Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Wes Anderson: prospettiva da Supercut
Stanley Kubrick, Quentin Tarantino, Wes Anderson e le loro particolari prospettive sono i protagonisti dei Supercut di Kogonada
Gli appassionati delle ossessioni inquietanti di Stanley Kubrick, apprezzeranno di certo “Kubrick: One-Point Perspective” dedicato da Kogonada alle prospettive centrali e le simmetriche che accomunano i cult del maestro, che la colonna sonora di “Lux Aeterna – Requiem For A Dream” rende ancora più suggestive.
Il titolo del singolare Supercut, riferito alla terminologia grafica usata per indicare un punto di fuga offerto allo spettatore, con il montaggio in griglia e in sequenza rende ancora più facile notare e apprezzare tale ‘prospettiva’, lungo il corridoio dell’astronave di 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) o quello decisamente più sinistro dell’Overlook Hotel e del labirinto di Shining, lungo il tunnel attraversato dai Drughi e nel Korova Milk Bar di Arancia meccanica (A Clockwork Orange) quanto negli spazi ristretti di Full Metal Jacket.
Un bel lavoro di montaggio che questo appassionato di cinema e punti di vista ossessivi ha già esteso ad altri registi con le scene riprese dal basso dei film di Quentin Tarantino, e quelle riprese dall’alto da Wes Anderson. Dopo il salto.
Tarantino // From Below precede di sei 6 mesi le ossessioni di Kubrick, con il montaggio degli shot di quella prospettiva dal basso che regala una posizione di predominio e cattivo presagio ai personaggi di cult come Kill Bill, Pulp Fiction o ai Bastardi senza Gloria (Inglourious Basterds), al ritmo lento e profetico di “Kaifuku Suru Kizu” di Salyu. In attesa di scoprirne altre in Django Unchained.
È la prospettiva dall’alto e la propensione di Wes Anderson per la ripresa aerea, a donare leggerezza ed eccentricità ai suoi film e alle mani protagoniste ‘46 foto in 40 secondi’ di Wes Anderson // From Above, al ritmo rapido e spiazzante di una colonna sonora come “More to See” di Jonathan Elias.