Lars von Trier confessa: non so se farò altri film, sono un ex alcolista e un ex tossicodipendente
Addio al cinema per Lars von Trier?
Non parlava da tre anni, ovvero dalla ‘cacciata’ dal Festival di Cannes perché ‘persona non grata’ a causa della sparata ‘pro-Adolf Hitler’. Eppure la Croisette premiò il suo Melancholia grazie all’intensa prova di Kirsten Dunst, Ma l’offeso Lars von Trier non ha più rilasciato dichiarazione alcuna nei 3 anni successivi. Persino per il lancio del tanto chiacchierato Nymphomaniac. Fino ad oggi. Perché il regiata danese si è fatto intervistare dal quotidiano di casa Politiken, svelando verità per decenni taciute.
Il padre di Dogma 95 ha infatti ammesso di aver avuto enormi problemi di droga e di alcool in passato, anche se in questo momento sobrio e ‘guarito’ dalla dipendenza. Il regista ha confessato di aver sceneggiato la maggior parte dei suoi film sotto l’effetto degli stupefacenti, arrivando a bere fino ad una bottiglia di vodka al giorno. Tutto questo per diventare realmente ‘creativo’. Solo così, totalmente strafatto e ubriaco, è riuscito a scrivere Dogville in 12 giorni appena. Tutt’altra storia con Nymphomaniac, sceneggiato da sobrio in 18 mesi. Impegnato tutti i giorni con gli alcolisti anonimi, Von Trier ha poi parlato del proprio futuro, ora come ora sull’orlo del punto conclusivo.
“Non so se sarò in grado di fare altri film, e questo mi preoccupa”. “Non esiste espressione artistica di qualche valore che sia mai stata realizzata da ex alcolisti o ex tossicodipendenti. A chi mai interesserebbe qualcosa fatto dai Rolling Stones sobri o da Jimi Hendrix senza eroina? Certo è che non posso raccomandare ad altri di fare altrettanto. E’ molto pericolo e stupido”.
Parole che faranno ovviamente discutere, come da sempre avviene con l’Universo Von Trier, Palma d’Oro nel 2000 grazie a Dancer in the Dark e ad oggi regista di 13 lungometraggi. Che mai diverranno quattordici?
Fonte: AceShowBiz