10 reboot e remake superflui: da Ghostbusters a Robocop
Cult e classici tornano in formato remake / reboot e ad ogni uscita la formula del rifacimento / riavvio si dimostra sempre più superflua e inconsistente.
La moda dei reboot non mostra segni di cedimento e sembra quasi che ci sia una sorta di assuefazione a questa formula che è ancor più deleteria dei sequel fuori tempo massimo, vedi l’imbarazzante Blair Witch e il francamente inutile Independence Day 2. L’esempio più recente di questa assuefazione è il reboot Ghostbusters, un’operazione sfacciata, superflua e irrispettosa che ad un certo punto ha fruito addirittura di una sorta di “sconto” con critiche assurdamente ammorbidite, forse scaturite come reazione al feroce e ingiustificato attacco subito dall’intera operazione sui social media ancor prima che il film approdasse nelle sale.
Visto che spesso la memoria gioca brutti scherzi eccoci pronti a ricordare i danni perpetrati da questo formato che ricordiamo dietro alla scusa di voler riproporre classici a nuove generazioni (mostrargli gli originali no?), nasconde solo una cronica mancanza di idee, una creatività mostruosamente latitante e naturalmente l’intenzione di sfruttare fuori tempo massimo cult e classici solo ed esclusivamente per far cassa, titoli che diventano specchietti per allodole sfruttando un effetto nostalgia che alla fine si rivela solo un ingannevole, ma purtroppo funzionale escamotage per quanto riguarda gli incassi.
1. Ghostbusters (2016)
Il reboot di Paul Feig ha messo in scena una inadeguata parodia al femminile di una delle comedy di stampo fantastico più amate di sempre. Il nuovo Ghostbusters avrebbe dovuto generare sdegno solo ripensando all’originale, ma invece ha fruito di impensabili “giustificazioni”, chiunque abbia visto e amato il classico di Ivan Reitman non può non inorridire di fronte a quella che si è rivelata una vera e propria baracconata.
Budget: 144 milioni
Incasso: 227 milioni
2. Poltergeist (2015)
Con tutto il rispetto per Sam Raimi, produttore di questo remake, prendere un classico come il Poltergeist di Tobe Hooper e Steven Spielberg dalle atmosfere irripetibili per propinarcene un’imbarazzante scopiazzatura offenderebbe non solo i fan dell’originale, ma qualunque appassionato di horror.
Budget: 35 milioni
Incasso: 95 milioni
3. Robocop (2014)
Prendete l’originale Robocop anni ’80 di Paul Verhoeven e privatelo della atmosfere cyberpunk, dell’iper-violenza e soprattutto della vena caustica sempre ben percettibile nel film originale e avrete l’inutilmente stiloso e serioso reboot di José Padilha.
Budget: 100 milioni
Incasso: 242 milioni
4. Nightmare (2010)
Il remake del classico horror Nightmare diretto da Samuel Bayer nel 2010 è insieme al recente Ghostbusters una delle operazioni reboot più irritanti e maldestre mai orchestrate da Hollywood. Bayer prende il cult di Wes Craven e lo trasforma in un soporifero rifacimento senza alcun appeal e con uno dei casting meno azzeccati nella storia del cinema horror: il talentuoso, ma inadeguato Jackie Earle Haley seppelito dall’invasivo make-up al posto del’icona horror Robert Englund, il risultato è un disastro su tutta la linea.
Budget: 35 milioni
Incasso: 115 milioni
5. Red Dawn – Alba rossa (2012)
Quando l’originale basta e avanza, questo in sintesi il commento sul remake Red Dawn un rifacimento senza nerbo e fuori tempo massimo del film Alba rossa di John Milius che nel lontano 1984 fruiva di un cast di future star tra cui Charlie Sheen, Patrick Swayze e Jennifer Grey che tre anni dopo saranno protagonisti dell’amato Dirty Dancing e Lea Thompson che l’anno successvo interpreterà il classico Ritorno al futuro al fianco di Michael J. Fox. Red Dawn arriva fuori tempo massimo come accade per molte operazioni simili e non basta cambiare i sovietici con i nord coreani per riuscire ad attualizzare un plot scritto in piena Guerra fredda, un remake girato senza troppa convinzione e su schermo si percepisce ampiamente.
Budget: 65 milioni
Incasso: 48 milioni
6. Total Recall – Atto di forza (2012)
Il remake Total Recall – Atto di forza nasce con l’idea di essere più fedele al racconto breve di Philip K. Dick dal titolo “Ricordiamo per voi”, cui si ispirava invece “liberamente” il film originale anni ’90 di Paul Verhoeven che però poteva fruire di un protagonista di indubbio carisma come Arnold Schwarzenegger e dello stile peculiare tra “serio e faceto” di Verhoeven, stile che aveva reso Robocop un cult e che ritroveremo anche nel memorabile Starship Troopers. La versione di Len Wiseman (Underworld) toglie la parte “marziana” e si concentra interamente su una Terra resa in gran parte inabitabile da una guerra chimica. Apprezzabile la performance di Colin Farrell, ma alla fine resta la sensazione forte di un’operazione ad alta tecnologia superflua e troppo infarcita di azione rispetto alla premessa.
Budget: 125 milioni
Incasso: 198 milioni
7. Footlose (2011)
Dopo il remake di Fame – Saranno Famosi (2009) arriva il rifacimento di Footloose, un piccolo cult danzereccio anni ’80 ricordato per un giovanissimo e scatenato Kevin Bacon e una trascinante hit di Kenny Loggins. Purtroppo la patinatura del remake è davvero fastidiosa e la storia di questi “ribelli” di provincia perde l’appeal dell’originale, per un film creato ad arte per un pubblico di adolescenti cresciuto a pane, reality e talent show. In cuor nostro speriamo di non dover vedere aggiornati anche Dirty Dancing e Flashdance, film che hanno ragion d’essere ed esistere solo all’interno di un immaginario legato ad un’epoca ben precisa.
Budget: 24 milioni
Incasso: 63 milioni
8. Conan the Barbarian (2011)
In principio c’era il possente cimmero Conan interpretato da Arnold Schwarzenegger nel classico Conan il barbaro, film d’avventura diretto dal veterano John Milius e basato sul celeberrimo personaggio ideato da Robert Ervin Howard. Il film di Milius ebbe un sequel nel 1987 dal titolo Conan il distruttore diretto da Richard Fleischer (2022: i sopravvissuti, Yado), meno afflato epico a favore di una intrigante messinscena da B-movie, il pubblico premiò il cambio di tono con un incasso che toccò i 100 milioni di dollari, ma il film era palesemente inferiore all’originale. Nel 2011 arriva Conan the Barbarian, un reboot che prova ad essere più fedele alle storie e al personaggio di Robert E. Howard tagliando ogni connessione con il dittico interpretato da Schwarzenegger, ma ciò non aiuterà a schivare inevitabili paragoni. Jason Momoa nuovo Conan risulta fisicamente adeguato, ma non supportato da una messinscena infarcita di violenza e azione incapace di creare la giusta empatia, neanche dal punto di vista meramente epico tipico del cosiddetto filone “Sword and sorcery”. Il regista Marcus Nispel che aveva fatto di meglio con Pathfinder – La leggenda del guerriero vichingo ripete i medesimi errori puntando troppo sul lato visivo e non regalando spessore emotivo ai personaggi.
Budget: 90 milioni
Incasso: 48 milioni
9. Fright Night – Ammazzavampiri (2011)
Ammazzavampiri insieme a Ragazzi perduti rappresenta un classico della commedia horror anni ’80, un vero e proprio “evergreen” ancora oggi ampiamente godibile grazie ad effetti speciali tra il fumettoso e il grottesco, un villain interpretato da Chris Sarandon dal fascino indiscutibile e un grande Roddy McDowall, il Cornelius della saga Il pianeta delle scimmie interpreta Peter Vincent una memorabile icona horror in disarmo. Nel 2011 il regista australiano Craig Gillespie dirige Fright Night – Il vampiro della porta accanto, un rifacimento inutile paragonabile a quello di Robocop. Non basta un cast di giovani talenti guidato da Anton Yelchin e un antagonista carismatico come Colin Farrell per dare alla pellicola il giusto equilibrio tra effetto nostalgia e strizzatina d’occhio alle nuove generazioni. Al remake manca l’atmosfera anni ’80 troppo difficile da ricreare e il Peter Vincent dell’ex Doctor Who David Tennant è la cosa meno riuscita dell’intera operazione, il tentativo di modernizzare il personaggio di Roddy McDowall ci è sembrato come voler tentare di aggiornare un personaggio come la dark lady Elvira di Cassandra Peterson, non si può e non si deve fare…punto e basta.
Budget: 30 milioni
Incasso: 41 milioni
10. Evil Dead – La casa (2013)
Sam Raimi regista dell’originale Evil Dead aka La casa (qui in veste di produttore) e l’esordiente Fede Alvarez si cimentano in una “mission: impossible” provando ricreare uno degli horror splatter più grotteschi e audaci degli anni ’80. Forse il nuovo Evil Dead è tra i remake meno fallimentari e irritanti perchè sceglie di restare fedele al film d’esordio di Sam Raimi tralasciando l’evoluzione intrapresa da Raimi con i sequel Evil Dead 2 e L’armata delle tenebre dove il personaggio di Ash, interpretato da Bruce Campbell, subirà la stessa evoluzione del Freddy Krueger di Robert Englund caratterizzando sarcasmo e compiaciuta ironia. L’Evil Dead di Alvarez è violento al punto giusto, rispetta l’originale e crea un finale alternativo, ma la mancanza di un anti-eroe come Ash e la vena grottesca che è un marchio di fabbrica di Raimi rendono l’operazione ancora una volta superflua e la successiva realizzazione della serie tv Ash vs. Evil Dead non fa che rimarcare la debolezza del risultato.
Budget: 17 milioni
Incasso: 97 milioni