamo con Independence Day, diretto da già citato Roland Emmerich nel ’96 e con Will Smith protagonista. Alcuni lettori potrebbero chiedersi che c’entra un film fantascientifico ambientato nel presente con l’Indipendenza americana, ma è proprio questo il bello. Quale evento migliore per ricordare a sé stessi e al mondo che gli Stati Uniti d’America sono sempre pronti a lottare per la propria libertà e a sconfiggere qualsiasi tipo di invasore? Leggendaria la scena finale, con navicelle in fiamme che precipitano nel cielo come i fuochi artificiali che oggi illumineranno a giorno il cielo dei 50 stati.