I 25 migliori film horror degli ultimi 25 anni secondo ScreenCrush
25 titoli che comprendono anche thriller e commedie horror
Il sito ScreenCrush ha pubblicato la sua classifica The 25 Best Horror Movies of the Last e ve la proponiamo. Per realizzare questa top 25 i redattori e i collaboratori di ScreenCrush hanno stilato una classifica di oltre 300 film horror rilasciati dopo il 1991. Ogni autore ha scelto i loro 25 film preferiti e poi una seconda votazione ha determinato l’ordine finale della lista.
25. Martyrs (2008) di Pascal Laugier: la straziante pellicola di Pascal Laugier inizia come un semplice film alla Home-Invasion prima di trasformarsi in una storia di orrore esistenziale veicolata attraverso quello che alcuni potrebbero grossolanamente liquidare come “torture porn”. Ma Martyrs è una tragica storia di amicizia e di devozione, e di una vittima tormentata dal suo passato traumatico.
24. Attack the Block (2011) di Joe Cornish: Anche se potrebbe essere classificato come un film di fantascienza, il debutto alla regia di Joe Cornish spaventa più che la maggior parte dei film horror “veri”. Molto si deve alle creature mostruose del film, con artigli enormi, pelliccia nera e file di denti affilati come rasoi bioluminescenti.
23. You’re Next (2011) di Adam Wingard: Alcuni hanno descritto questo film come un rip-off di “The Strangers” di Bryan Bertino ma ciò che separa il film di Adam Wingard dalla concorrenza è il suo sorprendente senso dell’umorismo.
22. Paranormal Activity (2007) di Oren Peli: il budget era di 15mila dollari e l’intero film è stato girato in una sola settimana. Alla fine il film ha guadagnato quasi 200 milioni di dollari in tutto il mondo, e ha generato quattro sequel (e oltre). Sulla carta Paranormal Activity sembra incredibilmente noioso: una coppia cerca di capire se la loro nuova casa è infestata, e gira dei filmati, in gran parte durante la notte. Quasi nulla di soprannaturale accade davanti alla videocamera; e ci sono ripetute sezioni di video mentre Katie e Micah sono a letto. Ma i protagonisti sono, perversamente, la chiave del successo del film: perché quando sono addormentati, sono completamente vulnerabili ai fantasmi. E non c’è niente di più spaventoso della totale vulnerabilità.
21. The Strangers (2008) di Bryan Bertino: The Strangers è stato un successo a sorpresa, incassando 52 milioni di dollari su un preventivo di 10 milioni durante la parte più attiva della stagione estiva. E’ quasi inaudito per un film horror vietato ai minori, ma il pubblico non ha potuto resistere perché voleva scoprire cosa era successo a Liv Tyler, mentre un killer mascherato si aggirava dietro di lei. L’inquadratura è stata così efficace che è stata trasformata nella locandina.
20. L’evocazione – The Conjuring (2013) di James Wan: Con “Insidious” James Wan ha dimostrato di poter creare l’equivalente cinematografico di uno spettacolo macabro e di spaventi in una macchina horror finemente sintonizzata. Con “L’evocazione – The Conjuring” ha perfezionato il tutto. Questo film non fa solo paura, è di classe. Si tratta di un moderno film su una casa infestata che ricorda “Gli invasati”, “La casa sulla scogliera” e “Changeling” del 1980. Vera Farmiga e Patrick Wilson, nei panni di Ed e Lorraine Warren, sono icone horror in grado di sostenere tutta una serie di film. Sono guide perfette per il mondo di Wan, dove possessioni demoniache, terrificanti visioni psichiche e spiriti maligni sono solo un altro giorno d’ufficio.
19. Babadook (2014) di Jennifer Kent: I migliori film di genere utilizzano le paure per abbattere le nostre difese, per indagare su idee che possono altrimenti essere difficili da affrontare. Babadook è un film sul dolore, sulla malattia mentale e su come si impara a gestirla. E anche sul processo di guarigione e su come può essere difficile guarire. Ma parla anche di un libro per bambini che scatena un mostro terrificante. La protagonista è interpretata dalla notevole Essie Davis. Babadook è un film molto spaventoso. Ma, ancora più importante, è un film molto spaventoso che ha qualcosa da dire.
18. 28 giorni dopo (2002) di Danny Boyle: il genere horror degli Zombi ha fatto il botto negli anni ’60 e ’70 con classici come “La notte dei morti viventi” e “Zombi” e ha avuto una rinascita negli anni 2000 con “The Walking Dead”. Ma “28 giorni dopo” rimane uno dei migliori film degli ultimi anni alle prese con il terrore di un’epidemia virale a livello umano. Svegliarsi dal coma e trovare l’intera città deserta è abbastanza terrificante, ma dover combattere contro degli infetti per sopravvivere è ancora più straziante. Ma al di là di essere un film di zombie, “28 giorni dopo” è un thriller cruento, e rimane uno dei migliori di Boyle.
17. Il cigno nero (2010) di Darren Aronofsky: Darren Aronofsky trova il terrore nella repressione e nello sviluppo della femminilità. Il balletto offre una tela ideale per l’horror psicologico di Aronofsky, la danza è un’arte che richiede raccapriccianti livelli di dedizione, e da lì l’orrore si estende nello stato mentale di Nina. Il film di Aronofsky è un’esplorazione snervante dell’identità sessuale e dell’autocontrollo, e non c’è niente di più terrificante di una perfezionista come Nina e di ciò che non può essere controllato.
16. Se7en (1995) di David Fincher: è scioccante rendersi conto che Se7en è uscito 20 anni fa. Il film è probabilmente il migliore di David Fincher e non importa quante volte l’abbiate visto… il finale e quella maledetta scatola portano sempre ansia. Se7en potrebbe non apparire un horror tradizionale ma è la realtà della violenza del film, fisica e psicologica, che lo rende un incubo così palpabile. I sette peccati capitali non sono semplicemente i punti che giustificano il gore del film; simboleggiano le profondità orribili del male. Le sequenze di Fincher sono così inquietanti che il film ha praticamente cambiato il modo in cui la gente pensava ai peccati capitali. Provate a pensare alla scene con la lussuria e la gola senza avere il mal di stomaco.
15. The Ring (2002) di Gore Verbinski: Una delle più spaventose esperienze della mia vita è stato quando ho visto The Ring… su VHS. Il remake di Gore Verbinski del popolare J-horror di Hideo Nakata è ancora un’esperienza agghiacciante. Ma su VHS, è qualcosa di speciale. L’intera premessa di una videocassetta che uccide, entro sette giorni, chi la guarda ha dato un ulteriore livello di brivido a tutta la cosa, in particolare nella sequenza in cui Verbinski vi mostra esattamente ciò che c’è su quella cassetta maledetta, e ti rendi conto che stai facendo quello che il film dice esplicitamente di non fare. Non è uno scherzo: ho avuto terribili incubi per una settimana, probabilmente perché ho tenuto d’occhio la televisione in ogni momento, solo per assicurarmi di non vedere nessuno uscire da lì.
14. The House of the Devil (2009) di Ti West: “The House of the Devil” è un capolavoro di stile. La trama familiare (una babysitter, un lavoro sbagliato e le conseguenze) è solo lo scheletro su cui pende un’atmosfera viziosa.
13. Rec (2007) di Jaume Balagueró e Paco Plaza: Dimenticate il remake del 2008. Il film spagnolo Rec è stato il picco del cinema found-footage horror. Mentre il sottogenere è diventato rapidamente un espediente dopo Cloverfield e Paranormal Activity, Rec è riuscito a trasformare la videocamera in un personaggio e nell’unico punto di vista del pubblico per gli eventi frenetici che accadono in un complesso di appartamenti infettati da un virus. Il film utilizza immagini traballanti e crea ansia e una sensazione di documentario, mentre getta il pubblico verso l’ignoto. Ciò che rende Rec veramente pauroso, però, è quanto poco si sappia sull’inizio della storia. Intrappolati in uno spazio claustrofobico, non sappiamo mai chi o cosa si nasconde all’interno di ogni appartamento, fino ai momenti finali del film dove conosciamo ciò che ha causato questa esperienza da incubo.
12. L’alba dei morti viventi (2004) di Zack Snyder: è il mio film preferito di Zack Snyder, probabilmente perché si basa su una sceneggiatura di James Gunn. Snyder e Gunn hanno fatto l’impossibile, affrontando uno dei sacri graal del cinema horror.
11. Inside (À l’intérieur) (2007) di Alexandre Bustillo e Julien Maury: Per alcuni è “Trappola di cristallo”, per altri è “Mamma, ho perso l’aereo”, e per alcuni spiriti affini è “S.O.S. fantasmi”. Ma a casa mia l’esperienza annuale del film da vedere a Natale è “Inside”, uno dei migliori horror degli ultimi 20 anni. Le raffiche occasionali di violenza sono sorprendenti e per alcuni possono essere troppo sconvolgenti, ma quando saprete la ragione di tutto ciò che sta succedendo, si potrebbe anche trovare una giustificazione.
10. Audition (1999) di Takashi Miike: Il film di Miike inizia come un dramma silenzioso e onirico, che racconta la storia di un uomo giapponese alla ricerca di una moglie esemplare. Su consiglio di un suo amico, tiene una serie di provini (falsi) per trovare la sua compagna, e incontra la pudica Asami. Il commento sulla misoginia è tagliente e bruciante come le armi usate nel suo terrificante finale.
9. It Follows (2014) di David Robert Mitchell: Un segno di un grande film horror: quando i sentimenti di disagio e di paranoia rimangono con voi dopo aver lasciato il cinema. Il film di David Robert Mitchell non solo ci ha dato una delle storie horror più selvaggiamente originali degli ultimi decenni, ma è riuscito a inventare un clima soffocante di ansia. Il disagio del film non ci lascia dopo i titoli di coda, e neanche le domande.
8. L’alba dei morti dementi (2004) di Edgar Wright: Il titolo implica che sia una commedia zombie. Ma il film di Edgar Wright è in realtà il più divertente film di zombie mai realizzato. Questa è una grande differenza. Wright e il co-sceneggiatore e attore Simon Pegg ci hanno regalato battute e citazione per gli appassionati di horror per secoli, ma la risata non offusca l’impatto horror dell’apocalisse zombie. Il gore, in realtà, fa male.
7. Lasciami entrare (2008) di Tomas Alfredson: il sottogenere dei vampiri può essere il più difficile per ottenere qualcosa di nuovo. Ma “Lasciami entrare” è una sorprendente storia di coming-of-age raccontata attraverso gli occhi di un bambino solitario e di una enigmatica vampira della porta accanto, avvolta nell’atmosfera cruda e fredda della Svezia invernale.
6. I Saw the Devil (2010) di Kim Ji-woon: “I Saw the Devil” è un capolavoro lurido, un’esperienza che non si ferma mai e che sfida il pubblico. Il film metterà alla prova lo stomaco anche del fan horror più indurito.
5. The Descent (2005) di Neil Marshall: il film è teso e terrificante, un vero intrattenimento horror… e questo ancora prima che arrivino i mostri.
4. The Blair Witch Project (1999) di Daniel Myrick e Eduardo Sánchez: Chiunque può fare un film found-footage ma nessuno è ancora riuscito a duplicare il terrore e la rozza bellezza dell’originale Blair Witch Project. Daniel Myrick e Eduardo Sánchez hanno convinto migliaia di persone che si trattava di filmati autentici.
3. Il silenzio degli innocenti (1991) di Jonathan Demme: il cannibale Hannibal Lecter è uno dei personaggi più inquietanti mai creati. La sua calma e il raffinato contegno sono il contrasto ideale per i suoi crimini orribili, e hanno reso le sue conversazioni con Clarice Starling ancora più agghiaccianti. Sebbene imprigionato, nessuno era al sicuro dalla sua portata: sia in senso letterale, che mentalmente. “Il silenzio degli innocenti” è un thriller impeccabile e splendidamente girato.
2. Scream (1996) di Wes Craven: I migliori film horror spesso trovano modi non solo per abbracciare i luoghi comuni del genere, ma li sovvertono lungo la strada. Questo è esattamente ciò che Wes Craven ha fatto con “Scream”: il film ammette allegramente i difetti dell’horror e deride affettuosamente il pubblico con riferimenti alla cultura pop riflessa in personaggi che spesso confrontano la loro vita con un film. Craven ha ridefinito il slasher e così facendo ha creato un altro classico horror definitivo.
1. Quella casa nel bosco (2012) di Drew Goddard: Si inizia con i luoghi comuni – un quintetto di adolescenti, un viaggio in una casa di vacanza isolata piena di decorazioni minacciose e uno scantinato pieno di ninnoli bizzarri. Ma l’intera premessa viene svelata da due burocrati che lavorano per una misteriosa organizzazione incaricata di preservare l’umanità con un sacrificio rituale. E poi volta di nuovo le cose, reinvestendo tutti i suoi luoghi comuni con rinnovato terrore in un finale violento e sanguinario.