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Tron Legacy deludente al box office americano: 44 milioni di dollari, 67 worldwide

Tron Legacy conquista il box office Usa. Come previsto, ma senza ottenere risultati stupefacenti. Costato 150 milioni di dollari, ai quali ne vanno aggiunti altri 160 di marketing, il blockbuster della Disney ha fatto suo il weekend pre-natalizio, senza però fare faville. 43.6 i milioni di dollari raccolti dal film (io ne avevo pronosticati 42

pubblicato 19 Dicembre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 16:50



Tron Legacy conquista il box office Usa. Come previsto, ma senza ottenere risultati stupefacenti. Costato 150 milioni di dollari, ai quali ne vanno aggiunti altri 160 di marketing, il blockbuster della Disney ha fatto suo il weekend pre-natalizio, senza però fare faville. 43.6 i milioni di dollari raccolti dal film (io ne avevo pronosticati 42 al FantaBoxOffice, 12,634 dollari la media per sala), uscito contemporaneamente in 26 mercati internazionali, raccogliendo fuori dagli Usa ‘solo’ 23 milioni di dollari, toccando così in tutto il mondo quota 67. Un risultato da studiare con attenzione, visto che in casa Disney, almeno fino alla vigilia, prevedevano una cinquantina di milioni sul suolo americano, mantenendo comunque un profilo particolarmente basso, tanto da portare qualcuno, dopo il buon venerdì, a lanciarsi nel pronosticare 55/60 milioni. Nella speciale classifica dei titoli in terza dimensione questo è solo il 13° miglior esordio, dietro addirittura a Jackass 3-D, Rapunzel, Megamind, Dragon Trainer e di un niente davanti a L’Era Glaciale 3, a 20 milioni di dollari da Scontro tra Titani, a 34 milioni da Avatar e addirittura a 73 milioni di dollari dall’Alice di Tim Burton. Il passaparola diventa così fondamentale, per una pellicola che deve sfondare il muro dei 500/600 milioni di dollari worldwide per iniziare a fare realmente cassa, anche se sarà molto probabilmente l’universo legato al merchandising a far sorridere la Disney. D’altronde è Natale, e i giocattoli futuristici di Tron Legacy cadono a fagiolo. C’è però da dire che dopo Prince of Persia, 90 milioni di dollari casalinghi dopo esserne costati 200, e L’Apprendista Stregone, 63 milioni di dollari negli Usa dopo esserne costati 150, è il 3° blockbuster Disney consecutivo in un anno che ‘toppa’ sul suolo americano. Che possa suonare qualche campanello d’allarme? Deve così accontentarsi di una triste seconda piazza L’Orso Yoghi 3D. L’esperimento Warner di dar vita ad un nuovo franchise in ‘live action’ alla Alvin Superstar possiamo dire che è decisamente fallito. 16.7 milioni di dollari per l’approdo in sala di Yoghi e Bubu (Alvin Superstar esordì con 44 milioni, il sequel con 48), con una media per sala di 4,752 dollari ed un budget di addirittura 80 milioni di dollari. Considerando anche l’aiuto del 3D, con annesso sovrapprezzo sul costo del biglietto, ci ritroviamo dinanzi ad un esordio decisamente insoddisfacente.

Crollo verticale (-48.3%) e flop americano confermato per Narnia 3, arrivato ai 43 milioni di dollari (127 worldwide) dopo 10 giorni di programmazione. Costato 3 volte tanto, il fantasy della Fox si salva grazie ai mercati esteri, per un botteghino statunitense che a fine corsa sarà decisamente deludente, per non dire disastroso. Medaglia di legno per un’altra new entry, ovvero The Fighter. Costato 20 milioni di dollari, il film della Relativity/Paramount se n’è portati a casa poco più di 12, seguito da Rapunzel, arrivato ai 128 milioni di dollari (225 worldwide), e How Do You Know. Dal ritorno di James L. Brooks, trascinato da un cast a dir poco ricco, ci si attendeva decisamente di più. Poco meno di 8 i milioni di dollari raccolti dalla commedia della Sony, costatane incredibilmente 120 (avere Reese Witherspoon e Jack Nicholson costa…) , con una media per sala di solo 3,061 dollari. Sei anni dopo il deludente Spanglish, costato 80 milioni di dollari e riuscito ad incassarne 55 worldwide, un’altra abnorme mazzata per lo storico produttore dei Simpson e regista Premio Oscar di Voglia di Tenerezza e dell’indimenticato Qualcosa è Cambiato.

Settima piazza per il film fenomeno del momento, ovvero Black Swan. Lanciato in poco meno di 1000 sale, il film di Darren Aronofsky raccoglie altri 8 milioni di dollari, sfiorando così i 16, dopo esserne costati appena 13, e toccando la seconda migliore media per sala della Top10, pari a 8,655 dollari. Chi invece continua la sua discesa verso il basso è The Tourist. Neanche le immeritate ed opinabili candidature ai Golden Globes sono riuscite a ridare fiato alla coppia Jolie/Depp, scivolata in 5° posizione, con appena 30 milioni di dollari incassati, dopo esserne costati 100. A salvarlo arriveranno i mercati esteri. Chi è ormai certo che non raggiungerà mai la soglia psicologica dei 300 milioni di dollari è Harry Potter 7, arrivato ai 266 milioni di dollari (824 worldwide) ma ormai ad un passo dall’addio alla Top10. Considerato da molti il ‘migliore dell’intera saga’, il 7° capitolo, partito con il botto, finirà per essere il meno remunerativo dei 3 diretti dall’inglese Yates. Paradossale. Concludendo la chart con la 10° posizione di Unstoppable, arrivato ai 77 milioni di dollari, e l’uscita in 5 sale di Rabbit Hole, riuscito a raccogliere 55,000 dollari in 72 ore, c’è da ricordare il ricco ed agguerrito prossimo fine settimana, quando scenderanno in pista Gulliver’s Travels, True Grit dei fratelli Coen e soprattutto Vi presento i Nostri, senza dimenticare il numero maggiorato di sale che riguarderà The King’s Speech e Black Swan, oltre la release limitate per Somewhere di Sofia Coppola. Riuscirà Tron Legacy a mantenere la vetta o la coppia De Niro/Stiller finirà per de-tron-izzarlo?