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Insidious 3: Recensione in Anteprima

Perso James Wan è stato Leigh Whannell, sceneggiatore dei primi due capitoli, a dirigere il prequel di Insidious 3

pubblicato 28 Maggio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 15:27

Quattro anni fa, era il 2011, James Wan rilanciò alla grande la propria carriera con un titolo low budget (1 milione e mezzo di dollari) che sbancò i botteghini (97 milioni) e conquistò la critica. Insidious. Da allora il regista di Saw non si è più fermato, ripetendosi con L’Evocazione, Insidious 2 e Fast and Furious 7. Attualmente al lavoro su L’Evocazione 2, Wan ha passato la mano allo sceneggiatore del primo capitolo per questo Insidious 3, diventato di fatto inevitabile dopo i 162 milioni del secondo episodio. Leigh Whannell, storico collaboratore di Wan sin dai tempi di Saw, ha così debuttato dietro la macchina da presa con una propria creatura, da lui pensata e portata al successo da altri.

Non un ulteriore sequel, in questo caso, bensì un prequel che ha rivelato come Elise Rainier, nuovamente interpretata da Lin Shaye, abbia affrontato e combattuto con coraggio l’oltretomba per salvare una giovane donna dalla possessione del Demonio. Tutto ha inizio anni prima della maledizione che ha colpito la famiglia Lambert (vedi Insidious ed Insidious 2). Protagonista una giovanissima e aspirante attrice ancora minorenne, Quinn Brenner (Stefanie Scott), ancora sconvolta dalla morte della madre tanto da provare ad entrare in contatto con lei. Per questo motivo cerca ed incontra la sensitiva Elise, rimasta scottata da una recente esperienza con l’oltretomba a tal punto dall’aver giurato a se’ stessa di non utilizzare più i propri doni. Ma la donna si sente protettiva nei confronti della sensibile Quinn, nel frattempo rimasta vittima di un terribile incidente. Immobile in casa, Quinn si ritrova a dover gestire una demoniaca presenza nella propria cameretta, tanto da portare suo padre a supplicare Elise affinché la aiuti. Grazie a nuove conoscenze, ovvero i parapsicologi senza licenza Tucker (Angus Sampson) e Specs (Leigh Whannell, il regista), Elise torna così a raccogliere tutti i propri poteri per contattare i morti, fino a quando non dovrà affrontare un demone con un’insaziabile brama di anime umane.

Dove eravamo rimasti? Giusto. Alla morte di Elise Rainier per salvare i Lamberts in Oltre i confini del male: Insidious 2. Per rivedere al cinema la 71enne Lin Shaye dovevamo quindi per forza di cose tornare indietro nel tempo. Detto, fatto. Con Insidious 3 Leigh Whannell ha provato a pennellare la storia passata di questa misteriosa e fascinosa sensitiva, arrivando alle ‘origini’ del suo incontro con i colleghi Tucker e Specs e al perché dello sbarco nel mondo dei vivi del terribile demone visto nei primi due capitoli del franchise. Per riuscire nell’impresa Whannell si è limitato ad un compitino di scrittura ai limiti dell’imbarazzo. Perché se nel 2011 Wan aveva spaventato mezzo mondo, per poi deludere le aspettative con il ripetitivo sequel, con questo prequel Jason Blum ed Oren Peli, produttori, si sono davvero accontentati del niente. Perché l’importante è far cassa.

Il mondo popolato dai morti e dai mai-vivi in conflitto con il mondo dei vivi splendidamente reso 4 anni or sono si è qui fatto ridicolo, per mancanza di idee e improponibili svolte demenziali. Inizialmente tramutato in un teen-movie, Insidious 3 barcolla stancamente per oltre un’ora, seminando un paio di improvvisi spaventi e tanti sbadigli. Tutto è già visto, noto e digerito. La tensione registica dal taglio elegante di Wan si fa merce inavvicinabile, con situazioni imboccate, personaggi particolarmente inutili ai fini della storia (il fratello di Quinn, l’amica di scuola, la ‘gattara’ vicina di casa e il 17enne del pianerottolo che le fa la corte) e improvvise svolte che non hanno capo ne’ coda. Elise Rainier, sensitiva ‘terrorizzata’ dai propri poteri, reclusa in casa dopo la morte del marito e dichiaratamente lontana da quella professione che per troppi anni ha alimentato i suoi incubi, muta ripetutamente e improvvisamente nel corso dei 100 minuti, tanto da trasformarsi nell’involontariamente comico finale in una Acchiappafantasmi in stile ‘Expendable’ che dinanzi al demone di una vita lo sfida al grido, ‘vieni avanti puttana‘. Testuale. Nel cat-fight che ne consegue, poi, la farà fuori prendendola a capocciate. Praticamente Scary Movie 6 senza che nessuno ci avvisasse.

Nell’ennesima esplorazione dell’Altrove, infine, Whannell non fa altro che riproporci quanto già realizzato da Wan nei primi due capitoli, qui ‘richiamati’ attraverso un paio di easter eggs, senza però mai arrivare anche solo a sfiorare quello stato di suspense, paura e tensione che caratterizzarono in particolar modo il primo splendido Insidious. Ci si annoia enormemente, si ride troppo involontariamente e ci si spaventa poco o niente in questo esordio registico, lento nella sua evoluzione, privo di orrorifiche trovate visive, delirante con virata alla ‘Ghost – Fantasma’ nell’incredibile parte conclusiva e poco credibile sin dalle modalità con cui si accanisce sulla sua giovane vittima, scena dopo scena sempre più ingessata. Se non un disastro poco ci manca, per un prequel costato meno di 10 milioni di dollari che potrebbe serenamente incassarne altri 150 in tutto il mondo, portando automaticamente i produttori Jason Blum, Oren Peli, Peter Schlessel, Steven Schneider, James Wan, Leigh Whannell ed ovviamente la Focus Features a raschiare ulteriormente il fondo dell’Oltretomba. Con Insidious 4.

[rating title=”Voto di Federico” value=”3″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Antonio” value=”5″ layout=”left”]
Insidious 3 (Horror, Usa, 2015) di Leigh Whannell; con Dermot Mulroney, Stefanie Scott, Angus Sampson, Leigh Whannell, Lin Shaye, Tate Berney, Michael Reid MacKay, Steve Coulter, Hayley Kiyoko, Corbett Tuck, Tom Fitzpatrick, Tom Gallop, Jeris Poindexter, Phyllis Applegate, Ele Keats – uscita mercoledì 3 giugno 2015.