Speciale Venezia: Nightwatching, il trailer
Chi è un appassionato come il sottoscritto di Peter Greenaway sa quanto il maestro inglese ultimamente non abbia convinto con le sue ultime opere. E’ per questo che, vedendo il trailer di questo promettente Nightwatching, mi sono persino emozionato. Già, perchè guardando quelle immagini ho come l’impressione che Greenaway abbia abbandonato la sua concezione di
Chi è un appassionato come il sottoscritto di Peter Greenaway sa quanto il maestro inglese ultimamente non abbia convinto con le sue ultime opere. E’ per questo che, vedendo il trailer di questo promettente Nightwatching, mi sono persino emozionato. Già, perchè guardando quelle immagini ho come l’impressione che Greenaway abbia abbandonato la sua concezione di “cinema morto” e di storie da raccontare come progetti multimediali e non con le solite tecniche cinematografiche, per tornare alle atmosfere e alla messa in scena di capolavori come Lo zoo di Venere o Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (per chi scrive, il suo film più bello, e anche quello più sconvolgente ed emozionante: alla faccia di chi dice che Greenaway è solo un calcolatore, come lo si dice di un altro grande in concorso a Venezia quest’anno, ovvero De Palma).
Dopo un film, 8 donne e 1/2 che mi era parso come l’ombra de I racconti del cuscino (ma senza avere la sua sensualità e la sua raffinatezza), e dopo un “progetto multimediale” diviso in tre parti, di cui noi abbiamo visto in sala solo la prima, l’estremo e irrisolto Le valigie di Tulse Luper, pare che il regista si sia proprio rimangiato quelle parole che avevano fatto storcere molti nasi (“il cinema è morto”) e ritorna a raccontare storie (credo) senza più la tecnica del picture in picture e i vari arzigogolii che avevano caratterizzato la seconda e discontinua parte della sua filmografia. E così ci narrerà della vita, professionale e privata, del maestro del barocco Rembrandt Harmenszoon Van Rijn. L’anno 1642 segna un punto di svolta nella vita del pittore olandese, che lo vede passare da rispettata celebrità a povero disoccupato. Rembrandt accetta di dipingere la Milizia civica di Amsterdam nel famoso La ronda di notte (o, appunto, Nightwatching). Ma c’è una cospirazione che potrebbe rovinarlo, e anche un omicidio…
Un film che sembra andare a nozze con Greenaway, certamente un regista ma anche pittore e raffinato studioso d’arte, e non è certo un caso che sin dal suo primo film, I misteri del giardino di Compton House, il nostro abbia voluto mettere a confronto l’uomo e l’arte, che fosse la pittura, l’architettura (Il ventre dell’architetto) o addirittura la calligrafia nel già citato I racconti del cuscino.
Sceneggiato al solito dal regista stesso, Nightwatching vede Martin Freeman nel ruolo di Rembrandt; la colonna sonora dovrebbe essere firmata da Giovanni Sollima, che mi sembra richiamino le bellissime musiche dei film di Greenaway firmate da Michael Nyman: il che è un bene.
Eccovi il trailer.