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Una stanza piena di gente, 24 personalità diverse per Leonardo DiCaprio

Una stanza piena di gente di Daniel Keyes diventa cinema con Leonardo DiCaprio

pubblicato 28 Febbraio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 17:45

Altro che lunga pausa al mondo del cinema, come annunciato un anno fa. L’assalto agli Oscar firmato Leonardo DiCaprio è ufficialmente ripartito, con il divo entro fine anno di nuovo in sala con l’atteso The Revenant, nuova fatica di Alejandro González Iñárritu, e non solo. A detta dell’Hollywood Reporter, infatti, DiCaprio sarà il protagonista della trasposizione cinematografica di The Crowded Room, romanzo di Daniel Keyes arrivato in Italia con il titolo Una stanza piena di gente. Ad occuparsi dell’adattamento Jason Smilovic e Todd Katzberg, con Leo anche produttore con la sua Appian Way. Un impegno a 360°, quello dell’attore quasi quarantenne.

Il romanzo ci porta al 27 ottobre del 1977, quando la polizia di Columbus, Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligan con l’accusa di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie. Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci sono prove schiaccianti. Ma, durante la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, emerge una verità sconcertante: Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell’identità. Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il sopravvento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile.

Nel corso del processo si manifestano il gelido Arthur, 22 anni, che legge e scrive l’arabo; il timoroso Danny, 14 anni, che dipinge solo nature morte; il violento Ragen, 23 anni, iugoslavo, che parla serbo-croato ed è un esperto di karaté; la sensibilissima Christene, 3 anni, che sa scrivere e disegnare, ma soffre di dislessia; e poi Alien, Tommy, David, Adalana e Christopher. Così, per la prima volta nella storia giudiziaria americana, il tribunale emette una sentenza di non colpevolezza per infermità mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quando, durante il ricovero in un istituto specializzato, a poco a poco non affiorano altre 14 identità autonome, tra cui spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23 alter ego. Proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile scrivere il libro di Keyes.

Una sorta di Leonardo DiCaprio Show, praticamente, con 24 attori in uno. E se non sarà Oscar…

Fonte: Comingsoon.net