A Spasso con Bob: Recensione in Anteprima
Una storia d’amicizia
Poteva una storia simile, incredibilmente vera e celebre in patria, non diventare cinema? Da oggi nelle sale d’Inghilterra e dal prossimo 9 novembre in quelle d’Italia, A spasso con Bob segna il ritorno alla regia del 71enne Roger Spottiswoode, 20 anni fa regista di 007 – Il domani non muore mai e nel 2014 visto alla Festa del Cinema di Roma con Il mio amico Nanuk. Co-protagonista del film il ‘vero’ Bob del titolo, ovvero il meraviglioso gatto rosso che da 8 anni accompagna ovunque James Bowen, nel frattempo diventato milionario grazie al successo del libro. Ad indossare i sudici abiti di Bowen, Luke Treadaway, 32enne qui incredibilmente intonato visto in Unbroken di Angelina Jolie e nella serie tv Fortitude. Al suo fianco, nei panni di colei che lo aiuterà a rialzarsi dal precipizio in cui era finito, Ruta Gedmintas, volto della serie tv The Strain.
Una storia di solitudine, speranza, amicizia, unione, amore, perdono e di rinascita, quella diretta con mano melassosa da Spottiswoode, qui visibilmente interessato quasi esclusivamente alla lacrime facile. Il romanzo biografico di Bowen, non a caso, colpì nel segno anche, se non soprattutto, per il modo franco con cui l’autore descrisse la complicata vita dei senzatetto britannici, nel suo caso persino eronoimani. La totale disperazione figlia della dipendenza che si scontra con il benevolo destino, qui raffigurato da un dolce gatto rosso, dal quale ripartire. Perché una seconda possibilità, se non un’ottava vita, è sempre lì, a portata di mano. Basta crederci, farsi forza e trovare il coraggio di rialzarsi.
Dovendo condensare l’opera di Bowen in 102 minuti, Spottiswoode si è concentrato soprattutto sulla tenera amicizia tra questi due esseri umani così soli al mondo, trovatisi quasi per caso e da allora mai più allontanatisi l’uno dall’altro. Quasi da subito il film prende la strada della ‘reabilitazione’, a cui il protagonista si sottopone dicendo basta all’eroina e benvenuto al metadone (per poi ovviamente salutare anche questo). Trovato un tetto, James inizia a racimolare soldi in strada grazie proprio alla presenza di Bob, che giorno dopo giorno passa ore ed ore sulla sua spalla, mentre il padroncino strimpella la chitarra e suona tra Covent Garden e Portobello. La folla si accalca, i social impazziscono e la loro popolarità aumenta, così come le disavventure da cui entrambi, facendosi forza a vicenda, riusciranno ad uscire trionfanti. Un dramma esistenziale, quello per oltre 15 anni vissuto sul baratro delle droghe dal protagonista, ovviamente figlio di un disintegrato rapporto paterno, con annunciato happy-end di pura e vincente redenzione.
Esageratamente sbilanciato sulla parte emozionale della storia, A Spasso con Bob macina indubbia empatia grazie alla grande prova d’attore del gatto, a cui Spottiswoode concede persino una fastidiosa soggettiva caoticamente montata (e lungo la strada fortunatamente diluita), lasciando volutamente ai margini la sua parte più cupa e realmente dolorosa, qui abbondantemente edulcorata in modo da potersi presentare ad un pubblico mainstream.
[rating title=”Voto di Federico” value=”5″ layout=”left”]
A Spasso con Bob (A Street Cat Named Bob, Uk, commedia) di Roger Spottiswoode; con Luke Treadaway, Ruta Gedmintas, Joanne Froggatt, Anthony Head, Beth Goddard, Darren Evans, Caroline Goodall, Ruth Sheen, Nina Wadia, Franc Ashman, Ivana Basic, Lorraine Ashbourne – uscita mercoledì 9 novembre 2016.