Nonno Scatenato: Recensione in Anteprima
Zac Efron e Robert De Niro protagonisti del film più criticato del 2016. Nonno Scatenato.
Dal 2000 ad oggi ne ha girati addirittura 40, scivolando il più delle volte su gigantesche ed evitabili bucce di banana, fino a quel 2013 che per merito di David O. Russell l’aveva visto tornare tra i candidati Academy come migliore attore non protagonista con Il Lato Positivo. Sembrava potesse essere il trampolino di rilancio per un divo tanto leggendario, in quanto tra i più grandi attori della Storia del Cinema, ma fu evidentemente un triste fuoco di paglia. Perché dopo quasi 50 anni di carriera Bob De Niro ha sfondato quel barile che da tempo aveva già raschiato con Dirty Grandpa, indifendibile pellicola prima follemente tradotta per il mercato italiano in Nonno Zozzone e poi diventata Nonno Scatenato, citando quel Jake LaMotta che 36 anni or sono gli fece vincere il suo secondo e strameritato Oscar.
Diretto dal 44enne inglese Dan Mazer, 3 anni fa esordiente in qualità di regista con A prova di matrimonio ma anche co-sceneggiatore di Borat e dell’imminente Bridget Jones 3, Nonno Scatenato potrebbe passare alla storia come la ‘tomba cinematografica’ di De Niro, per quanto umiliante nei confronti di un simile monolite.
Costato poco più di 10 milioni e in grado di incassarne quasi 90 in tutto il mondo, il film di Mazer è quanto di più simile ci possa essere ad uno qualsiasi dei nostri peggiori cinepanettoni dei primi anni ‘2000. Un trionfo di stupidità e gratuite volgarità in cui De Niro, purtroppo, sguazza indegnamente, senza neanche mai sfiorare quella sana ‘scorrettezza’ che in caso contrario l’avrebbe per lo meno reso divertente. Tutt’altro. Perché Nonno Scatenato non diverte, trascinando stancamente una trama senza senso in cui un nonno da poco rimasto vedovo e il nipote tutto d’un pezzo pronto a sposare l’amata e insostenibile fidanzata, nonché figlia del capo, partono per un folle viaggio costellato di party sfrenati, alcool, sesso, droghe e belle gnocche. Un on the road con destinazione ‘spring breaker’ che vedrà il giovane e aitante nipote, bacchettone e con una scopa infilata dove non batte il sole, mutare inevitabilmente dinanzi allo strabordante e anziano ‘nonnino’, in passato segretamente nell’esercito americano. Sulla strada, chi l’avrebbe mai detto, i due incontreranno persino l’amore, pronto a maturare nel giro di pochi giorni.
Ciò che lascia interdetti, dopo aver visto un film come Dirty Grandpa, è come un uomo di 72 anni nonché un attore come De Niro possa aver accettato di prenderne parte dopo averne letto la sceneggiatura. Perché lo sboccato ed eccessivo nonno interpretato da Bob non è semplicemente ‘scatenato’, bensì molto più semplicemente un vecchio viscido porco che non sa pensare ad altro se non a ‘fottere, fottere, fottere‘, perché dopo decenni di fedeltà per la prima volta single. Vedere De Niro masturbarsi dinanzi ad un porno, infilare dita tra le chiappe del nipote e parlare ossessivamente solo e soltanto di figa, bocce, penetrazioni anali, sperma e quant’altro è onestamente avvilente, anche perché costantemente fuori luogo. Di ‘trasgressivo’ ed ‘irriverente’ non c’è nulla, nel film di Mazer, che galleggia sole e soltanto in un mare di scurrilità che mai avremmo perdonato neanche al peggior Enzo Salvi, in quanto Dirty Grandpa si avvicina più a Natale sul Nilo che ad American Pie.
Tutto questo condito con una serie di comprimari inutili e fastidiosi, che appesantiscono ancor di più una comicità di fatto inesistente, che il sempre più povero Zac Efron manifesta ormai solo e soltanto tramite muscoli ben oliati e sodissime chiappe in orgogliosa esposizione. Un’altra carriera in caduta libera quella dell’ex divo Disney, che in un paio di scene in particolare canta, divinamente, ricordanto i tempi dimenticati di High School Musical e Hairspray. L’Efron di oggi, tutto addominali scolpiti e bicipiti, ha di fatto intrapreso la remunerativa strada della commedia sporcacciona e scollacciata, che evidentemente arricchisce il suo conto in banca.
Un portafoglio che nel caso di De Niro, dopo quasi mezzo secolo di carriera, possiamo immaginare gonfio fino all’eccesso, tanto da rendere ancor più inconcepibile la sua presenza all’interno di una sconclusionata porcheria simile, da subito e di diritto tra i papabili peggiori film dell’intero 2016.
[rating title=”Voto di Federico” value=”1″]
Nonno Scatenato (Usa, 2016, commedia, Dirty Grandpa) di Dan Mazer; con Robert De Niro, Zac Efron, Julianne Hough, Zoey Deutch, Aubrey Plaza, Dermot Mulroney, Adam Pally, Jason Mantzoukas, Henry Zebrowski, Jeffrey Bowyer-Chapman, Jake Picking, Michael Hudson, Mo Collins, Danny Glover, Eugenia Kuzmina, Catherine Dyer – uscita mercoledì 13 aprile 2016.