Da recuperare: Grosso guaio a Chinatown
Il film sta andando in onda adesso su Italia1, sbagliando completamente orario per pubblicare il post vi consiglio di recuperarlo assolutamente in qualche modo…. Grosso guaio a Chinatown Regia di John Carpenter. Con: Kurt Russell, Dennis Dun, Suzee Pai, Kim Cattrall, James Hong, Victor Wong. Usa 1986, Comm./Fant. Colore 100′Sinossi: una delle figure più temibili
Il film sta andando in onda adesso su Italia1, sbagliando completamente orario per pubblicare il post vi consiglio di recuperarlo assolutamente in qualche modo….
Grosso guaio a Chinatown Regia di John Carpenter. Con: Kurt Russell, Dennis Dun, Suzee Pai, Kim Cattrall, James Hong, Victor Wong. Usa 1986, Comm./Fant. Colore 100′
Sinossi: una delle figure più temibili della mitologia cinese abita nel sottosulo di Chinatown. Per sconfiggere la maledizione che lo ha colpito fa rapire una giovane ragazza. A salvarla accorreranno il fidanzato e il suo amico camionista (Kurt Russell)
Negli anni ’80 si risveglio un sorprendente interesse per i generi, che spesso sfiorò, nelle mani di registi poco capaci, i toni della necrofilia, del recupero filologico; in altri quelli della parodia più becera e semplicistica. Altri, come Carpenter con questo film, o Zemeckis con All’inseguimento della pietra verde (1984) per quanto riguarda l’avventura alla Haggard, trovarono un giusto equilibrio fra l’omaggio affettuoso e l’irriverenza.
Grosso guaio a Chinatown, scontentò all’epoca gli aficionados del regista, che non si capacitarono di questa sua “scivolata” nella commedia, talvolta anche demenziale (ma con che occhi avevano visto 1997- Fuga da New York ?), che seguiva, fra l’altro, uno dei suoi film meno riusciti, quello Starman, dove già il regista statunitense aveva già iniziato a sperimentare altri generi, altri toni. Eppure, anche rivisto a distanza di anni, questo suo strambo film di arti marziali, con tutti, ma proprio tutti, gli elementi del genere, e un Russel praticamente perfetto nella parte, continua a stupire per ritmo, freschezza, e anche una certa eleganza di racconto, complicata dall’elemento, si suppone nuovo per il regista, delle belle sequenze coreografiche.
Una vacanza certo, specie rispetto a impegni successivi come Il signore del male e Il seme della follia, forse la sua commedia, pur fantastica, più riuscita (anche se Avventure di un uomo invisibile non era male). Splendido esempio, al di là di tutto, della splendida freschezza, un po’ trascurata, del cinema di genere americano degli anni ’80. Da vedere con Ritorno al futuro, Ghostbuster e tanti altri.