La tartaruga rossa: nuova clip e programmazione estesa per il weekend
La tartaruga rossa: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni film d’animazione prodotto dallo Studio Ghibli nei cinema italiani dal 27 marzo al 2 aprile 2017.
Aggiornamento di Pietro Ferraro
Dopo il successo dei tre giorni di evento al cinema, prosegue fino al 2 aprile la programmazione nelle sale italiane de La tartaruga rossa, il film d’animazione candidato al premio Oscar e prodotto dallo Studio Ghibli.
Insieme all’elenco della sale che programmano il film che trovate a seguire, vi proponiamo anche una nuova clip con una scena del film.
La tartaruga rossa: nuove featurette e clip in italiano del film d’animazione prodotto dallo Studio Ghibli
Aggiornamento di Pietro Ferraro
Debutta oggi 27 marzo nei cinema italiani La tartaruga rossa che sarà disponibile nelle sale solo fino al prossimo 29 marzo.
BiM Distribuzione ha reso disponibili nuove clip che includono una scena del film con il commento audio del regista e nuove featurette in italiano che ci portano dietro le quinte di questo suggestivo film d’animazione candidato all’Oscar, diretto da M. Dudok De Wite e co-prodotto dal leggendario Studio Ghibli.
A seguire trovate un’intervista al regista e il nuovo materiale video, mentre QUI trovate le sale che proiettano il film.
M. Dudok De Wite spiega la parte tecnica e l’utilizzo del digitale alla Prima Linea Productions.
[quote layout=”big”]È così. Prima Linea è lo studio – a Parigi e a Angoulême – dove la troupe principale e io abbiamo realizzato il film. Durante i primi test di animazione, un’altra équipe ultimava il film Loulou, l’incroyable secret utilizzando il Cintiq, una penna grafica digitale che permette di disegnare su una tavoletta che è uno schermo di computer. Con questo strumento è possibile vedere subito il risultato dell’animazione senza dover fare la scansione di ciascun disegno separatamente. È più economico e consente un più ampio margine di creatività e un maggiore controllo sui ritocchi. Abbiamo animato due versioni di una stessa inquadratura, una con matita su carta e una con questa penna digitale. Il tratto della penna grafica era più bello e ci ha convinti. Per gli ambienti, il procedimento è stato diverso. I disegni sono stati creati su carta a carboncino, in modo molto spontaneo, con grandi gesti e strofinamenti con il palmo della mano. Questo aspetto artigianale era importante e dava una bella trama granulosa all’immagine. La zattera e le tartarughe sono state animate in digitale separatamente. Sarebbe stato un inferno animarle in 2D. E, dal momento che tutto è finalizzato con lo stesso stile grafico, non si vede che si tratta di digitale. Durante la produzione, non mi sono dedicato all’animazione o alle scenografie, ho solo fatto dei piccoli ritocchi.[/quote]
Il regista spiega l’importanza della musica che nel film sopperisce interamente alla mancanza di dialoghi.
[quote layout=”big”]È molto importante perché non ci sono dialoghi. Non avevo un’idea precisa orientata verso uno stile musicale specifico. Laurent Perez del Mar ha fatto numerose proposte, di cui una con una melodia molto bella che era perfetta come tema musicale principale e ne sono stato felice. In brevissimo tempo, ha proposto dei brani musicali in momenti in cui io non avrei pensato di metterli ma aveva ragione lui. Sì, molto spesso mi ha sorpreso.[/quote]
Isao Takahata di Studio Ghibli è stato solo uno dei produttori del film come spiega M. Dudok De Wite.
[quote layout=”big”]In realtà ci sono stati tre produttori fin dall’inizio: Isao Takahata e Toshio Suzuki, i due produttori dello Studio Ghibli, e Vincent Maraval di Wild Bunch. Ci siamo incontrati più volte allo Studio Ghibli e poi i due giapponesi sono venuti in Francia. Nel corso delle conversazioni i miei scambi erano soprattutto con Takahata. A volte parlavamo dei dettagli, come per esempio i costumi dei personaggi, ma più che altro ci confrontavamo sulla storia, sui simboli e sugli aspetti filosofici, quello che il film vuole realmente raccontare. In alcune circostanze sentivo le nostre divergenze culturali. Per farvi un esempio, in un momento preciso della storia c’è un falò e per lui il fuoco avevo un valore simbolico un po’ diverso da quello che gli attribuisco io. In generale eravamo sulla stessa lunghezza d’onda, fortunatamente, e trovavo le nostre conversazioni sottili e appassionanti. È stato molto partecipe e ha il credito ufficiale come «produttore artistico».[/quote]
La tartaruga rossa: featurette in esclusiva sottotitolata in italiano per il film d’animazione prodotto dallo Studio Ghibli
Candidato agli Oscar come miglior lungometraggio animato e accolto trionfalmente all’ultima Festa del Cinema di Roma, La tartaruga rossa sbarcherà nelle sale d’Italia come Evento Speciale il prossimo 27, 28 e 29 marzo 2017.
Co-produzione targata Studio Ghibli, il film ci ha quest’oggi concesso una featurette in esclusiva per noi di Blogo.it, con M. Dudok De Wit, regista, intento a spiegare quali siano state le difficoltà nel disegnare la tartaruga protagonista.
La pellicola racconta le grandi tappe della vita di un essere umano, attraverso la storia di un naufrago su un’isola tropicale deserta e popolata di tartarughe, granchi e uccelli.
Aggiornamento di Pietro Ferraro
Disponibile un nuovo trailer italiano di La Tartaruga Rossa di Michael Dudok De Wit, il lungometraggio co-prodotto dallo Studio Ghibli candidato al Premio Oscar per il Miglior Film d’Animazione che arriverà nelle sale italiane come Evento Speciale il 27, 28, 29 marzo 2017.
Attraverso la storia di un naufrago su un’isola tropicale deserta e popolata di tartarughe, granchi e uccelli, La tartaruga rossa racconta le grandi tappe della vita di un essere umano.
Il regista racconta quanto tempo c’è voluto per la realizzazione del film.
[quote layout=”big”]Nel 2007 ho iniziato a scrivere la sceneggiatura e a disegnare l’animatic, fase che ha richiesto parecchio tempo perché mi sono reso conto che la storia non scorreva. Per molti anni ho lavorato incessantemente, a volte solo, a volte con dei collaboratori, ma sentivo che il lavoro richiedeva tanto tempo. E per questo devo ringraziare i miei produttori: mi hanno sempre rassicurato e non si sono stupiti che ci volesse tanto tempo, precisando che la fase più costosa sarebbe arrivata dopo e che era meglio avviare la produzione a partire da una storia veramente solida. Altri produttori avrebbero deciso di risolvere la storia durante la fase dell’animazione per non perdere troppo tempo. Capisco questa scelta, ma con me sarebbe stata troppo azzardata. La produzione è iniziata nel luglio 2013, a Prima Linea, ad Angouleme. L’intero aspetto artistico e stato assicurato dallo Studio Ghibli, da Why Not e da Prima Linea dove ho potuto contare su un eccellente capo animatore, Jean Christophe Lie, il regista di Le avventure di Zarafa. Aveva anche una vera sensibilità da cineasta ed è stato una delle colonne del film.[/quote]
La tartaruga rossa: trailer italiano e poster del film d’animazione prodotto dallo Studio Ghibli
Aggiornamento di Pietro Ferraro
Il 27, 28 e 29 marzo BiM distribuzione porterà nei cinema italiani. per un evento speciale, La tartaruga rossa di Michael Dudok de Wit, pellicola candidata al Premio Oscar per il Miglior Film d’Animazione.
Prodotto dal celebre Studio Ghibli, il film racconta le grandi tappe della vita di un essere umano, attraverso la storia di un naufrago su un’isola tropicale deserta e popolata di tartarughe, granchi e uccelli.
Michael Dudok de Wit parla della mail inviatagli dallo Studio Ghibli in cui si accennava ad una potenziale collaborazione.
[quote layout=”big”]La mail includeva due domande. Nella prima, il museo Ghibli mi chiedeva se acconsentivo che distribuissero in Giappone Father and Daughter. Nella seconda, se ero interessato a lavorare con il loro studio ad un lungometraggio di mia ideazione… Fino a quel momento non avevo mai davvero pensato al lungometraggio. Alcuni miei amici, ai quali erano state fatte promesse meravigliose, erano partiti per la California ed erano tornati delusi dopo aver visto i loro progetti rimaneggiati dai produttori. Ma con lo Studio Ghibli è diverso. Mi hanno precisato che avremmo lavorato sotto la legislazione francese, dunque nel rispetto del diritto d’autore. Mi hanno concesso diversi mesi per scrivere la sceneggiatura. Coltivavo il seme del tema di un uomo su un’isola deserta, tema che nel frattempo era diventato onnipresente in televisione, ma era un concetto archetipico che continuava a piacermi. Però non volevo raccontare come un naufrago riesce a sopravvivere, aspetto già trattato decine di volte. Avevo bisogno di qualcosa di più. Per questo motivo ho soggiornato su una piccola isola dell’arcipelago delle Seychelles, nome sinonimo di vacanze di lusso, facendo una scelta più semplice, alloggiando per dieci giorni a casa di un abitante del posto. Andavo a passeggio da solo, mi guardavo in giro e scattavo migliaia di foto. Volevo assolutamente evitare il look «brochure villaggio vacanze». Il mio naufrago non deve innamorarsi del posto, vuole a tutti i costi tornare a casa sua, perché l’isola non è poi tanto accogliente, presenta dei pericoli, impone una condizione di solitudine estrema, piove, ci sono gli insetti…Ho fatto il classico errore: la mia sceneggiatura era troppo dettagliata e il film sarebbe stato troppo lungo. Ma la base della storia era buona. Nella fase successiva, quella dell’animatic, ovvero la versione molto semplificata del film disegnato con immagini fisse, senza movimenti, ho scoperto che in alcuni punti non sarebbe stato facile tradurre la storia in un linguaggio cinematografico. Rimanevano dei nodi che non riuscivo a sciogliere. Allora Pascal Caucheteux, il produttore di Why Not Productions, mi ha proposto di incontrare Pascale Ferran. Nel corso di vari mesi, ci siamo visti regolarmente e abbiamo discusso in modo approfondito del film nella sua totalità, poiché era impossibile modificare degli elementi isolati senza che questo incidesse su tutto il resto. Pascale mi ha aiutato a identificare le criticità e a rendere la narrazione più chiara ed incisiva. Inoltre, ama molto l’idea che nei film di animazione il montaggio sia bene ragionato prima della costruzione delle inquadrature e ha offerto numerosi e validi contributi alla fase del montaggio.[/quote]
Il regista parla di un elemento essenziale del film, l’apparizione della tartaruga e il suo lato misterioso.
[quote layout=”big”]L’idea di creare una storia con una grande tartaruga è venuta abbastanza rapidamente. Avevamo bisogno di avere una creatura dell’oceano imponente e rispettata. La tartaruga marina è solitaria e pacifica e per lunghi periodi scompare nell’immensità dell’oceano. Dà la sensazione di essere vicina all’immortalità. Il suo colore rosso intenso le si addice e spicca sul piano visivo. Abbiamo ragionato a lungo sull’opportunità di mantenere un certo livello di mistero nella storia. Nei film dello Studio Ghibli, per esempio, la presenza dell’elemento misterioso è sfruttata molto bene secondo me. È evidente che il mistero può essere magnifico, ma non deve esserlo al punto da sganciare lo spettatore dalla storia. È importante generarlo in modo sottile… E senza utilizzare le parole, dal momento che il film è privo di dialoghi. È molto semplice spiegare una cosa con una battuta, ma ovviamente esistono altri mezzi. Penso in particolare ai comportamenti dei personaggi, alla musica e al montaggio. E, in assenza di dialoghi, il suono della respirazione dei personaggi diventa naturalmente più espressivo.[/quote]
The Red Turtle: trailer e poster del film d’animazione coprodotto dallo Studio Ghibli
Aggiornamento di Pietro Ferraro
Disponibile un trailer statunitense del film d’animazione The Red Turtle, una coproduzione internazionale Francia, Belgio e Giappone che vede coinvolto anche l’iconico Studio Ghibli.
La trama racconta la storia di un naufrago che approdato su una remota isola tropicale si trova a sopravvivere alle prove della vita e di madre natura. La narrazione è in stile “Castaway”, ma senza l’uso di alcun dialogo.
The Red Turtle proiettato al Festival di Cannes 2016 nella sezione “Un Certain Regard”, dove ha ricevuto uno Speciale Premio della Giuria, è diretto dall’animatore olandese Michaël Dudok de Wit al suo esordio da regista.
Red Turtle debutta negli States il 20 Gennaio 2017.
La trama ufficiale:
Attraverso la storia di un naufrago su un’isola tropicale abitata da tartarughe, granchi e uccelli, The Red Turtle racconta le tappe della vita di un essere umano.
Fonte: Collider
The Red Turtle: Studio Ghibli alla prima coproduzione internazionale
La prima coproduzione internazionale dello Studio Ghibli porta sul grande schermo le tappe più importanti della vita di un essere umano
L’orizzonte del 2016 è ancora vago, ma annovera già tutta l’attenzione e il rispetto per la natura di “The Red Turtle“, animata dalla prima coproduzione internazionale dello Studio Ghibli post-Miyazaki.
Una storia senza parole, pronta ad utilizzare le musiche composte da Evgueni e Sacha Galpérine (“Hunger Games”), per dar ritmo alle tappe tappe più importanti della vita di un essere umano, attraverso la storia di un naufragio su di un’isola popolata da grandi uccelli, pesci e tartarughe tropicali come quella che da il titolo al film e a quanto pare contribuirà a cambiare la vita del naufrago.
Il primo film di animazione per l’olandese Michaël Dudok de Wit, noto al pubblico come illustratore di libri per bambini e artefice di cortometraggi come “Le Moine et le Poisson” (nomination agli Oscar nel 1994 e vincitore di un Césars nel 1996) e “Father & Daughter” (premio Oscar nel 2001 e Gran Premio del pubblico ad all’Annecy International Animation Film Festival).
Per Michaël Dudok de Wit l’occasione ideale di utilizzare le amate tecniche di disegno 2D, carboncino e acquerello per disegni ed animazioni, oltre a curare la regia e sceneggiatura, in collaborazione con la francese Pascale Ferran di “Bird People”, mentre la direzione artistica è affidata all’Isao Takahata de “La tomba per le lucciole” e “La storia della principessa splendente”.
Presupposti di elevata qualità, da sbirciare nelle prime foto e nel brevissimo estratto video presentato a Cannes, già vincitori del Premio Speciale della Fondation Gan pour le cinéma.
“The Red Turtle“, animato in Francia dalla produzione esecutiva di Valérie Schermann e Christophe Jankovic di Prima Linea Productions e coprodotto da Studio Ghibli, Wild Bunch, Why Not Productions, Belvision, Arte France Cinéma, CN4 Productions, dovrebbe essere distribuito nelle sale giapponesi da Toho, nel mese di settembre 2016 (mese più mese meno).
Via | Wild Bunch