Home Notizie IFP Gotham Awards, vincitori: Moonlight vola verso gli Oscar, resoconto esclusivo della cerimonia

IFP Gotham Awards, vincitori: Moonlight vola verso gli Oscar, resoconto esclusivo della cerimonia

IFP Gotham Awards 2016: un trionfo per Moonlight, che si porta a casa quattro premi, compreso quello per il miglior film. Doveroso premio per il Casey Affleck di Manchester by the Sea, mentre sorprende ed esalta quello a Isabelle Huppert, magnifica in Elle. Il resoconto di una serata che lancia la stagione degli Oscar e non lesina in tributi.

pubblicato 29 Novembre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 03:42

Quando Barry Jenkins arriva nella ‘sala dei vincitori’ per foto e interviste, parte un coro spontaneo: ‘Barry! Barry!’. Era presente tutto il cast al completo, certo: ma sin dal primo premio ci sono stati boati di felicità da parte di tutti i presenti alla cerimonia. Gli IFP Gotham Awards 2016 hanno coronato Moonlight, il film dell’anno, e anche un po’ il suo percorso significativo.

Ovviamente gran vincitore della serata è stata A24, la compagnia di New York che già aveva fatto incetta di nomination (10 per 7 film: un record). Moonlight, vincitore ‘a priori’ del premio per il cast, si è portato a casa oltre al premio per film e sceneggiatura anche quello del pubblico, votato da tutti i membri di IFP, che produce e organizza i premi e la cerimonia.

Oltre a questi, A24 intasca altri due premi. Anya Taylor-Joy ha vinto come miglior interprete esordiente per The Witch (ma è stata una bella battaglia contro tutti, soprattutto con la giovanissima Royalty Hightower di The Fits), e Trey Edward Shults ha vinto come miglior regista esordiente per Krisha. Per la compagnia alla fine tutto torna: Moonlight è stato il suo primo film prodotto, e il prossimo è proprio l’opera seconda di Shults.

La cerimonia dei Gotham Awards, tenutasi all’hotel Cipriani Wall Street a Manhattan, è stata introdotta da Joana Vicente, direttrice esecutiva di IFP. Vicente ricorda che cinque dei nominati (Cameraperson, The Fits, Moonlight, Tower, e The Witch) sono stati progetti supportati da IFP quando ancora nessuno ne sapeva nulla. È poi il turno di Keegan-Michael Key, presentatore ufficiale, di aprire le danze ed introdurre i premi.

Due orette di red carpet e cocktail; tre ore di show e cena di gala con due pause da 15 minuti l’una; 10 premi da assegnare, e tanti tributi. Tra questi il più elegante è quello assegnato dal Mayor’s Office of Media and Entertainment di NYC alla Judith Light di Transparent, che ricorda dei suoi anni nella Grande Mela e di quanto si senta newyorkese nonostante sia nata in New Jersey. Molto caloroso anche il discorso di Winona Ryder, che consegna il tributo a Ethan Hawke. E c’è chi dice che dovrebbe quasi essere il contrario:

Cate Blanchett non è avara di complimenti nel presentare Amy Adams, la sua huge actor crush. La splendida attrice di Arrival e Animali Notturni ricorda di quando vinse un Gotham per Junebug 11 anni fa, e di come quel film da neanche un milione di budget e quel premio abbiano di fatto lanciato la sua carriera. Più cupo e politico, come ci si poteva aspettare, il discorso di Oliver Stone, che rivela anche una conversazione privata avuta con Snowden (‘Spero che i registi giovani si concentrino sul problema dei droni’). Commuove invece il tributo a Arnon Milchan, leggendario produttore a cui il tributo viene assegnato da un pimpante Danny DeVito.

La più grossa sorpresa della serata arriva con la vittoria di Isabelle Huppert, strepitosa in Elle di Verhoeven. “Mi avevano detto che era un premio troppo americano, che non l’avrei mai vinto. Oggi mi sento molto americana”, dice visibilmente sorpresa e commossa. In sala, nonostante lo ‘shock’ di aver battuto le frontrunner Portman e Bening, la reazione è di pura fibrillazione: che ci sia davvero possibilità per lei di avere una nomination agli Oscar? Di sicuro Casey Affleck, vincitore come miglior attore per Manchester by the Sea, ha praticamente la strada spianata. Se sarà statuetta dorata, sarà tutta meritata.

I Gotham premiano poi un documentario di quasi otto ore, forse più pensato – vista la durata – per la tv che per il cinema: ma O.J.: Made in America è un lavoro straordinario, e negli States ha avuto una discreta distribuzione in sala con diverse proiezioni-maratona. E IFP e i Gotham stessi si sono comunque aperti da un anno a questa parte al serialized content e alla televisione: Crazy Ex-Girlfriend vince come miglior serie long-form (da episodi sopra i 20 minuti ciascuno), mentre il gioiellino Her Story vince come web series.

Chi resta a mani vuote? Paterson e The Fits, purtroppo. Ma i Gotham 2016 sono stati premi eccellenti, che danno speranza a Moonlight di poter davvero ambire in alto agli Oscar. E premiano il talento di Roxy Toporwych, giovane regista vincitrice del Calvin Klein “Live the Dream” Grant da 25mila dollari per la post-produzione del suo primo film, Julia Blue. Quando sarà nei festival capirete: è l’opera di una vera autrice.

I vincitori degli IFP Gotham Awards 2016

Barry Jenkins Moonlight

Miglior Film: Moonlight
Miglior Documentario: O.J.: Made in America
Miglior Serie (Long Form): Crazy Ex-Girlfriend
Miglior Attrice: Isabelle Huppert – Elle
Miglior Attore: Casey Affleck – Manchester by the Sea
Miglior Regista Esordiente: Trey Edward Shults – Krisha
Miglior Sceneggiatura: Moonlight
Miglior Serie (Short Form): Her Story
Miglior Interprete Esordiente: Anya Taylor-Joy – The Witch
Premio Speciale al Miglior Cast: Moonlight

IFP Gotham Awards 2016 red carpet