Roma 2014 – Die Lügen der Sieger (The Lies of the Victors) – Recensione in Anteprima
Un thriller spionistico che strizza l’occhio all’inarrivabile cinema di Lumet. Die Lügen der Sieger (The Lies of the Victors) al Festival di Roma
Archiviato l’intenso e applaudito Wir sind jung. Wir sind stark. (We Are Young. We Are Strong.), il Cinema tedesco torna al Festival Internazionale del Film di Roma con una seconda anteprima mondiale presentata nella sezione Cinema Oggi. Die Lügen der Sieger (The Lies of the Victors) il titolo, diretto da quel Christoph Hochhäusler ben accolto al debutto in cabina di regia con This Very Moment, presentato in concorso al Festival di Berlino, per poi farsi vedere con I am Guilty e The City Below, entrambi a Cannes nella sezione Un Certain Regard. Un thriller investigativo-spionistico quello ideato dal regista, coraggiosamente ritrovatosi sulle orme di Sidney Lumet. Con tutte le enormi differenze del caso.
Con le bugie dei vincitori del titolo il film punta il dito contro lo strapotere economico della Germania e sul ‘modo’ in cui questo strapotere continua giorno dopo giorno ad ingigantirsi, grazie anche a clamorosi episodi di corruzione da rintracciare all’interno del suo sistema politico. Tutt’altro che lindo e pinto come vogliono far credere i tedeschi. Protagonista della pellicola Fabian Groys, giovane, fascinoso e diabetico giornalista d’assalto di un settimanale politico ritrovarosi quasi per caso con uno scoop sensazionalistico tra le mani. Un uomo si è infatti suicidato gettandosi nella fosse dei leoni dello zoo di Berlino. Grazie alla sua caparbietà e a quella della tirocinante che a malincuore gli è stata affibiata, la notizia da ‘tabloid’ si tramuta in altro nel giro di una settimana. Perché l’esercito, l’industria tedesca e il Governo stesso sembrerebbero aver ‘spinto’ quell’ex soldato pochi anni prima tornato dall’Afghanistan a suicidarsi. Perché?
Un film d’altri tempi, potremmo definire questo Die Lügen der Sieger (The Lies of the Victors). O almeno nelle intenzioni. Un film socio-politico, teso e di stretta attualità nei temi che tratta, incrociando corruzione e loschi legami tra privato e politica. Ma non solo. Perché Christoph Hochhäusler ha voluto illuminare anche il mondo dell’informazione, sempre più manipolabile dall’esterno. L’opinione pubblica è costantemente riportata e lavorata in un determinato modo. Imboccata, potremmo dire, andando così a ‘costruire’ un’agenda setting ad uso e consumo dei potenti. Partendo da questi presupposti il regista tedesco ha ideato un’operazione segreta portata avanti da un branco di professionisti, pagati per deviare incosciamente giornalisti professionisti.
Volendo modernizzare il genere, Hochhäusler ha ceduto spazio alla ‘patina’ estetica, a continui lampi di luce alla Michael Bay che oggettivamente stridono con l’impostazione ‘vecchio stampo’ data alla pellicola, trainata da un montaggio asfissiante e da continui e snervanti ‘carrelli’. La macchina da presa non sta infatti mai ferma, è sempre in movimento, ma non frenetico bensì lento ed orizzontale, riprendendo i suoi protagonisti e tutto quel che avviene in scena quasi ‘lateralmente’. La costruzione dei personaggi, vuoi o non vuoi, tende al clichè. Dal giornalista solitario che finirà inevitabilmente per innamorarsi dell’inizialmente odiata tirocinante al punto debole dell’eroe, ovvero il gioco d’azzardo che puntualmente va a svuotargli tasche e dignità.
Intrecciando diversi piani narrativi e seminando con mai eccessivo stupore gli indizi necessari ad intuire l’intrigo finale che farà ovviamente rima con ‘inganno’, Die Lügen der Sieger (The Lies of the Victors) ha il merito di aver provato a riprendere per mano quel genere inspiegabilmente dimenticato negli anni, ma che in realtà potrebbe ancora pulsare con estrema dignità al buio di una sala. D’altronde in tv, per dire, tutto ciò si sta straordinariamente verificando con House of Cards da due anni a questa parte. A frenare il titolo tedesco, invece, una sceneggiatura in alcuni casi poco chiara, anche se ben vengano i titoli che non si piegano all’odioso ‘spiegone’ finale, e una confezione visiva esageratamente moderna. Anche se vedere un film tedesco che di fatto ‘sbugiarda’ l’apparente perfezione politica e industriale teutonica, vuoi o non vuoi, fa solo che piacere.
Voto di Federico: 6.5
Die Lügen der Sieger (Germania, thriller, 2014, The Lies of the Victors) di Christoph Hochhäusler; con Florian David Fitz, Lilith Stangenberg, Horst Kotterba, Ursina Lardi