Oscar 2016, i vincitori – Spotlight miglior film – premiati DiCaprio e Morricone, 6 statuette per Mad Max
Miglior sceneggiatura e miglior film. Spotlight batte sul filo di lana Revenant di Inarritu, fermo a 3 premi Oscar, e Mad Max: Fury Road, vincitore di sei statuette.
Partiamo dall’Italia, ci perdonerete lo strappo alla regola, grazie all’atteso e finalmente arrivato trionfo agli Oscar del 2016 del maestro Ennio Morricone. Dopo 5 nomination andate a vuoto il compositore italiano ha fatto sua l’ambita statuetta, ricevendo una commovente standing ovation da tutti i presenti alla serata. Discorso rotto dall’emozione per Ennio, accompagnato sul palco dal figlio, a dir poco fondamentale per una traduzione simultanea. Notte degli Oscar, va detto, che si è concessa qualche inattesa sorpresa lungo il proprio percorso.
Vincitore ‘dimezzato’ Il Caso Spotlight di Tom McCarthy, presentato fuori Concorso al Festival di Venezia e ancor prima di questa notte pellicola più premiata di stagione. Ebbene il titolo OpenRoad ha aperto e chiuso gli Oscar 2016 vincendo la prima statuetta assegnata, quella per lo script, e l’ultima, quella per il miglior film. Nel mezzo il nulla. Quando si dice concentrare i propri sforzi sull’essenziale. E che essenziale. Era dal lontanissimo 1953, con Il più grande spettacolo del mondo, che il titolo eletto miglior film dell’anno non tornava a casa con solo due statuette. Meglio di lui sia Revenant, premiato con 3 statuette, e soprattutto Mad Max: Fur Road, in trionfo con sei Oscar vinti grazie ai premi tecnici (scenografia, costumi, trucco e parrucco, sonoro e montaggio sonoro) e al pazzesco montaggio di Margaret Sixel, moglie di George Miller.
Statuetta per certi versi storica quella andata ad Alejandro González Iñárritu, ancora una volta miglior regista dell’anno dopo la vittoria dello scorso anno con Birdman. Solo John Ford nel lontano 1941 e nel 1942, con Furore e Com’era verde la mia valle, e Joseph L. Mankiewicz nel 1950 e nel 1951, con Lettera a tre Mogli ed Eva contro Eva, erano riusciti in tale impresa. Dopo 22 anni di attesa, celebrazione più che meritata per Leonardo DiCaprio, finalmente miglior attore dopo 4 candidature andate a vuoto, con Brie Larson e Alicia Vikander migliori attrici alla prima nomination e Mark Rylance un po’ a sorpresa premio Oscar ai danni di Sylvester Stallone, grande sconfitto della serata dopo la vittoria ai Golden Globe. Nessuna statuetta per il suo Rocky malato in Creed. Miglior sceneggiatura non originale per Adam McKay e Charles Randolph con La Grande Scommessa (che aveva trionfato ai PGA), mentre Emmanuel Lubezki è entrato nella storia dell’Academy per aver vinto la 3° statuetta consecutiva come miglior direttore della fotografia grazie a Revenant. Non era mai successo nulla di simile. Ottavo Oscar nella storia Pixar grazie ad Inside Out, con Amy miglior documentario, Il Figlio di Saul di László Nemes miglior film straniero ed Ex-Machina, altra clamorosa sorpresa, premio Oscar per gli effetti speciali. A bocca asciutta il multi-miliardario Star Wars VII. Inattesa anche la vittoria di un emozionato e incredulo Sam Smith (insieme a Jimmy Napes) con Writing’s on the Wall, canzone portante di Spectre che ha superato in volata la concorrenza di una Lady Gaga che ha commosso i presenti con il miglior live della serata. Smith, primo gay dichiarato della storia a vincere un Oscar, ha dedicato il tutto alla comunità glbtq internazionale, ribadendo tutto il proprio orgoglio nell’essere omosessuale.
Grande commozione anche per l’immancabile clip ‘in memoriam’, che ha ricordato i tanti artisti deceduti nel corso degli ultimi 12 mesi. Tra questi Omar Sharif, Christopher Lee, Wes Craven, Robert Loggia, Dean Jones, Alan Rickman, James Horner, Richard Glatzer, David Bowie, Leonard Nimoy e il nostro Ettore Scola, 4 volte candidato agli Oscar. Assenti Claudio Caligari, proprio quest’anno candidato italiano con Non essere Cattivo, e Laura Antonelli.
Una serata molto ‘politica’ quella a cui abbiamo assistito, e non solo per gli Oscar assegnati a Spotlight e a La Grande Scommessa, grazie alla conduzione onestamente poco divertente di Chris Rock. La polemica ‘razzista’ che ha preceduto l’evento l’ha fatta da padrona, finendo per appesantire una ‘comicità’ apparsa a lungo andare ripetitiva, soprattutto nel cavalcare l’argomento. Ovviamente anche polemicamente. Il ‘tabù’ dei due Oscar consecutivi vinti come miglior film dallo stesso regista rimane in piedi, in conclusione, grazie al colpo di reni targato Tom McCarthy che ha privato Inarritu del 5° Oscar in 2 anni. Per il secondo anno di fila, e qui chiudiamo, il film vincitore si è fatto vedere in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia. Birdman nel 2015, Spotlight nel 2016. A chi toccherà nel 2017?
[accordion content=”Vincitori Oscar 2016″ title=”Vincitori Oscar 2016″]
– Miglior Sceneggiatura Originale
Il caso Spotlight (Tom McCarthy, Josh Singer)
– Miglior Sceneggiatura non Originale
La grande scommessa (Adam McKay, Charles Randolph)
– Miglior attrice non protagonista
Alicia Vikander – The Danish Girl
– Migliori costumi
Jenny Beavan – Mad Max: Fury Road
– Miglior scenografia
Colin Gibson e Lisa Thompson – Mad Max: Fury Road
– Miglior trucco e Parrucco
Lesley Vanderwal, Elka Wardeg e Damian Martin – Mad Max: Fury Road
– Miglior fotografia
Emmanuel Lubezki per Revenant
– Miglior Montaggio
Margaret Sixel per Mad Max: Fury Road
– Miglior montaggio sonoro
Mark A. Mangini e David White – Mad Max: Fury Road
– Miglior sonoro
Chris Jenkins, Gregg Rudloff e Ben Osmo – Mad Max: Fury Road
– Migliori effetti speciali
Mark Williams Ardington, Sara Bennett, Paul Norris e Andrew Whitehurst – Ex Machina
– Miglior cortometraggio d’animazione
Gabriel Osorio Vargas e Pato Escala – Bear Story
– Miglior film d’animazione
Inside Out di Pete Docter e Jonas Rivera
– Miglior attore non protagonista
Mark Rylance – Il ponte delle spie
– Miglior cortometraggio documentario
A Girl In The River: The Price Of Forgiveness – regia di Sharmeen Obaid-Chinoy
– Miglior documentario
Amy, regia di Asif Kapadia
– Miglior cortometraggio
Stutterer, regia di Benjamin Cleary e Serena Armitage
– Miglior film Straniero
Ungheria: Il Figlio di Saul – László Nemes
– Miglior colonna sonora
Ennio Morricone per The Hateful Eight
– Miglior canzone Originale
Writing’s on the Wall (Jimmy Napes e Sam Smith) – Spectre
– Miglior regia
Alejandro González Iñárritu – Revenant – Redivivo (The Revenant)
– Miglior attrice protagonista
Brie Larson – Room
– Miglior attore protagonista
Leonardo DiCaprio per Revenant
– Miglior Film
Il Caso Spotlight di Tom McCarthy