La moglie del cuoco: 4 nuove clip in italiano della commedia di Anne Le Ny
La moglie del cuoco: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sulla commedia di Anne Le Ny nei cinema italiani dal 16 ottobre 2014.
Aggiornamento di Pietro Ferraro
Disponibili 4 nuove clip in italiano de La moglie del cuoco, la commedia sentimentale in arrivo Il prossimo 16 ottobre con Teodora Film.
Il film è diretto dall’attrice Ann Le Ny alla sua terza regia dopo Quasi Amici e La Guerra è dichiarata.
Il cast include tre dei maggiori divi francesi: Emmanuelle Devos, Karin Viard e Roschdy Zem.
Marithé (Karin Viard) lavora in un centro di formazione e ricollocamento per adulti, ha un figlio ormai grande e il suo ex marito e la sua seconda moglie come migliori amici. Un bel giorno alla sua scrivania si presenta Carole (Emmanuelle Devos) che nonostante sia ricca e sposata con un fascinoso chef di fama (Roschdy Zem) le dice di voler cambiare lavoro e di non essere soddisfatta della sua vita, una confessione che permetterà anche Marithé di riflettere su se stessa e le sue priorità..
Clip 2 – Falconiere!:
Clip 3 – L’amante:
Clip 4: Un figlio che parte:
La moglie del cuoco: due clip in italiano della nuova commedia di Anne Le Ny
La moglie del cuoco: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sulla commedia di Anne Le Ny nei cinema italiani dal 16 ottobre 2014.
Aggiornamento di Pietro Ferraro
Disponibili due clip in taliano con scene tratte da La moglie del cuoco, la nuova commedia sentimentale diretta dall’attrice Ann Le Ny (Quasi Amici e La Guerra è dichiarata) e distribuita da Teodora Film nei cinema italiani il prossimo 16 ottobre.
Marithé (Karin Viard) lavora in un istituto di formazione per adulti e aiuta le persone a trovare la loro vera vocazione. Un giorno le si presenta Carole (Emmanuelle Devos), moglie complessata che vive all’ombra del marito, Sam, uno chef di fama (Roschdy Zem). Marithé decide di aiutarla a emanciparsi e l’impresa riesce a tal punto che Carole decide di lasciare Sam. Nel frattempo però le cose si complicano, perché Marithé non è insensibile al fascino del cuoco…
L’idea del film nasce da una chiacchierata tra la regista e la sua assistente al montaggio che prima di fare la montatrice lavorava in un istituto di formazione per adulti, da quella esperienza umana e lavorativa comprese quale fosse la sua nuova strada professionale.
Ann Le Ny attrice e regista
Inizia la carriera di attrice nel 1991 con il film per la televisione La mort d’Alexandre, mentre cinque anni più tardi debutta sul grande schermo in Transfert pericoloso, in cui è a fianco di Daniel Auteuil e Anne Parillaud. Nel 1998 inizia il sodalizio con Pierre Jolivet, con cui gira La cliente, La truffa degli onesti (1999, con Vincent Lindon e Roschdy Zem) e Le frère du guerrier (2002). La ritroviamo nell’esordio dietro la macchina da presa di Sophie Marceau, Parlami d’amore (2002) e nel più grande successo di un’altra celebre attrice-regista, Agnès Jaoui, Il gusto degli altri (2000). Ormai ricercatissima come caratterista, recita tra gli altri in La petite Lili (2003, di Claude Miller), Due per un delitto (2005, di Pascal Thomas), Du jour au lendemain (2006, di Philippe Le Guay), Il mio migliore amico (2006, di Patrice Leconte).
Nel 2007 debutta come regista e sceneggiatrice con Ceux qui restent, con Vincent Lindon e Emmanuelle Devos, e conquista subito due candidature al César, per la sceneggiatura e la migliore opera prima. Tre anni dopo scrive e dirige Les Invités de mon père, con Fabrice Luchini e Karin Viard, a cui segue nel 2012 Cornouaille, con Vanessa Paradis. Nel frattempo, come attrice lascia il segno in due film di grande successo del 2011: Quasi amici, per cui ottiene una nomination al César come non protagonista, e La guerra è dichiarata, di Valérie Donzelli. Il suo ultimo ruolo in veste di interprete è quello di Mme Proust nell’attesissimo Attila Marcel di Sylvain Chomet, mentre La moglie del cuoco è il suo ultimo film da regista.
Clip 2 – I gusti di Carole:
La moglie del cuoco: note gourmand e femminili dalla cucina al cinema
Per ridere facendo spuntini di riflessione su cibo, amicizia femminile, trasgressione, tradimento e sensualità gourmand.
Sempre più spesso il cinema francese entra in cucina, per preparare commedie stuzzicanti e ridere di gusto insaporendo scampoli di tragedia umana e personaggi sull’orlo di una crisi di nervi, con quello scrupolo di umorismo che vivacizza con dialoghi spiazzanti anche il solito brodo.
A La moglie del cuoco (On a failli être amies) sceneggiata, interpretata e diretta dall’Ann Le Ny di Quasi Amici e La Guerra è dichiarata, contribuisce la verve comica di Karin Viard, in trittico con i ben noti interpreti francesi Emmanuelle Devos e Roschdy Zem, nei panni (procedendo a ritroso) del cuoco, la moglie e … la consulente innamorata.
Le comiche sentimentali di Marithé Bressy (Karin Viard), pronta a stimolare le vocazioni della gente in un istituto di formazione per adulti, ed aiutare Carole Drissi (Emmanuelle Devos), a liberarsi dei complessi nutriti all’ombra del marito e famoso chef Sam (Roschdy Zem).
Un processo di emancipazione tanto efficace da spingere Carole a lasciare Sam, mentre l’insegnante diventa sensibile al fascino del cuoco, mentre la commedia brillante indugia sull’amicizia e complicità femminile, le ‘erosioni’ di coppia, sulla sofferenza di una madre che si separa da un figlio, sulla trasgressione sociale e qualche ‘parolaccia’ ben assestata, sui soldi che non fanno la felicità … ma vi contribuiscono.
La commedia brillante prodotta da Move Movie, in coproduzione con Mars Films, Cinéfrance 1888, e France 2 Cinéma, dopo il successo riscosso in patria arriva anche Italia, distribuita nelle nostre sale da Teodora Film, dal 16 ottobre 2014, ma oggi potete sbirciare qualche personaggio che affianca il triangolo sentimentale, come Philippe Rebbot nel ruolo di ex marito, e il giovane Yan Tassin in quelli di Théo.
Note di Regia
“Stanotte non mi hai fatto dormire!”
L’idea del film mi è venuta parlando con la mia assistente al montaggio, a cui un giorno ho chiesto com’era arrivata a fare questo mestiere. Lei mi ha raccontato che lavorava in un istituto di formazione per adulti e, a forza di aiutare gli altri a trovare la loro vocazione, un giorno ha deciso di applicare il metodo a se stessa! Così è diventata montatrice. Il giorno dopo ho aperto la porta della sala di montaggio e le ho detto: “Stanotte non mi hai fatto dormire!”, ovviamente perché l’idea del film aveva iniziato a ronzarmi in testa. Mi interessava parlare dell’immagine che ognuno ha di sé riguardo al mestiere che svolge, del modo in cui vi si proietta, di come si identificano lavoro e immagine sociale. D’altra parte, io stessa ho cambiato mestiere a un certo punto della carriera, diventando regista e non più solo attrice.
Così diverse, così simili
Carole e Marithé sono diverse per molte ragioni. Innanzitutto, il ceto sociale. Inoltre, Marithé è una persona più strutturata, che ha studiato, che lavora in un posto con un’organizzazione precisa e con la consapevolezza della propria utilità. È un personaggio solido, con armi a disposizione per cavarsela nella società in cui vive. Carole è più “fluttuante”. Ha una specie di grazia tipica dell’alta borghesia ed è una persona a suo modo capace di risolvere le situazioni, ma i suoi strumenti sono molto meno obiettivi. Da un punto di vista psicologico, poi, è una donna che vive un momento di crisi: sente di vivere all’ombra del marito, ma capisce anche di dover prendere in mano la situazione per non andare alla deriva. In un certo senso, con un figlio in partenza che lascerà un vuoto nella sua vita, Marithé ha un problema simile. Ma non se ne rende conto.
Karin e Emmanuelle
Fin da quando scrivevo il copione pensavo a Karin Viard e Emmanuelle Devos per i ruoli delle protagoniste. Con Karin ho già lavorato nel mio secondo film da regista, Les invités de mon père, ed era evidente da subito che, con la sua energia, sarebbe stata perfetta per la parte di Marithé. Emmanuelle, con cui avevo girato il mio film d’esordio, Ceux qui restent, avrebbe potuto interpretare entrambi i personaggi e il fatto di usarla per Carole rappresenta in qualche modo un capovolgimento dei suoi ruoli consueti. Questo film è il primo in cui recitano insieme e, conoscendosi e apprezzandosi, erano molto eccitate da questa occasione. Karin ha una grande forza comica, è impressionante come riesca a partire “in quarta” in alcune scene. Emmanuelle preferisce giocare sui cambi di registro, puntando più sulla sorpresa che sulla forza. Ed è una continua fonte di invenzioni.
Sincerità
Dagli attori mi aspetto che abbiano un bagaglio ricco di strumenti diversi a disposizione, in modo da muoversi agilmente tra dramma e commedia, passando rapidamente da un registro a un altro. Ciò richiede un certo virtuosismo, ma al tempo stesso io ho orrore dei virtuosismi! Amo innanzitutto la sincerità in un attore, anche se all’apparenza questa sembra una contraddizione. Semplicemente, non mi piacciono i piccoli espedienti, i trucchi, gli infiorettamenti, e li scopro subito.
La tela di Minnelli
C’è un film che adoro, La tela del ragno di Vincente Minnelli. Si svolge in un ospedale psichiatrico e tutto ruota intorno a un evento semplicissimo: bisogna cambiare la tappezzeria del salone. Il direttore, interpretato da Richard Widmark, decide che saranno i pazienti a sceglierla, come espediente terapeutico. Sua moglie però non è d’accordo e vuole occuparsene lei. Questo spunto così minimale serve da pretesto per dare spazio a una straordinaria galleria di personaggi, che via via occupano tutto lo spazio del film. Con La moglie del cuoco ho cercato di fare lo stesso, dipanando una storia semplice, intorno alla quale i protagonisti possono svilupparsi a tutto tondo.
Anne Le Ny
Via | Teodora Film