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X-Men: la saga dei mutanti Marvel nei fumetti e in tv

Gli X-Men dai fumetti al cinema in un viaggio attraverso una delle saghe Marvel più amate e conosciute di sempre.

pubblicato 17 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 11:38

Il prossimo 18 maggio approderà nei cinema X-Men: Apocalisse che segnerà la nona incursione live-action sul grande schermo dei supermutanti Marvel e quarto film della serie diretto dal regista Bryan Singer che lanciò i mutanti sul grande schermo per la prima volta nel lontano 2000 con il primo film sugli X-Men.

Al contrario dell’Universo Cinematografico Marvel che ha una sua precisa linearità temporale, la saga degli X-Men al cinema ha fruito di una trilogia originale, un paio di film “stand alone” dedicati a Wolverine e di una seconda trilogia prequel ambientata negli anni ’60, ’70 e ’80 con il secondo capitolo di questa nuova trilogia, il sequel X-Men: Giorni di un futuro passato, che ha di fatto modificato la linea temporale dei primi tre film creando una realtà alternativa che permetterà al regista Bryan Singer di delineare un nuovo inizio per l’intero franchise.

Con l’uscita del capitolo “Apocalisse” cogliamo l’occasione per ripercorrere l’intero franchise partendo dalla creazione dei personaggi nel lontano 1963, per mano degli ormai leggendari Stan Lee e Jack Kirby, fino ad arrivare alla serie cinematografica, nel mezzo la tappa televisiva con l’amatissima serie tv d’animazione anni ’90 e il primo adattamento live-action in un film tv.

 

La nascita dei mutanti – L’esordio a fumetti degli X-Men

 

Correva l’anno 1963, il Presidente era JFK e nonostante lo spauracchio militare l’America godeva di un periodo d’oro. In questo scenario un paio di creativi impegnati nell’intrattenimento per ragazzi destinati a diventere due leggende del fumetto, Stan “The Man” Lee e Jack “The King” Kirby, crearono una primissima versione del cosidetto X-Universe. Due anni prima avevano fatto il loro debutto I Fantastici Quattro dando vita al primo team di supereroi mutanti e a quel punto, dopo il successo di Reed Richards e compagni, sembrò naturale puntare di nuovo su una squadra di supereroi così Lee, che non amava creare squadre poiché richiedevano un impegno notevole nel delinearne caratteristiche e origine dei superpoteri, escogitò una scappatoia inventando un team di supereroi i cui poteri erano parte del loro corredo genetico sin dalla nascita, nacquero così i Mutanti che Lee caratterizzò come adolescenti rispetto ai Fantastici Quattro che erano degli adulti e ne fece dei perseguitati e temuti poiché diversi, visto che è insito nella natura umana aver paura di ciò che non si conosce.

 

 

Ora che la storia era delineata arrivò l’idea di un mentore che aiutasse questi giovani dotati di poteri a controllarli, utlizzarli e sfruttarli per aiutare il prossimo, nasce così Charles Xavier alias “Professor X” ed è proprio dall’iniziale del suo cognome che “I Mutanti”, nome iniziale scelto da Lee diventano gli X-Men che come tradizione avranno il loro riflesso oscuro che si materializza nella Confraternita dei Mutanti Malvagi, un team antagonista assemblato dal mutante Magneto che diprezza la razza umana considerandola inferiore e non condivide l’ideale di integrazione e rispetto reciproco insegnato dal Professor X ai suoi allievi. La prima apparizione degli X-Men risale a settembre del 1963 nell’albo a fumetti The X-Men n. 1 con una prima formazione che includeva Ciclope (Scott “Slim” Summers), Bestia (Henry “Hank” McCoy), Angelo (Warren Worthington III). Marvel Girl (Jean Grey) e Uomo Ghiaccio (Robert “Bobby” Drake) a cui si aggiunsero in seguito Havok (Alex Summers), Polaris (Lorna Dane) e Mimo (Calvin Rankin) prima nemesi e poi membro del team per un breve periodo.

[quote layout=”big” cite=”Charles Xavier]Quando ero giovane la gente normale mi temeva, diffidava di me. Ho capito che l’umanità non è ancora pronta per accettare quelli che hanno capacità straordinarie![/quote]

 

Gli X-Men approdano in tv – Le serie d’animazione

 

La primissima apparizione degli X-Men in tv risale al 1966, a soli tre anni dal loro debutto nei fumetti, nella celebre serie tv Marvel Superheroes che raccontava le avventure di Captain America, Thor, Hulk, Iron Man e Sub-Mariner. Fu proprio in un episodio di Sub-Mariner che il Professor X e i suoi X-Men fecero il loro esordio come “ospiti” passando però inosservati. Una seconda occasione arrivò nel 1981 nella serie tv L’uomo Ragno e i suoi fantastici amici risposta della NBC al successo dei Superamici in onda sulla ABC. La serie raccontava le avventure di un gruppo di supereroi adolescenti capeggiato da l’Uomo ragno che operavano in incognito come studenti universitari, nel team figuravano gli X-Men Bobby Drake / Uomo Ghiaccio, Angelica Jones / Firestar e in un episodio della seconda serie “A Firestar Is Born” vengono coinvolti anche gli altri X-Men e il Professor X per combattere il malvagio Juggernaut. Nella terza e ultima serie, nell’episodio “The X-Men Adventure”, fa la sua comparsa Kitty Pride alias “Sprite” già apparsa nella seconda serie in un episodio dedicato alle origini dell’Uomo Ghiaccio.

 

 

Nel 1988 va in onda L’Audacia degli X-Men (Pryde of the X-Men), pilot di una serie d’animazione mai realizzata incentrata sull’ingresso di Kitty Pride negli X-Men, si tratta del primo vero adattamento televisivo dei fumetti originali. In realtà la serie non venne realizzata perché il quel periodo la Marvel aveva problemi finanziari e molti dei progetti in corso vennero messi in stand-by o come in questo caso cancellati. In seguito il budget previsto per questa serie sarà investito sulla serie animata di Robocop. La reazione dei fan al pilot non fu interamente negativa, venne apprezzata l’animazione di alta qualità, ma non il tono spesso cupo e una narrazione troppo orientata ad un pubblico adulto. Inoltre le sequenze d’azione su schermo furono drasticamente ridotte per rendere le immagini adatte ad un pubblico di bambini con l’episodio che si occupa solo superficialmente del tipo di tematiche sociali spesso affrontate nei fumetti come l’isolamento, l’intolleranza, il razzismo e il bigottismo. Nel 1990 Marvel pubblicò una graphic novel dal titolo “X-Men Animation Special” che era un adattamento di Pryde of the X-Men con le tavole che erano un mix di immagini prese direttamente dall’animazione del pilot (cel animation) con l’aggiunta di materiale originale.

 

 

Nel 1992 la svolta con la nascita del canale Fox Kids e la messa in onda della serie animata Insuperabili X-Men ispirata alle tavole disegnate da Jim Lee all’inizio degli anni ’90 con una formazione che includeva Ciclope, Wolverine, Gambit, Rogue, Tempesta, Bestia, Jubilee, Jean Grey, Professor X e il nuovo arrivato Morph, un personaggio creato appositamente per essere sacrificato, una morte in un cartone animato del sabato mattina che all’epoca mise in allarme rosso il network, tanto che Morph alla fine resuscitò diventando uno dei personaggi più amati della serie. Insuperabili X-Men debuttò il 31 ottobre 1992 con un episodio in due parti dal titolo “La notte delle sentinelle” incentrato su Jubilee. La serie tv rimase in onda fino al 20 settembre 1997 diventando una delle serie animate più seguite e amate di sempre e lanciando definitivamente gli X-Men sul piccolo schermo. Nel 2000 i mutanti Marvel torneranno in X-Men Evolution, altra serie d’animazione ambientata in un scuola pubblica con Ciclope, Nightcrawler, Shadowcat e Jean Grey in versione studenti e Storm e Wolverine adulti impiegati nell’istituto. La serie debutta il 4 novembre 2004 per concludersi il 25 ottobre 2008 dopo 52 episodi.

 

 

Un mese prima della conclusione di X-Men: Evolution sul canale Nicktoons Network (in Italia su Rai Gulp) Marvel Studios lancia una nuova serie d’animazione dal titolo Wolverine and the X-Men che resterà in onda per un’unica stagione. Nella serie viene dato a Wolverine il compito di tenere uniti gli X-Men dopo la scomparsa di Jean Grey e del Professor Xavier. La trama della serie ha parecchie similitudini con la trama del film X-Men: Giorni di un futuro passato. Nel cartone il professor Xavier, caduto in coma, si risveglia vent’anni nel futuro, in una realtà alternativa in cui le Sentinelle a seguito di una guerra tra umani e mutanti hanno preso il controllo del mondo. Comunicando con Cerebro attraverso lo spazio-tempo Xavier riesce ad aiutare i suoi allievi a fermare la guerra, ma le loro azioni cambieranno la linea temporale creando un nuovo cupo e minaccioso futuro: l’era di Apocalisse.

 

 

Nel 2011 andava in onda un anime di dodici episodi trasmesso da Animax dal titolo X-Men ispirato ai personaggi della Marvel adattati dallo studio di animazione giapponese Madhouse (Ninja Scroll, Animatrix, Death Note). La trama ci racconta gli eventi successivi alla morte di Jean Grey, con gli X-Men convocati dal professor Charles Xavier per una missione Giappone dove i mutanti dovranno indagare su un rapimento ed affrontare una misteriosa squadra di temibili supercriminali noti come U-Men.

 

Generation X – Il debutto live-action degli X-Men

 

Il film X-Men diretto da Bryan Singer nel 2000 non è stato il primo adattamento live-action dei mutanti Marvel, nel lontano 1996 debuttava sul network della Fox in prima serata il film tv Generation X, diretto dallo specialista in horror Jack Sholder (Nightmare 2, L’alieno) e basato sull’omonimo spin-off a fumetti di Scott Lobdell (testi) e Chris Bachalo (disegni). Generation X fu un tentativo fallito di realizzare una serie tv live-action, di fatto un pilot, ambientata nella scuola del Professor Xavier ora guidata da Sean Cassidy alias Banshee interpretato da Jeremy Ratchford con il supporto di Emma Frost (Finola Hughes) nel suo periodo di mutante buona. Il resto del cast includeva Monet Saint Croix alias “M” (Amarilis) una giovane donna afroamericana dotata di superintelligenza e di un complesso di superiorità; Angelo Espinosa alias Skin (Austin Rodriguez) dotato di arti super-elastici; Mondo (Bumper Robinson) capace di assumere la forma di qualsiasi oggetto solamente toccandolo e Jubilee (Heater McComb) che emette scointille dalle dita e in questa versione non ha origini asiatiche. Al team vennero aggiunti due mutanti creati appositamente per la serie tv, Arlee Hicks alias Buff (Suzanne Davis) la cui mutazione le permette di aumentare forza e massa muscolare e Kurt Patorius alias Refrax (Randall Slevin) dotato vista calorifica e a raggi X. La creazione di questi ultimi due personaggi fu in risposta alla necessità di dover supplire alla mancanza del budget necessario per l’animazione dei poteri di Husk e Chamber, i mutanti in origine scelti per apparire nel film. La nemesi con cui si dovranno confrontare gli X-Men è il Dottor Russel Tresh (Matt Frewer), uno scienziato pazzoide che ha lavorato su un progetto con Emma Frost che riguardava la ricerca su poteri psichici latenti, questo prima di essere licenziato per comportamento non etico e creare una macchina per accedere ad una dimensione onirica che utilizzerà contro i mutanti. Nonostante l’apprezzamento per il film, che ebbe critiche solo per la reciatzione sopra le righe di Matt Frewer, da questo progetto non nacque una serie televisiva ne tantomeno un progetto cinematografico, così Generation X prodotto da New World Entertainment con Marvel Entertainment rimase un tv-movie a se stante e quindi di fatto un’occasione sprecata.

[quote layout=”big” cite=”Intro del film]Mutazione: n. 1. L’atto di essere alterato o modificato. 2. Condizione genetica illegale [statuto US 5.504.178], prima manifestazione nella pubertà causata dal fattore X situato nella ghiandola pineale del cervello. [/quote]