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Baltasar Kormákur: da Reykjavik alla cima dell’Everest

Il dramma Everest aprirà il Festival di Venezia – Conosciamo il regista Baltasar Kormákur.

pubblicato 7 Agosto 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 13:46

Everest, un film Universal Pictures diretto da Baltasar Kormákur in arrivo nelle sale italiane il 24 settembre, sarà il film d’apertura, fuori Concorso, della 72esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2-12 settembre 2015).

Everest sarà proiettato in prima mondiale il 2 settembre nella Sala Grande (Palazzo del Cinema) al Lido di Venezia. Ispirato a fatti legati al tentativo di raggiungere la vetta della più alta montagna del mondo, Everest documenta il viaggio di due spedizioni che si imbattono in una violentissima tempesta di neve. Il coraggio degli scalatori viene messo a dura prova dalla forza della natura, che trasformerà la loro ossessione in una lotta per la sopravvivenza.

Scopriamo qualcosa di più del regista di Everest, l’islandese Baltasar Kormákur che dal suo esordio nel 2000 ha inanellato un successo dopo l’altro, collezionando prestigiosi riconoscimenti internazionali sino ad approdare con successo in quel di Hollywood.

I primi passi nel mondo dello spettacolo

Baltasar Kormákur è uno dei molti registi europei che hanno traslocato in quel di Hollywood firmando negli ultimi anni diversi successi. Kormákur è un attore, produttore e regista il cui lavoro spazia tra teatro, cinema e televisione. Nato a Reykjavik, in Islanda, si diploma come attore all’Accademia Nazionale di Belle Arti nel 1990 e lavora presso il Teatro nazionale islandese come uno dei più importanti giovani artisti dello spettacolo fino al 1997.

Gli inverni sono troppo lunghi e c’è una sola compagnia aerea quindi è difficile sfuggire quando ci si sente frustrati o claustrofobici. Il pubblico per i nostri film non è molto grande quindi è difficile sostenere l’industria, ma l’Islanda è bella e a volte è difficile immaginare di vivere altrove.

L’esordio “101 Reykjavik” e la filmografia islandese

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L’esordio dietro la macchina da presa arriva nel 2000 con “101 Reykjavik” che Baltasar Kormákur scrive, dirige, produce e interpreta. Il film, il cui titolo si riferisce al codice postale della zona più vecchia della città natale del regista, diventa un sorprendente e pluripremiato successo internazionale guadagnandosi tra i molti premi e nomination il Discovery Award al Toronto International Film Festival e il premio della giuria giovanile U26 al Festival di Locarno.

Dopo che il magazine Variety inserisce Kormákur tra i “10 registi da tenere d’occhio” insieme a nomi del calibro di Alejandro González Iñárritu, Lukas Moodysson e Christopher Nolan, il regista fonda la Blueeyes Productions con cui realizza “Il Mare”, storia e peripezie di una famiglia benestante in una piccola città costiera islandese; “Jar City” che racconta di un poliziotto disilluso che cerca di provare che un recente omicidio di un uomo anziano è legato a un caso di stupro risalente a tre decenni prima (Kormákur sta lavorando a un remake americano); “White Night Wedding” commedia agrodolce sull’infinita ricerca di amore e felicità liberamente tratta dall’opera teatrale “Ivanov” di Anton Cechov e l’acclamato “The Deep”, dramma che racconta la vera tragica storia del pescatore islandese Guðlaugur Friðþórsson, unico sopravvissuto dell’equipaggio di una barca da pesca capovoltasi al largo della costa islandese, il film è stato candidato all’Oscar come miglior film straniero conseguendo un numero record di Edda Awards (gli Oscar islandesi), 11 in tutto, tra cui Miglior Film, Miglior Regista e Miglior Attore protagonista.

Non importa dove siano ambientati i miei film. In questo momento ho uno script che è ambientato in Canada ed è in inglese. Proprio perché sono nato sull’isola [Islanda] non significa che io voglia passare il resto della mia vita a raccontare storie per 300.000 persone. Aiuta il fatto che io sono per metà spagnolo, perché il mercato che posso raggiungere è molto più vasto.

Le produzioni internazionali e Hollywood

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La prima produzione in lingua inglese di Kormákur è una co-produzione Islanda-Stati Uniti dal titolo “A Little Trip to Heaven”, film ambientato negli Stati Uniti nel 1985, ma quasi interamente girato in Islanda che vede nel cast Forest Whitaker, Julia Stiles e Jeremy Renner. La trama ruota attorno a tre incidenti stradali e alle rispettive richieste di risarcimenti assicurativi.

Nel 2010 Kormákur dirige il dramma indipendente “Una tragica scelta”, produzione statunitense con Dermot Mulroney, Diane Kruger e Rosanna Arquette. La trama segue un procuratore distrettuale che decide di intraprendere un viaggio nel mondo del traffico di organi a Juárez in Messico, per cercare di salvare la vita di sua figlia, in attesa di un trapianto da ormai troppo tempo.

Il 2012 è l’anno dell’action-thriller “Contraband”, primo posto al box office americano durante il suo weekend di apertura: trattasi di un remake americano con protagonisti Mark Wahlberg e Kate Beckinsale del film islandese del 2008 Reykjavík-Rotterdam, film quest’ultimo in cui Kormakur ha partecipato in veste di attore. L’anno successivo approda in sala “Cani sciolti” (131 milioni di dollari al box-office internazionale), action-movie con Denzel Washington e Mark Wahlberg basato sulla miniserie a fumetti 2 Guns di Steven Grant che racconta di due agenti sotto copertura che devono far squadra per sfuggire a criminali e autorità che gli stanno dando la caccia a causa di alcuni milioni trafugati.

Non vedo Hollywood come il grande nemico perché ci sono i soldi, non tutte le compagnie stanno facendo film con gli studios. Non ho la tentazione di svendermi. Se ho intenzione di diventare famoso voglio che sia per qualcosa di cui vado fiero.

Il Kormákur multimediale

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L’eclettico Kormákur ha incrociato anche il mondo dei videogames collaborando con CCP Games, sviluppatore indipendente leader mondiale di giochi multiplayer di massa per portare il gioco EVE Universe su piccolo schermo dove il regista ha già diretto il dramma televisivo “The Missionary” con Benjamin Walker. La nuova serie tv prenderà ispirazione dai milioni di persone che hanno lasciato la loro impronta su EVE Universe tramite racconti pervenuti al sito. Il team RVK Studios, in collaborazione con CCP, creerà un concept originale e la trama ambientandoli nell’EVE Universe, una storia futuristica di società rivali intrappolate al di là di un wormhole in un mondo fantascientifico distopico.

Everest – Un’incredibile storia vera di sopravvivenza

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Ispirato agli incredibili eventi riguardanti il tentativo di raggiungere la vetta della montagna più alta al mondo, Everest documenta il formidabile viaggio di due diverse spedizioni spinte oltre i loro limiti da una delle tempeste di neve più feroci mai viste dal genere umano. Con la loro tempra e il proprio coraggio messi a dura prova dagli elementi più impietosi del pianeta, gli scalatori dovranno superare ostacoli quasi invalicabili e la loro eterna ossessione diventerà una lotta all’ultimo respiro per la sopravvivenza.

L’epica avventura vede nel cast Jason Clarke, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright, Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley, Emily Watson e Jake Gyllenhaal. Gli attori Gyllenhaal e Brolin per prepararsi fisicamente alle riprese hanno praticato arrampicata sulle montagne di Santa Monica.

Everest è basato sul saggio Aria sottile (“Into Thin Air”), scritto nel 1997 da Jon Krakauer adattati per lo schermo da William Nicholson (“Il Gladiatore”) e dal premio Oscar® Simon Beaufoy (“The Millionaire”). Il film nei cinema italiani dal 24 settembre 2015 è stato girato in Nepal nelle colline pedemontane dell’Everest, sulle Alpi italiane e presso gli Studios di Cinecittà a Roma e i Pinewood Studios nel Regno Unito.

Iniziativa in collaborazione con Universal Pictures International Italy