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Festival Internazionale del Film di Roma 2012: polemiche sui prezzi più rumor sui film italiani in Concorso

La scoperta dell’alba di Susanna Nicchiarelli, Un giorno devi andare di Giorgio Diritti, Il volto di un’altra di Pappi Corsicato e E la chiamano estate di Paolo Franchi. Questi alcuni film in odore del Festival di Roma 2012

pubblicato 17 Settembre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 22:06

Manca ormai davvero poco alla conferenza stampa di presentazione del Festival Internazionale del Film di Roma 2012. Il prossimo 10 ottobre conosceremo i titoli ‘voluti’ da Marco Muller per la sua prima ‘attesa’ edizione, con una serie di rumor sulla sezione Prospettive Italia diffusi dal quotidiano IlMessaggero.

Tra i film italiani selezionati da Muller potremmo infatti trovare La scoperta dell’alba di Susanna Nicchiarelli, Un giorno devi andare di Giorgio Diritti, Il volto di un’altra di Pappi Corsicato e E la chiamano estate di Paolo Franchi. Per Diritti sarebbe un ritorno al Festival capitolino, 3 anni dopo il trionfo di L’uomo che verrà, ‘scippato’ da Piera Detassis proprio al Festival di Venezia a suo tempo targato Muller. Ad aprire questa sezione, presieduta in Giuria dal regista Franco Bruni, Carlo!, documentario dedicato a Carlo Verdone.

Le polemiche sulla settima edizione del Festival, in tutto ciò, continuano. Polemiche politiche e non solo, ovviamente, che riguardano il prezzo dei ticket per le varie proiezioni. Secondo le prime indiscrezioni, il costo di un ticket sarebbe infatti clamorosamente lievitato, andando dai 30 ai 60 euro per determinate proiezioni, fino agli abbonamenti da 500 euro per la Sala Sinopoli. Immediate le ‘fucilate’ da parte di Enzo Foschi, consigliere regionale PD:

“Il caro biglietti e abbonamenti preparato da Muller è un’operazione vergognosa che va subito fermata. I biglietti a 30 o 60 euro, così come gli abbonamenti a 500 euro sono un vero schiaffo alla crisi che sta attanagliando le famiglie romane. La Festa del Cinema è nata per portare i giovani e le famiglie romane a conoscere film e divi del cinema. Con Muller e le sue smanie di grandezza sta diventando una manifestazione dai costi iperbolici e che potrà essere seguita solo da gente facoltosa o da qualche “imbucato” del sottobosco politico capitolino”.

A saltare sul carro delle polemiche anche Paolo Masini, consigliere regionale PD:

“Diciamo no al vergognoso e ingiustificato aumento dei biglietti e degli abbonamenti voluto da Muller quest’anno. Un vero e proprio salasso. Costi proibitivi per la gente normale che ama il cinema. La festa del cinema è nata per avvicinare i romani al grande schermo e ai suoi divi, come fu tutta l’operazione Di Caprio al Tor Bella Monaca. Con Muller la manifestazione diventa un circolo esclusivo per vip, riccastri e vari politici di destra che tanto si sono battuti per sponsorizzare Muller appena licenziato da Venezia. Così non va assolutamente bene”

A meno di due mesi dal via, il Festival Internazionale del Film di Roma torna quindi nuovamente al centro del dibattito politico romano. Il Partito Democratico ha infatti sempre osteggiato Muller, ‘colpevole’ perché scelto da Gianni Alemanno e Renata Polverini, ‘nemici’ giurati targati Pdl. Il fatto che Muller sia realmente il meglio su piazza frega poco o nulla. Va attaccato a prescindere, anche se l’ipotetico innalzamento del prezzo dei ticket fa realmente venire il mal di testa. 60 per un film sono un salasso, anche se con Quentin Tarantino in sala. Piera Detassis, ex direttrice del Festival, ricorda via Twitter, e non senza un pizzico di polemica, i ‘suoi’ prezzi d’ingresso, mai andati oltre i 25 euro. Che Marco Muller abbia ‘dovuto’ in certi casi triplicarli per ‘rientrare’ dei costi di gestione? Tra 20 giorni, quando tutto sarà nero su bianco, avremo finalmente un fiume di risposte.

Fonte: IlTempo
Fonte: Il Messaggero
Fonte foto: Tmnews

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