Torino Film Festival 2014, vincitori: trionfa Mange tes morts di Jean-Charles Hue
Torino Film Festival 2014: il francese Mange tes morts di Jean-Charles Hue ha vinto il premio come miglior film,
Torino Film Festival 2014: la giuria, presieduta da Ferzan Ozpetek, ha deciso di premiare con i quindicimila euro assegnati al miglior film, Mange tes morts, opera terza di Jean-Charles Hue, che si era già guadagnato il Prix Jean Vigo al Quinzaine des Realisateurs di Cannes. Bene Felix & Miera, che si aggiudica i due premi per i migliori attori (uno, quello per la migliore attrice, ex aequo con The Duke of Burgundy), e For Some Inexplicable Reason che si porta a casa il Premio speciale della giuria e quello del pubblico. C’è anche un po’ di Italia premiata: N-Capace di Eleonora Danco, ha ottenuto la menzione speciale della giuria.
Torino Film Festival 2014: premi
Miglior film: Mange tes morts di Jean-Charles Hue
Premio speciale della Giuria: For Some Inexplicable Reason di Gábor Reisz
Menzione speciale della giuria: N-Capace di Eleonora Danco.
Premio per la Miglior Attrice: Hadas Yaron per Felix & Meira, ex aequo con Sidse Babett Knudsen in The Duke of Burgundy
Premio per il Miglior Attore: Luzer Twersky per Felix & Meira
Premio per la Miglior sceneggiatura: What We Do in the Shadows di Jemaine Clement e Taika Waititi
Premio del pubblico: For Some Inexplicable Reason di Gábor Reisz.
Torino Film Festival 2014: vincitori – anticipazioni
Manca ormai pochissimo e si sapranno i vincitori del 32. Torino Film Festival. Il concorso di quest’anno, rispetto per dire a quello dell’edizione precedente, è stato più discontinuo, con alcune notevoli punte di qualità e alcune grosse delusioni pasticciate. Ve l’ho raccontato giorno dopo giorno nel mio diario e con le recensioni di ogni singolo film in competizione.
Tra le delusioni più cocenti segnaliamo l’argentino Anuncian Sismos, dalla forma improbabile, e purtroppo l’italiano Frastuono, agglomerato di frammenti che faticano a trovare un senso. Se la Giuria capitanata da Ferzan Ozpetek (e composta da Carolina Crescentini, Geoff Andrew, Debra Granik e Georgy Palfi) li premierà, sarà probabilmente sommossa popolare. E anche se ritengo che il pubblico non è che abbia proprio sempre ragione, questa volta sarei nella mischia.
Nelle mie previsioni ho scritto che credo che a spuntarla alla fine sarà il canadese Félix et Meira. Potrebbe piacere molto a Ozpetek, visto che si tratta di un mèlo (cauto e trattenuto, ma comunque toccante) in cui ci sono due opposti che si attraggono. Ma soprattutto punto qualche soldino su un premio al belga Violet, che sin da quando l’ho visto per me è stato un titolo da palmares. Premio della giuria già in tasca?
Partita apertissima in campo attoriale. Credo che il premio come migliore attore se lo giochino Gábor Reisz per For Some Inexplicable Reason (papabile per un premio maggiore) e Harry Lloyd per Big Significant Things. Ancora più aperta la partita per il premio per la migliore attrice. Vorrei però solo ricordare che Chiara D’Anna, co-protagonista di The Duke of Burgundy, è torinese. E nel film è bravissima. Infine: ce la farà N-Capace a entrare nel palmares?
La lista dei vincitori sarà aggiornata appena saranno annunciati i vincitori: stay tuned!
32° TORINO FILM FESTIVAL: premi collaterali
PREMIO SCUOLA HOLDEN – Storytelling & Performing Arts
La Giuria composta dagli allievi del Corso biennale di scrittura e story-telling assegna il premio Miglior sceneggiatura di Torino 32 a:
For Some Inexplicable Reason di Gábor Reisz (Ungheria, 2014)
Con la seguente motivazione: fantasioso e semplice ritratto di un goffo bamboccione che inconsciamente non vuole cambiare. Linguaggio garbato. Situazioni sanamente logorroiche. Film onesto e vero anche nei suoi ralenti.
PREMIO ACHILLE VALDATA
La Giuria composta da 10 lettori di “Torino Sette” assegna il premio Miglior film di Torino 32 a:
For Some Inexplicable Reason di Gábor Reisz (Ungheria, 2014)
Con la seguente motivazione: per aver saputo rappresentare in modo ironico il passaggio esistenziale di un giovane romantico.
PREMIO AVANTI!
La Giuria del Premio AVANTI! (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti Italiani) composta da Massimiliano De Serio (regista), Fabrizio Tassi (Rivista Cineforum) e Andrea Zanoli (Lab 80 Film) propone, per la distribuzione nel circuito culturale curata da Lab 80 film, il seguente film:
Memorie – In viaggio verso Auschwitz di Danilo Monte (Italia, 2014)
Con la seguente motivazione: il film è un viaggio intimo e brutale che distrugge e ricostruisce allo stesso tempo un doppio autoritratto. Con spietata coerenza formale, Danilo Monte mette insieme – come i binari di una ferrovia – l’esperienza dolorosa della sua famiglia con la tragedia collettiva della Storia.
PREMIO GLI OCCHIALI DI GANDHI
Assegnato dal Centro Studi “Sereno Regis” (Torino), la cui Giuria, composta da Luciana Spina, Loredana Arcidiacono, Renzo Dutto, Marco Mastino e Vittorio Sclaverani, assegna il Premio Gli Occhiali di Gandhi al film che meglio interpreta la visione gandhiana del mondo, parte del progetto “Irenea, cinema e arte per la pace”, a:
Qui di Daniele Gaglianone (Italia, 2014)
Con la seguente motivazione: per aver saputo raccontare in modo onesto e diretto come una comunità stia portando avanti da tempo una lotta per i diritti e i beni comuni con molteplici strumenti nonviolenti. Una riflessione sulla democrazia che rovescia gli stereotipi della politica e dell’informazione.
Menzione speciale a: Iranien di Meheran Tamadon (Francia/Svizzera, 2014)
Con la seguente motivazione: per aver lavorato alla creazione di uno spazio comune dove proporre la soluzione dei conflitti attraverso il dialogo. Un coraggioso esempio di utilizzo del cinema come strumento nonviolento.
Menzione speciale a: Eau argentée, Syrie autoportrait di Ossama Mohammed e Wiam Simav Bedirxan (Francia/Siria, 2014)
Con la seguente motivazione: per come i registi e i “mille e uno sguardi” hanno saputo utilizzare il mezzo cinematografico per documentare in maniera intima e collettiva le crescenti atrocità di una guerra nell’incerta quotidianità del popolo siriano, oggi.
PREMIO INTERFEDI
Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità, attribuito dalla Giuria Interfedi, composta da Giorgio Berruto (Comunità Ebraica), Paolo Schirru (Chiesa Valdese) e Beppe Valperga (Comitato Interfedi) a:
Felix & Meira di Maxime Giroux (Canada, 2014)
Con la seguente motivazione: attraverso una coinvolgente storia d’amore racconta l’incontro di due realtà esemplari, confronto di religiosità e laicità, affermando i valori della libertà e della responsabilità individuali.