L’ultima casa a sinistra: news sul remake
Nel 1972 Wes Craven esordiva con il suo primo lungometraggio, ossia L’ultima casa a sinistra. Rilettura del bergmaniano La fontana della vergine in salsa exploitation, fu un bel pugno nello stomaco per il tema trattato (stupro e uccisione di due ragazze e feroce vendetta da parte dei genitori di una nei confronti dei killer) e
Nel 1972 Wes Craven esordiva con il suo primo lungometraggio, ossia L’ultima casa a sinistra. Rilettura del bergmaniano La fontana della vergine in salsa exploitation, fu un bel pugno nello stomaco per il tema trattato (stupro e uccisione di due ragazze e feroce vendetta da parte dei genitori di una nei confronti dei killer) e soprattutto per il modo in cui veniva trattato, in bilico fra puro orrore, violenza e gusto per il grottesco, il tutto condito con un sottile ma feroce filo d’ironia. Sottovalutato come più o meno metà dei film di Craven, uno dei registi più abili del New Horror, questa pellicola tra poco sarà portata, come molte (troppe) altre sue “colleghe”, ancora una volta al cinema in una versione tutta nuova (ne parlammo qui per la prima volta).
Che Craven, purtroppo, abbia perso la sua vena creativa (forse gli è stato fatale l’ottimo Scream, che è stato fatale anche per un genere e un po’ la sua pietra tombale) è un dato di fatto, e forse è meglio che si sia buttato nel campo della produzione, prima di ritornare dietro la macchina da presa. Ma purtroppo Craven ha deciso di produrre anche i remake dei suoi cult. La prima volta, con Le colline hanno gli occhi, è andata bene, la seconda non lo sappiamo (si tratta del remake di Sotto shock), e la terza… possiamo iniziare a farci qualche idea grazie alle parole dello stesso Craven, riportate da Bloody Disgusting.
“Penso che sia tra tutti i miei film quello che gli amanti dell’hardcore rispettino di più, proprio perchè è così brutale” dichiara il regista, in questo caso (prossimo) produttore. Ma c’è un però: “Non vogliamo far sì che il remake sia così brutale, innanzitutto perchè di per sè è già una gran bella storia, e vogliamo differenziarlo ancora di più dal film di Bergman, che comunque era una storia ambientata nel Medioevo”. Ma Craven comunque lascerà parecchia libertà al regista, che dovrebbe essere Dennis Iliadis, regista di Hardcore, storia di due ragazze che si prostituiscono per comprarsi la droga: “Penso che Hardcore sia un gran bel film, e noi cerchiamo un regista che sia un vero artista e che possa dare la sua propria visione”.
In ogni caso, c’è poco da sperare: il rifacimento di L’ultima casa a sinistra sarà meno violento dell’originale, c’è da scommetterci. Seguiteci per le prossime news, anche perchè ad ottobre si dovrebbe iniziare a girare.