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Toronto 2012: uno sguardo ai film della “folle” sezione Midnight Madness

Dieci film che anticipano l’horror (e non solo) che vedremo: scopri tutti i titoli più “folli” di Toronto 2012.

pubblicato 1 Agosto 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 23:28

Dal Toronto Film Festival arrivano ogni anno alcuni dei film di cui si parlerà parecchio nella stagione “calda” dei premi che contano, e dalla sezione Midnight Madness arrivano alcuni dei titoli più attesi dai fan del cinema di genere e di horror. Per dire: da qui, nel 2010, sono usciti Insidious e The Ward, e l’anno scorso vinceva la sezione il cult The Raid.

Sono 10 le pellicole in programma che di sicuro animeranno le notti della manifestazione. Se alcuni titoli erano già nell’aria (il nuovo Zombie o Dredd 3D), sorprendono le presenze del nuovo film di Barry Levinson (sì, il regista di Rain Man ha girato un horror) o dell’antologico The ABCs of Death. Tra streghe, terremoti, preti blasfemi, gangster, bambini killer e mondi distopici, ci sarà da divertirsi…

Vediamo film per film cosa ci offre quindi il Midnight Madness di Toronto 2012:

The ABCs of Death – di registi vari: 26 registi che hanno a che fare con l’horror o con il fantastico, per quello che è un vero film-sfida che va oltre l’antologia dell’orrore. Ad ogni regista corrisponde una lettera dell’alfabeto: ognuno ha avuto la libertà di scegliersi una parola e girare un corto… Tra i registi Jason Eisener (Hobo with a Shotgun), Xavier Gens (Frontiers), Srdjan Spasojevic (A Serbian Film), Nacho Vigalondo (Los Cronocrimenes), Ti West (The House of the Devil), Ben Wheatley (Kill List).

Gli altri film dopo il salto.

Aftershock – di Nicolás López (Usa): sei amici alle prese con un devastante terremoto in Cile… Il regista cileno di Santos alle prese con un horror da 10 milioni di dollari. Nel cast troviamo Eli Roth, Andrea Osvárt e Selena Gomez (che vedremo anche a Venezia con Spring Breakers di Korine).

The Bay – di Barry Levinson (Usa): il regista di Good Morning, Vietnam, Rain Man, Sfera e Disastro a Hollywood ci racconta di un disastro ecologico in un piccolo villaggio del Maryland infestato dai parassiti. Eco-horror sotto forma di mockumentary.

Come Out and Play – di Makinov (Messico): una coppia aspetta il primo figlio, e nell’attesa passa una vacanza su un’isola… abitata solo da bambini killer. Con Vinessa Shaw.

Dredd 3D – di Pete Travis (Usa/Inghilterra/India): dopo la trasposizione cinematografica del 1995, firmata Danny Cannon e con Sylvester Stallone, torna in sala il “giudice” Dredd, creato da John Wagner e Carlos Ezquerra nel 1977. Questa versione stereoscopica vede per protagonista Karl Urban.

Hellbenders – di J.T. Petty (Usa): un gruppo di preti cattolici (scurrili, volgari e libidinosi…) alle prese con una serie di esorcismi… Commedia horror che potrebbe essere addirittura tacciata di blasfemia, e quindi diventare uno dei “casi” dell’anno. Secondo film in 3D (!) della sezione.

John Dies at the End – di Don Coscarelli (Usa): una droga chiamata Salsa di Soia promette scintille e viaggi spazio-temporali… ma chi ne fa uso non è più umano. Dalla horror novel di David Wong, l’atteso ritorno di Coscarelli dietro la macchina da presa. Ha debuttato all’ultimo Sundance.

The Lords of Salem – di Rob Zombie (Usa/Inghilterra/Canada): le Streghe di Salem stanno per tornare davvero, o è solo Heidi che sta pian piano impazzendo? Zombie firma il suo primo film “originale” dopo l’esordio La Casa dei 1000 corpi e rielabora un Mito.

No One Lives – di Ryûhei Kitamura (Usa): una gang rapisce una coppia di fidanzati. Ma quando la ragazza viene uccisa, i ruoli si capovolgono… Un horror dal cuore “straziante”, dal regista di Versus.

Seven Psychopaths – di Martin McDonagh (Usa/Inghilterra): uno sceneggiatore alcolizzato resta invischiato nel mondo criminale di Los Angeles quando i suoi amici rapiscono il cagnolino di un gangster. Opera seconda del regista di In Bruges, che ancora una volta usa il genere virandolo in grottesco. Con Colin Farrell, per la seconda volta assieme a McDonagh. Qui si rischia il cult istantaneo.