Venezia 2016: Animali Notturni di Tom Ford – recensione in anteprima
Tratto dal romanzo Tony & Susan, Nocturnal Animals segna il ritorno alla regia di Tom Ford 7 anni dopo A Single Man.
Oggi, dopo lunga attesa ed enorme curiosità, Ford è tornato a correre per il Leone d’Oro grazie ad Animali Notturni, opera seconda tratta da Tony & Susan di Austin Wright, morto nel 2003 e incapace di toccare con mano il successo del romanzo, edito nel 1993, inizialmente snobbato da critica e pubblico e solo dopo il suo decesso rivalutato, acclamato, venduto ed ora diventato cinema.
Una complessa opera costruita su più piani narrativi, con l’espediente del romanzo nel romanzo che cela in realtà una precisa chiave di lettura dei sue protagonisti. Ovvero Tony, personaggio ‘immaginario’ ideato dall’ex marito di Susan, dopo 20 anni ora ‘costretta’ a leggere il primo romanzo di lui, da lei a lungo sminuito in qualità di scrittore. Mercante d’arte di Los Angeles con ricca, repubblicana e cattolica famiglia alle spalle, Susan vive una vita apparentemente invidiabile. Borghese con casa da sogno e marito fascinoso, dietro la maschera della famiglia agiata e felice nasconde un vuoto esistenziale che lentamente la corrode, esplodendo con fragore una volta recapitato in casa il primo romanzo dell’ex marito, sposato in giovane età, tradito e malamente lasciato due decenni prima. Animali Notturni il titolo del libro, a lei dedicato e presto divorato nel corso di un weekend passato da sola in casa. Edward Sheffield, ovvero l’ex diventato ufficialmente romanziere, le chiede una sincera opinione, esplicitando il desiderio di ritrovarla dal vivo per discuterne faccia a faccia.
Sola e affranta nel proprio letto, Susan inizia a leggere le prime pagine di un romanzo che da subito la sconvolge, perché violento e devastante. Protagonista una famiglia, in viaggio nel cuore della notte lungo le deserte strade del Texas. Tutto cambia quando la loro auto incrocia la macchina di tre balordi, tra sorpassi, insulti, minacce e controsorpassi. Scatta l’agguato, il rapimento e l’inizio del dramma per un padre incapace di reagire alla violenza altrui e costretto di fatto a vivere un incubo ad occhi aperti che sembra sempre ripartire dal via.
Prodotto e sceneggiato dallo stesso Ford, Nocturnal Animals è stato accolto tra gli applausi nel corso della proiezione stampa mattutina al Lido di Venezia. Un thriller ansiogeno e minimalista, quello diretto dall’ex direttore Gucci, che ha qui realizzato un fascinoso prodotto dalle venature romantiche in cui lo spettatore, così come avveniva nei confronti dei lettori del romanzo di Wright, è chiamato a cavalcare l’espediente della storia nella storia per sondare l’esistenza della protagonista. Entrare nella sua testa e cercare di capire dove tutto abbia avuto inizio, passando dalla genesi del matrimonio con il primo marito alla fine del rapporto con il secondo, scoperchiando una volta per tutte quel disagio che sempre più la fa sentire in difficoltà con se’ stessa, perché suo malgrado affine a quella borghese vita che ha sempre odiato in quanto perfetta rappresentante dei propri detestati genitori.
Un chiaro atto d’accusa contro il tradimento e l’abbandono, quello portato in sala da Ford, compiaciuto ed elegante dal punto di vista registico ma nella parte centrale gratuitamente grottesco, prima di portare a compimento la tremenda e feroce doppia vendetta dei vari ‘animali notturni’ del titolo. Particolarmente fedele al romanzo originale da cui è tratto, il film evita facili eccessi confermando l’indiscusso ‘stile’ del regista statunitense, ancora una volta in grado di dirigere con maestria i propri autori. Amy Adams, che ha così doppiato la propria partecipazione veneziana dopo lo sci-fi Arrival, è una donna all’apparenza professionalmente appagata e intimamente insoddisfatta che solo ora, di fronte ad un passato che ritorna sotto forma cartacea, rivive scelte da tempo dimenticate e ritrova quella capacità d’amare che credeva di aver perso. Jake Gyllenhaal, ancora una volta convincente, è invece sia Edward, ex marito di Susan nonché autore del romanzo, che Tony, l’impotente padre di famiglia del manoscritto. Un uomo comune e senza nerbo che osserva passivamente alla distruzione della propria famiglia, praticamente abbandonata al proprio triste destino, coltivando sotto traccia quella voglia di vendetta che lentamente esploderà. Tanto nel primo quanto nel secondo piano narrativo. Un gioco ad incastri di complicata gestione che Ford, se si esclude un’affrettata parte centrale in cui il romanzo corre spedito e la vita di Susan prende inaspettatamente la strada del tragicomico, riesce a condurre con capacità almeno per un’ora buona. Merito anche di un cast di ‘contorno’ capitanato da un eccellente Michael Shannon, con Aaron Taylor-Johnson troppo macchiettistico negli abiti del folle delinquente di turno e Laura Linney purtroppo solo accennata nei bigotti panni della madre della Adams.
Scelte, rimorsi e inevitabili conseguenze, quelle seminate da un cupo, algido e cinico Ford che partito bene si perde lungo la doppia strada percorsa da Tony & Susan, dovendo a un certo punto persino aggiungere un terzo livello narrativo legato al passato di lei ed Edward, autore del romanzo nonché suo ex marito che nel piano temporale del presente di fatto ‘non esiste’. Probabilmente troppo per uno stilista ‘prestato’ al cinema e dalle innegabili qualità registiche, qui cantore di un amore multiplo e vendicativo cinematograficamente parlando efficace ma imperfetto.
[rating title=”Voto di Federico” value=”7″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Antonio” value=”6.5″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Gabriele” value=”6″ layout=”left”]
Animali Notturni (Nocturnal Animals, Usa, drammatico, thriller, 2016) di Tom Ford; con Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Aaron Taylor-Johnson, Armie Hammer, Michael Shannon, Laura Linney – sezione Concorso – uscita giovedì 17 novembre 2016.