The Divergent Series – Allegiant: le recensioni Straniere e Italiane
I critici davanti al terzo capitolo della serie
Dopo Divergent e Insurgent, ecco arrivato nei nostri cinema il terzo capitolo della sala: Allegiant, diretto da Robert Schwentke e interpretato da Shailene Woodley, Zoë Kravitz, Theo James, Miles Teller, Naomi Watts, Jeff Daniels, Ansel Elgort, Bill Skarsgård, Ray Stevenson, Maggie Q, Jonny Weston. Oggi vediamo insieme le recensioni dei critici Stranieri e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto solo il 17% di voti positivi. Divergent (2014) è a quota 40% mentre Insurgent (2015) al 29%.
Henry Fitzherbert – Daily Express: I valori sono forti e il giovane cast si impegna. Voto: 2/5
Allan Hunter – Daily Express: gli eventi sembrano più complicati e meno plausibili che mai. Voto: 3/5
Mark Kermode – Observer [UK]: un dispositivo narrativo che diventa più noioso ad ogni rata. Voto: 2/5
James Luxford – Radio Times: i nuovi membri del cast sono divertenti (Jeff Daniels in particolare evidenza) ma è una saga confusa. Voto: 2/5
Alex Zane – Sun online: Il migliore della serie. Voto: 4/5
Horacio Bilbao – Clarín: film migliore rispetto agli altri.
Kevin Maher – Times (UK): Sempre più ambizioso e spudoratamente divertente. Voto: 4/5
Abigail Chandler – SciFiNow: Gli effetti speciali sono di classe. Voto: 3/5
Henry Barnes – Guardian: In tutta franchezza: se ne può fare a meno. Voto: 2/5
MaryAnn Johanson – Flick Filosopher: Una caduta deludente rispetto ai film precedenti, la metafora cede il passo alla battaglia e agli enigmi buoni-vs-cattivi.
James Dyer – Empire Magazine: invece di portare chiarezza, Allegiant confonde. Voto: 2/5
James Mottram – The List: Shailene Woodley lotta con un personaggio che, a differenza di Jennifer Lawrence in Hunger Games, sta diventando sempre meno interessante ad ogni film che passa. Voto: 2/5
Tim Evans – Sky Movies: è sempre il parente povero di The Hunger Games.
Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Nel tentativo di allungare la solfa, tre nuovi sceneggiatori si sono messi all’opera partorendo un copione pieno di buchi; tuttavia il regista Robert Schwetze se la cava puntando su azione ed effetti speciali (…) il film riuscirà forse a mantenere il livello di incasso (300 milioni di dollari) dei numeri precedenti. In attesa del gran finale del 2017.
Maurizio Acerbi – il Giornale: Dovrebbero impedire a Hollywood di suddividere in due parti il libro finale di una saga. Perché il botteghino avrà pure le sue ragioni, ma se poi il risultato è offrire una prodotto così incolore come questo (ma non è l’unico caso) allora che facessero pagare un biglietto ridotto.
Roberto Nepoti – la Repubblica: La divisione dell’ultimo capitolo in due porzioni non aiuta molto, omologando sempre più il cinema alle fiction a puntate. Tuttavia la prima parte è abbastanza dinamica e certe sequenze (come quella della scalata al muro) non mancano di talento visivo.