Run All Night: Recensione in Anteprima
Liam Neeson ritrova per la 3° volta lo spagnolo Jaume Collet-Serra con l’action Run all Night – Una notte per sopravvivere
Alzi la mano chi di voi 20 anni fa avrebbe scommesso un euro sull’evoluzione cinematografica di Liam Neeson, passato dall’essere attore impegnato (Schindler’s list, Rob Roy, Michael Collins) al nuovo Steven Seagal. Probabilmente nessuno, Neeson in testa. Eppure negli ultimi 10 anni il gigante irlandese ha imboccato la strada dell’action duro e puro, tanto dal non voler fare quasi nient’altro. Taken 1, 2 e 3, ma anche A-Team, The Grey, Unknown, Battleship, Non-Stop, La preda perfetta – A Walk Among the Tombstones ed ora questo Run all Night – Una notte per sopravvivere, sua 3° collaborazione al fianco dello spagnolo Jaume Collet-Serra nel giro di 4 anni. Tanti titoli raccolti in poche stagioni per un ruolo, quello del roccioso cattolico, sporco e ‘cattivo’, che ha finito quasi per saturare il mercato e la stessa filmografia del diretto interessato, tanto da pagarne dazio.
Costato 50 milioni di dollari, Run All Night è stato infatti il peggior risultato di Liam dal 2010 ad oggi al box office Usa. Forse immeritatamente. Perché per una volta lo sceneggiatore Brad Ingelsby era riuscito a dare un certo peso specifico al personaggio del divo, criminale nonché cecchino di Brooklyn un tempo conosciuto come il Becchino. Vecchio amico del boss Shawn Maguire, Jimmy Conlon ha ora 55 anni e vive di ricordi, che si potrebbero anche definire incubi. Quel passato fatto di morti a profusione non riesce proprio a svanire, con un detective sulle sue tracce e un figlio che non lo vuole più vedere neanche in fotografia da dover ‘salvare’ in un’unica notte. Perché il destino costringerà Conlon a prendere posizione nei confronti della vita che fu, cercando quella ‘pace interiore’ che solo attraverso l’immancabile resa dei conti potrà diventare realtà.
Quante volte Hollywood ci ha concesso pellicole ‘imbrigliate’ in un’unica notte, in cui le ore passano, l’alba si fa sempre più vicina e i nodi venuti al pettine attendono di essere sciolti. Tante, eppure fa sempre un certo effetto ammirare progetti il cui il tempo scorre inesorabilmente quasi ‘in presa diretta’, davanti allo spettatore, sommando colpi di scena in tempi ristretti. A giovarne il ritmo, qui da subito particolarmente incandescente. Perché Neeson è un padre che non c’è di fatto mai stato, un nonno che non ha mai visto le nipoti, un pericoloso assassino che non ha mai tradito l’amico di sempre, il ‘fratello di sangue’ nonché boss Ed Harris, come al suo solito impeccabile nel ruolo del malavitoso. Eppure quando sarà chiamato a dover ‘scegliere’ da che parte stare, Neeson opterà per quel figlio che l’ha da tempo dimenticato, dando vita ad una serie di reazioni a catena che incendieranno la notte della Grande Mela, illuminata dai tanti e sanguinosi peccati del padre di fatto tornati per perseguitare l’incolpevole ragazzo.
Collet-Serra, ormai sempre più abituato all’action americano, ‘vola’ tra i palazzi di una New York sudicia e romantica, pericolosa e corrotta, ammiccando ai polizieschi dei tempi d’oro in cui proprio di nessuno ci si poteva fidare, agenti in testa. Nel giro di due ore Neeson e Joel Kinnaman, a breve nei cinema d’Italia anche con Child 44 – Il bambino numero 44, dovranno semplicemente ‘scappare’ per salvarsi la pelle, provando in una notte a scrivere la parola fine su decenni di onorata carriera criminale. Già abbondantemente visto negli abiti di un padre ‘vendicativo’ e pronto a tutto pur di salvare la propria prole, il Liam di Rul All Night si differenzia dagli altri visti precedentemente in sala perché costretto a dover ‘tornare’ padre, ancor prima di poter pensare alla trasformazione in ‘protettore’. Jimmy è in questo caso solo, è stato abbandonato e allontanato dalla propria famiglia per i reati commessi e si appresta a passare il Natale in casa dell’amico di sempre, un mafioso a cui non aveva mai saputo dire di no. Fino alla notte della svolta, quella in cui dovrà mettere a tacere i fantasmi di un passato rumoroso, cercando di riaccendere quella fiducia nei suoi confronti che il figlio ‘autista’ ha da tempo smarrito. Per non dire sotterrato.
Particolarmente portato alle scene d’azione pura, tra inseguimenti, sparatorie, scazzottate, palazzi in fiamme e quella sana dose di gratuita violenza che in questi casi è banalmente dovuta, al regista di Orphan va dato il merito di aver saputo tenere alta l’adrenalina cinematografica per quasi tutta la durata della sua sesta fatica, esagerando nell’involontariamente ridicolo finale in cui Liam, esausto, si tramuterà in Occhio di Falco. Un eccesso di ‘supereroismo neesoniano’ facilmente evitabile e particolarmente comico, tra prolungati rallenty e una redenzione da afferrare a suon pallettoni. Una pesante pecca arrivata al termine di un prodotto di genere confezionato con apprezzabile capacità ed impreziosito da un cast di contorno di tutto rispetto (ai già nominati Harris e Kinnaman si aggiunge quel Vincent D’Onofrio recentemente rilanciato in televisione dallo strepitoso Daredevil), ma anche limitante nei confronti di un buon attore che da troppi anni a questa parte non fa altro che replicare lo stesso personaggio. Sfiancando chi osserva.
Voto di Federico: 6
Run all Night – Una notte per sopravvivere (Usa, thriller, 2015) di Jaume Collet-Serra; con Liam Neeson, Ed Harris, Joel Kinnaman, Vincent D’Onofrio, Genesis Rodriguez, Nick Nolte, Boyd Holbrook, Bruce McGill, Lois Smith, Common, Beau Knapp, Patricia Kalember, Daniel Stewart Sherman, James Martinez, Radivoje Bukvic – uscita giovedì 30 aprile 2015.