Oscar 2015 – La canzone del mare: l’intervista a tre animatori italiani
In regalo ai nostri lettori un’intervista a tre animatori italiani che hanno lavorato a “Song of the sea”, candidato ai Premi Oscar 2015 come film d’animazione
Tra la cinquina dei film d’animazione candidati agli Oscar 2015 c’è La canzone del mare (Song of the Sea) diretto da Tomm Moore (anche il suo precedente film The Secret of Kells fu candidato agli Oscar 2010 ma perse contro Up). Oggi vi regalo, con molto orgoglio, una tripla intervista a tre animatori italiani che hanno partecipato al film: Giovanna Ferrari, Alfredo Cassano e Alessandra Sorrentino.
1. Partiamo dalla fine. Qual è stata la vostra reazione quando avete sentito la cinquina dei film d’animazione?
Giovanna Ferrari: Da un lato me lo aspettavo, perché è un film davvero molto bello e che merita la nomination più di molti blockbuster che abbiamo visto più volte addirittura vincere gli Oscar. Dall’altro, l’Academy ci ha purtroppo abituato a un certo disinteresse nei film che hanno poca pubblicità e poco budget per la promozione come Song, di conseguenza è stata una splendida sorpresa vedere che questa volta nella cinquina hanno trovato spazio prodotti generalmente snobbati se pur di altissima qualità come Song, Inoltre è stato piacevole vedere che su 5 film “solo ” due sono in cgi, e ben due sono in animazione 2d tradizionale. Anche perché il pubblico ha molta voglia di film disegnati, che purtroppo vengono sempre meno finanziati.
Alessandra Sorrentino: Ho seguito l’annuncio in diretta streaming mentre prendevo il caffè in cucina e penso che mi abbia sentita urlare tutto il palazzo. Tantissima emozione, è una soddisfazione immensa aver fatto parte di questo film. Poche ore dopo, i biglietti aerei per Los Angeles erano stati prenotati.
Alfredo Cassano: Grande gioia e un po’ di sorpresa visto che gli altri film in competizione sono grossissime produzioni. Dispiace ad esempio per The Lego Movie, che era tecnicamente molto ben fatto.
2. Avete visto gli altri film candidati nella vostra categoria? Quale il migliore secondo voi (ovviamente oltre al vostro…)?
Giovanna: Ho visto gli altri film, e devo dire che, oltre a Song, il mio preferito è “La storia della principessa splendente”. E’ anche il secondo preferito di mia figlia di sette anni. Per certi versi sono due film simili (distribuiti dallo stesso distributore in USA), entrambi affrontano temi forti attraverso i miti popolari. Entrambi usano la poesia dell’immaginario ancestrale per elevare lo spettatore e portarlo in viaggio. Non sono prodotti commerciali fatti per vendere, sono entrambi gioielli confezionati per fare sognare e crescere, e per avere diversi livelli di lettura in modo da affascinare adulti e bambini insieme; sono anche due film in cui ci sono personaggi principali femminili con un ruolo profondo e non sterotipato. Cosa rara purtroppo di questi tempi.E per finire sono entrambi film in animazione 2d.
Alessandra: Sono tutti film molto validi e obiettivamente è difficile non sentirsi circondati da giganti, quando gli altri contendenti hanno nomi (e budget) come Pixar, Dreamworks, Laika e Studio Ghibli. Song of the Sea, pur essendo un film indipendente, ha tutte le carte in regola per risplendere in questa competizione. In più è realizzato in animazione tradizionale, un’arte ormai sempre più rara, e io credo davvero che meriterebbe di vincere. Se non potessi tifare per noi, la mia scelta sarebbe senza alcun dubbio La storia della principessa splendente di Isaho Takahata.
Alfredo: L’unico che non ho ancora visto è BoxTrolls. Big Hero 6 è perfetto tecnicamente ma non mi ha fatto impazzire, Dragon Trainer 2 è un gradino sopra in tutto e probabilmente sarà il vincitore. “La storia della principessa splendente” è commovente e Takahata merita sicuramente un Oscar alla carriera perché è un gigante. E “Song of the Sea”….. è un capolavoro!
3. Mi raccontate quale ruolo avete nel film? Di cosa vi siete occupati?
Giovanna: Io sono stata uno dei tanti animatori che hanno lavorato sul film. Mi occupavo quindi di “dar vita” ai personaggi, disegnandone i movimenti disegno per disegno, fotogramma per fotogramma. Per fare questo ti devi immedesimare nel personaggio, entrare nella sua testa, un po’ come un attore che usa il disegno invece del proprio corpo. Mi ha molto aiutato avere una bimba dell’età della protagonista. Mi sono state affidate moltissime scene con lei, e mi sono specializzata sulle sue emozioni. Mi è piaciuto moltissimo poterla interpretare e ancora oggi mi sento legata a quel personaggio come se fosse una bimba reale.
Alessandra: Ho iniziato a lavorare a “Song of the Sea” nel 2012 come storyboard artist, realizzando sequenze per circa 9 minuti del film. Successivamente sono stata chiamata anche per le animazioni, e ho realizzato insieme ad Alfredo la sequenza di apertura e un’altra sequenza di flashback che appare più avanti nella storia, entrambe hanno uno stile grafico che ricorda l’acquerello, diverso dal resto del film. Parte del mio lavoro per “Song of the Sea” si può già vedere nel trailer.
Alfredo: Ho partecipato all’animazione della sequenza di apertura del film, che si apre con un flashback. Il resto della sequenza viene poi ripreso più avanti nel film ed io ho animato anche in questa sequenza successiva. Visivamente, lo stile di questi flashback è leggermente diverso dal resto del film, è infatti leggermente più acquerellato e “matitoso”.
4. Qual è la vostra formazione scolastica? Come siete arrivati a lavorare a Song of the Sea?
Giovanna: Ho studiato lingue al liceo perché pur avendo la passione del disegno, volevo viaggiare. Poi ho cominciato la gavetta in Italia per imparare il mestiere che volevo fare fin da piccola, l’animatore di cartoni animati. Sono andata alla Scuola Nazionale di Cinema dipartimento animazione di Torino, dove ho passato tre anni e tra insegnanti e studenti ho incontrato molti di quelli che ora sono i miei amici e colleghi (tra cui ovviamente Alessandra e Alfredo). Durante la scuola sono andata in Irlanda per uno stage, e mi sono innamorata del paese e del loro modo di lavorare. Quando Tomm Moore ha fatto il primo film (The Secret of Kells) ero già in partenza per la Francia per un altro film e mi sono giurata che per il suo film successivo avrei fatto di tutto per lavorarci, perché trovo che Tomm Moore sia uno dei migliori registi che abbiamo in Europa, un vero visionario. Ho passato molti anni a lavorare in Francia e in Europa per lungometraggi e serie Tv imparando tutto il possibile dagli incredibili talenti che ho avuto la fortuna di incrociare. Quando Cartoon Saloon ha cominciato a cercare animatori per Song mi sono precipitata e sono partita alla volta del Lussemburgo per lavorare sul film.
Alessandra: Ho studiato al Centro Sperimentale di Cinematorgrafia di Torino, specializzandomi in Animazione Tradizionale nel 2004. L’estate successiva sono partita insieme ad Alfredo per uno stage a Dublino che sarebbe dovuto durare due settimane, poi invece ci è stato chiesto di rimanere a lavorare in studio e così il nostro soggiorno in Irlanda è durato quasi 3 anni. Tornata in Italia ho continuato la mia attività freelance per vari studi soprattutto all’estero, tra cui anche Cartoon Saloon, con cui c’è un rapporto molto stretto.
Alfredo: Ho studiato animazione al Centro Sperimentale di Cinematografia a Torino. Poi nel 2005, durante le vacanze estive del secondo anno ho fatto insieme ad Alessandra Sorrentino (mia compagna di scuola di animazione al tempo, mia moglie ora) uno stage di 2 settimane in uno studio di Dublino. Due settimane che però sono diventate quasi tre anni nei quali ho avuto la possibilità di lavorare come animatore, backround artist, storyboard artist per serie TV, videoclip e un lungometraggio, “The Secret of Kells” prodotto da Cartoon Saloon. Poi siamo tornati in italia e da quel momento è inziata la vita da freelance durante la quale, oltre che con altri contatti vecchi e nuovi, abbiamo più volte lavorato con Cartoon Saloon fino all’inizio della produzione di “Song of the Sea”.
5. Il film non è ancora arrivato in Italia, ci regalate 3 aggettivi a testa per descrivercelo?
Giovanna: Questa è una domanda davvero dura. Direi: Commovente, Profondo, Puro.
Alessandra: Delicato, avventuroso, sincero.
Alfredo: Poetico, spettacolare, geniale.
6. Quale film d’animazione ha segnato la vostra vita?
Giovanna: Da bambina “Il libro della Giungla” è probabilmente quello che più ho amato. Poi ovviamente le serie tv giapponesi e non che passavano in Italia (Memole era senza dubbio la mia preferita, e credo che non sarò la sola a dirlo, vero Alessandra?). Da più grande Ghibli ha preso il sopravvento sui miei gusti e Principessa Mononoke è secondo me uno dei più bei film (di animazione e non) che siano mai stati fatti. Un altro film che mi ha segnato profondamente è un cortometraggio, “Father and Daughter” di Michael Dudok De Wit, un capolavoro di estetica e narrazione.
Alessandra: Avevo 6 anni quando arrivò il primo videoregistratore a casa nostra e lo consumai letteralmente a forza di guardare lungometraggi Disney ogni giorno. Ma quando vidi “La Bella Addormentata” mi si accese una lampadina: il limite massimo per la restituzione della videocassetta a noleggio erano 2 giorni, e io ricordo come se fosse ieri di averlo visto dodici volte di fila. Ero completamente ipnotizzata dall’eleganza di quei disegni, dalla bellezza di quelle scenografie dipinte su vetro e da quelle animazioni così credibili da sembrare reali. Da quel momento, nonostante fossi così piccola, decisi che nella vita volevo disegnare cartoni animati ed ogni mia scelta è sempre andata in quella direzione.
Alfredo: Per me sono stati decisivi i corti classici della Disney, più dei lungometraggi. Quando ero molto piccolo giocavo con un proiettore della Hasbro, simile ad un Super 8, che mi permetteva di studiarli fotogramma per fotogramma. Nel vederli poi in TV in versione integrale (ed era l’unica occasione, visto che quando io ero piccolo i videoregistratori non esistevano) provavo un brivido pazzesco, era come assistere a una magia.
7. E la domanda di rito: progetti futuri?
Giovanna: Sto lavorando come primo assistente regia a un lungometraggio in produzione per PrimaLinea productions, un progetto molto interessante che vedrà la luce tra qualche anno.
Alessandra: Al momento sto lavorando come storyboard artist per una serie dei Lego, poi vedremo cosa porterà il vento! Il nostro è un lavoro in cui è un po’ difficile pianificare quali saranno i progetti successivi, ma mi piacerebbe poter animare di più quest’anno, magari su un altro lungometraggio. L’idea di realizzare un corto in 2d tutto mio invece rimane, manca sempre il tempo perché, per fortuna, il lavoro mi impegna moltissimo, ma prima o poi succederà.
Alfredo: Ritornare a lavorare su film della stessa qualità e respiro di “The Secret of Kells” e “Song of the Sea” è un desiderio che qualsiasi animatore avrebbe. Considero comunque il mio sogno professionale realizzato e mi basta che continui così come è andata in questi ultimi anni.