Automata: recensione in anteprima dello sci-fi con Antonio Banderas
Intelligenza artificiale e leggi della robotica in “Automata”, un dramma sci-fi coraggioso e da non sottovalutare.
” thumb=”” url=”http://www.youtube.com/watch?v=WbSh0SrOwAk”]
Antonio Banderas sembra aver creduto molto nelle potenzialità di Automata e nel regista spagnolo Gabe Ibáñez tanto da co-produrre e interpretare in veste di protagonista questo suggestivo dramma fantascientifico / distopico che mette in scena le iconiche “Leggi della robotica” create dallo scrittore da Isaac Asimov, alle quali obbediscono i robot inclusi quelli costruiti nel film da una razza umana a rischio estinzione, che popola una Terra in gran parte desertificata e inabitabile a causa delle radiazioni solari.
Milioni di robot stanno assistendo al declino della civiltà umana.
Milioni di robot che obbediscono a due protocolli di sicurezza:
Il primo protocollo impedisce al robot di minacciare qualunque forma di vita.
Il secondo protocollo impedisce al robot di modificare se stesso o altri robot.
Banderas interpreta Jacq Vaucan, un ispettore assicurativo al servizio di una multinazionale (ROC – Robotics Corporation) che ha creato questo modello di androide quantistico, l’Automata Pilgrim 7000, utilizzato per per servire gli esseri umani ed erigere città in cui la popolazione sopravvissuta alla catastrofe si è rifugiata, ma come Vaucan presto scoprirà ci sono robot che hanno acquisito una sorta di coscienza arrivando ad autoripararsi e sviluppando una personalità senziente, un miracolo scientifico che potrebbe trasformarsi in un pericolo per il futuro dell’intero genere umano che ha iniziato un declino che sembra inarrestabile.
Gabe Ibáñez mette in scena un suggestivo “noir pre-apocalittico” che pesca a piene mani e con una certa intelligenza dal miglior cinema di genere sci-fi che ha costruito un intero filone sull’Intelligenza artificiale e i robot che diventano materia da teorie evoluzionistiche, così durante il film si percepiscono le metropoli futuristiche e tentacolari di Blade Runner, gli automi divenuti senzienti di Io Robot, le fatiscenti baraccopoli di District 9 e il deserto radioattivo di Hardware, ma il film di Ibáñez ha la sua forza nel coraggio di non spettacolarizzare la trama trasformandola in un action, ma crea un mondo di sopravvissuti da cui il tormentato protagonista vuole sfuggire.
Non vi è nulla di attraente nel futuro mostrato nel film, non c’è la tipica patinatura di una produzione hollywoodiana e in questa particolare scelta la carta vincente è stato l’utilizzo di CG miscelata ad effetti pratici, Ibáñez è un esperto di CG e conceptual design, donando agli automi del film un look realistico, schivando l’effetto videogame che spesso ci troviamo di fronte quando troppo spesso si ricorre e abusa di immagini generate al computer.
Scagnozzo della ROC: Perchè è così difficile per te accettare i miei ordini…sei solo una macchina.
Robot: Solo una macchina? E’ come dire che tu sei solo una scimmia.
Se cercate un film in stile Il mondo dei replicanti o il citato Io, Robot potreste andare incontro ad una delusione, Automata non contiene elementi riconducibili all’action e proprio per questo merita di non essere sottovalutato e archiviato come “noioso” o “lento”, perché sia la partecipata perfomance di Banderas che la messinscena di Ibáñez sono meritevoli, come peraltro le teorie filosofiche che il film sottintende e che risultano altamente fruibili.
In conclusione siamo di fronte ad un film di buon livello che sfrutta con intelligenza un’idea di partenza suggestiva, di certo non regala nulla di nuovo, ma intrattiene con efficacia veicolando tematiche di spessore su cui è sempre intrigante riflettere.
La teoria della singolarità tecnologica elaborata dagli scienziati negli anni ’50 è un punto, nell’evoluzione di una civilizzazione, in cui il progresso tecnologico umano accelera oltre la stessa capacità di comprendere e prevedere, dando vita, più specificamente, a un’intelligenza superiore a quella umana.
Voto di Pietro: 6,5
Automata (fantascienza / Spagna – Bulgaria 2014).Un film di Gabe Ibáñez. Con Antonio Banderas, Dylan McDermott, Melanie Griffith, Birgitte Hjort Sørensen, Robert Forster, Christa Campbell, Tim McInnerny, Andy Nyman, David Ryall, Geraldine Somerville. Al cinema dal 26 febbraio 2015