Star Trek 3: anticipazioni e rumor sul sequel
Star Trek 3: rumor, anticipazioni e dettagli sul sequel.
Manca ancora un anno all’uscita del prossimo capitolo della saga “riavviata” di Star Trek, il sequel Star Trek 3 noto anche come Star Trek Beyond, ma è abbastanza vicino affinché i fan possano cominciare il conto alla rovescia per la prossima estate. Anche questo terzo film, come peraltro il secondo, ha avuto un percorso accidentato, ci sono state questioni dietro le quinte che hanno visto il regista originale scontrarsi con lo studio sulla direzione che il franchise avrebbe dovuto prendere e lo script originale definito “troppo Star Trek” e sottoposto ad una fase di riscrittura.
Sembra che siamo di fornte ad un “parto” difficile, ma le cose sembrano comunque muoversi in avanti con commenti che parlano di progressi, casting e anche di potenziali dettagli della trama. Sappiamo che ci saranno nuove avventure per l’equipaggio della nave stellare Enterprise, che si spera li porterà nello spazio profondo, invece di continuare ad orbitare, narrativamente parlando, intorno alla Terra e alla Flotta stellare, come è accaduto per gli ultimi due film.
Così ora sembra un momento buono come un altro per fermarci un attimo e raccogliere tutto ciò che sappiamo finora su Star Trek 3 e fare il punto sulla terza parte del franchise, che JJ Abrams ha aiutato a rimodellare nel 2009 con un ulteriore “ritocco” apportato nel 2013 con Star Trek Into Darkness, sequel che da fan di vecchia data di Star Trek ho ritenuto superiore al reboot, ma ancora troppo poco rispettoso nei confronti del franchise originale.
Il regista
La questione di chi dirigerà Star Trek 3 è stato un problema fin dal primo giorno. Ovviamente con J.J. Abrams fuori dai giochi e occupato a dirigere Star Wars: Il Risveglio della Forza, dopo molte discussioni e qualche depistaggio da parte dello studio, le redini sono state consegnate a Roberto Orci. Nonostante una lunga storia come sceneggiatore e produttore, anche per quanto riguarda gli ultimi due film, Orci non aveva mai diretto nulla prima di ottenere il lavoro. Questa scelta non è stata vista di buon occhio da molti fan, parte dei quali hanno trovato deludente Star Trek Into Darkness, molto apprezzato invece da buona parte della critica e con un incasso al’attivo di 465 milioni di dollari worldwide. La permanenza di Orci sulla sedia del regista ha avuto breve durata, dando vita ad un conflitto con la Paramount sulla direzione del franchise che ha portato ad una spaccatura e anche se attualmente Orci è ancora a bordo come produttore, non sarà più lui a dirigere o a contribuire allo script.
Sulla scia del forfait (o licenziamento) di Orci lo studio ha messo gli occhi su Justin Lin, colui che ha dato nuova vita al franchise di Fast & Furious trasformandolo in un blockbuster. Battendo nomi del calibro di Duncan Jones, Rupert Wyatt, Morten Tyldum e Daniel Espinosa, Lin ha dato il via ad una negoziazione che lo ha portato al timone del nuovo viaggio dell’Enterprise per arrivare là dove nessun regsta è mai giunto prima.
La trama
Come già precisato, le due precedenti puntate della saga sono rimaste piuttosto vicine a casa. Certo si avventurano verso l’ignoto di tanto in tanto, ma non così lontano come era nel DNA del franchise originale. Questo è qualcosa che è stato notato da molti fan di vecchia data di Star Trek con loro grande disappunto. La Serie Classica che poi ha dato vita al franchise cinematografico era basata sull’equipaggio in missione oltre i confini dello spazio conosciuto, per esplorare nuove galassie incontrando civiltà aliene sconosciute. Questo elemento, parte integrante della mitologia originale, non ha giocato un grande un ruolo nei nuovi film.
Ora però a quanto pare qualcosa sta cambiando. Al momento tutto ciò che abbiamo sentito indica che la trama ruoterà intorno alla leggendaria missione quinquennale che Shatner, Nimoy e gli altri hanno intrapreso molti decenni fa, esplorando nuovi mondi, cercando nuove forme di vita e civiltà per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima. Pare che andremo a vedere finalmente lo spazio per quello che è, l’ultima frontiera e il sottoscritto, che ha una grade nostalgia del vero Star Trek, non potrebbe essere più felice di questa eventualità. I fan vogliono che L’enterprise torni là fuori, segnando nuovi confini dell’universo conosciuto, incontrando pericolose entità aliene, nemici invisibili, misteriosi avamposti abbandonati che li portino in situazioni sempre più rischiose e in missioni in cui è in gioco la sopravvivenza di fronte all’ignoto.
Il cast
Finora i principali attori di Star Trek e Star Trek Into Darkness sono stati confermati. Questo include Chris Pine come il capitano James T. Kirk, Zachary Quinto come Spock, Zoe Saldana come Uhura, John Cho come Sulu, Simon Pegg come Scotty, Anton Yelchin come Chekov e naturalmente Karl Urban come Bones, l’ufficiale medico dell’Enterprise.
Alcuni fan hanno contestato il nuovo cast, è sempre difficile per un attore prendersi carico di un ruolo molto amato già esistente, non è possibile accontentare tutti, ma è indubbio che ci sia una sintonia notevole su schermo, il che rende omaggio ai protagonisti della serie originale, aggiungendo elementi caratteriali più marcati e in qualche caso inediti. Pine ha un surplus di spavalderia giovanile per cui Kirk è diventato famoso all’Accademia della Flotta Stellare, Yelchin e Pegg hanno entrambi la giusta dose di ironia nei panni di Chekov e Scotty e Quinto è praticamente perfetto nel ruolo dell’ufficiale vulcaniano dedito alla logica che Leonard Nimoy ha trasformato in una icona. Ci sembra che manchi di incisività la liason amorosa tra Uhura e Spock, ma nel complesso, il cast principale dona solidità e dinamismo al nuovo franchise che è senza dubbio molto divertente da guardare.
I Cattivi
Cosa sarebbe Star Trek senza i suoi storici antagonisti? E mentre cerchiamo ancora di digerire lo scempio fatto da Abrams con il look dei Klingon, all’orizzonte ci sono un paio di potenziali villain per Star Trek Beyond. Il discorso fin dall’inizio è stato che in questo terzo film i Klingon dovevano essee gli antagonisti principali, il che sarebbe bello dato che sino ad ora hanno avuto un ruolo molto marginale se non irrilevante ai fini della narrazione. Vedremo ora come i klingon verranno inseriti nella nuova trama dopo che lo script originale è stato in gran parte riscritto, ma è stato fatto il nome di Idris Elba come uno dei nemici principali che l’equipaggio dovrà affrontare. Simon Pegg ha detto in un paio di occasioni che Elba non ha nessuna intenzione di interpretare un Klingon, il che ha portato a molte speculazioni e a preoccupazioni dopo che molti fan hanno trovato il casting del talentuoso Benedict Cumberbatch inadeguato rispetto al Khan originale, anche se quella di Abrams è stata una scelta coerente vista la sua idea di “reboot”.
Un altro nome fatto per un ruolo sostanziale è stato quello di Sofia Boutella, se avete visto Kingsman: Secret Service sapete che stiamo parlando di Gazelle, quella letale e fascinosa “cattiva ragazza” dotata di micidiali protesi al posto delle gambe e un’istinto omicida sopraffino. Anche se non ci sono dettagli concreti, si presume che lei sarà una dei cattivi e che forse collaborerà con il personaggio di Elba. E’ anche possibile che possa prendere uno dei tre nuovi ruoli femminili vacanti che si vocifera saranno inseriti in questo sequel: Presidente della Federazione, l’ex moglie di Bones o un capitano della Flotta Stellare rivale di Kirk. Di questi l’ex di Bones o l’ufficiale antagonista sembrano i più probabili.
Gli sceneggiatori
Quando Roberto Orci è stato estromesso come regista, anche la sua sceneggiatura è stata cassata. E’ stato poi chiesto a Simon Pegg, che nel film interpreta Scotty e a Doug Jung di iniziare una riscrittura. Pegg non è certamente estraneo al ruolo di sceneggiatore, ha co-sceneggiato titoli di rilievo come Paul, La notte dei morti dementi e Run Fatboy Run e anche se non ha mai lavorato su un progetto di questa portata, il suo umorismo tagliente e una goliardia citazionista di stampo cinefilo potrebbero dare un apporto notevole al film.
Doug Jung ha scritto soprattutto per la televisione, il sua unico altro credito per un lungometraggio è per il crime-thriller Confidence (2003), Jung ha lavorato su serie tv del calibro di Banshee e Dark Blue e certamente sembra sfoggiare uno stile di scrittura più cupo e grintoso, con questo lato più serioso che potrebbe controbilanciare il lato più comedy e irriverente di Pegg.
Star Trek sempre meno Star Trek?
Quando si parla della sceneggiatura bocciata, Simon Pegg ha rivelato che uno dei problemi che la Paramount aveva con la sceneggiatura originale di Roberto Orci è che era troppo vecchio stile. Lo studio guardava a film come Guardiani della Galassia e The Avengers, film basati su quelli che sono state tradizionalmente proprietà di nicchia, ma che sono state adattate per il grande schermo con grande successo specialmente in ambito di incassi. Quando lo studio guarda quei titoli pensa: “Perché noi no?”. L’obiettivo sembra essere essenzialmente quello di fare Star Trek 3 come accessibile al maggior numero possibile di persone. A questo proposito Pegg ha accennato all’idea di fare qualcosa come un western o un film con rapina, ma pieno di personaggi di Star Trek così da attirare spettatori al di fuori dei fan del franchise.
La preoccupazione tra i fan più accaniti è che il nuovo film potrebbe allontanarsi sempre più da tutte le cose che rendono Star Trek unico e diverso da altri franchise come i film Marvel e Star Wars snaturandone il cuore e trasformandolo in niente di più che un riflesso dei franchise citati. Star Trek e Star Trek Into Darkness hanno sicuramente un aspetto diverso rispetto ai film precedenti e alle serie tv, con l’accento posto sull’azione frenetica e un’avventura di stampo “generalista” capace di attirare anche chi non è amante della fantascienza. Questo è già stato un punto di contesa per molti fan e dalle parole di Pegg sembra che il franchise stia per andare in questa direzione, il che desta nel sottoscritto una grande preoccupazione. Con tutto l’apprezzamento per Pegg questa idea porterebbe il franchise ad essere qualcosa d’altro e a quel punto sarebbe meglio non definirlo più Star Trek; già e stato difficile metabolizzare un reboot, quello di Abrams, volutamente e sfacciatamente contaminato da Star Wars, trovarsi ora di fronte ad un ulteriore snaturamento potrebbe far fuggire chi ancora, come il sottoscritto, nutre una qualche flebile speranza su un ritorno alle origini.
Il titolo
Non ufficialmente confermato dalla Paramount, il nome di questo terzo film potrebbe essere Star Trek Beyond. Almeno questo è un titolo che è stato registrato con la MPAA (Motion Picture Association of America), ma con tutti i progetti che rientrano sotto la bandiera Bad Robot, c’è sempre la possibilità che questo sia un depistaggio o qualcosa del genere, basta ricordare il casting di Benedict Cumberbatch nei panni di Khan, nulla è quindi confermato se non proveniente da fonti ufficiali. Certo non è un titolo che lascia il segno, ma trasmette un senso di ignoto che potrebbe dare corpo all’idea del viaggio ai confini delo spazio, al di là di ciò che è noto, fuori in territori insplorati in cerca di nuove avventure.
La data di uscita
Star Trek 3 è previsto in uscita l’8 luglio 2016. Quelli di voi che hanno familiarità con il franchise sapranno che questo coincide con il 50° anniversario del debutto della Serie Classica nel 1966. Lo sappiamo, la serie in realtà ha debuttato nel mese di settembre del 1966 e anche la Paramount lo sa, ma un’uscita strategica nel mezzo dell’estate per un grande studio cinematografico è senza dubbio una scelta vantaggiosa.
La scelta di un’uscita estiva dimostra che la Paramount ha fiducia a livello d’incassi in Star Trek 3, Star Trek Beyond o in qualunque modo si chiamerà. I due film precedenti hanno fatto molto bene al box office, ma i 385 milioni di dollari del reboot e i 467 milioni del sequel incassati in tutto il mondo non sono ancora all’altezza di ciò a cui punta lo studio, da qui tutta l’idea di puntare ad una formula che emuli l’Universo cinematografico Marvel, ma la domanda che sorge spontanea è: non sarebbe meglio creare qualcosa di simile ad un cinecomic piuttosto che continuare a snaturare un franchise tanto amato e celebrato come Star Trek?