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Victoria: trailer italiano, poster e foto del thriller di Sebastian Schipper

Victoria: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul thriller di Sebastian Schipper nei cinema italiani dal 23 marzo 2017.

pubblicato 20 Marzo 2017 aggiornato 30 Luglio 2020 02:27

 

Il 23 marzo Movie Inspired porta nei cinema italiani Victoria, il thriller di Sebastian Schipper girato interamente in pianosequenza e interpretato da Laia Costa, Frederick Lau, Max Mauff e Franz Rogowski.

Victoria, una ragazza di Madrid, incontra quattro ragazzi fuori da un locale notturno. Sonne e i suoi amici sono dei veri berlinesi che le promettono di farla divertire e di mostrarle la parte più autentica della città. In realtà i ragazzi sono nei guai: quella sera devono restituire a qualcuno un pericoloso favore. Quando i tentativi di seduzione di Victoria nei confronti di Sonne diventano qualcosa di più concreto, lui la convince a unirsi a loro nella missione. Progressivamente, quella che era iniziata come una serata divertente va fuori controllo. Quando l’alba si avvicina, Victoria e Sonne si rendono conto che devono tentare il tutto per tutto e si abbandonano a un viaggio da infarto nel cuore della notte.

 

 

NOTE DI REGIA

Questo non è un film come gli altri; non parla di una rapina in banca. È una rapina in banca. Victoria è stato girato tutto in piano sequenza. Due ore e quattordici minuti. Senza stacchi. Nessun trucco. Neanche di quelli costosi. Un’unica sequenza. Il 27 aprile 2014 abbiamo acceso la videocamera un po’ dopo le 4 e mezza di mattina, in un locale che abbiamo costruito noi stessi (in modo da avere vicine le varie location), e dopo 2 ore e 14 minuti – dopo aver corso, camminato, passeggiato ed esserci arrampicati in 22 diverse location, dopo che 6 aiuto registi avevano coordinato più di 150 comparse e dopo aver seguito senza pause sette attori con 3 fonici. avevamo finito, alle 6 e 54 del mattino. Mentre stavamo girando, il sole aveva iniziato lentamente a sorgere e Laia Costa aveva finalmente abbandonato il nostro direttore della fotografia Sturla Brandth Grovlen, che aveva l’aspetto di uno che aveva appena corso una maratona. In effetti era così. L’avevamo corsa tutti. Perché l’abbiamo fatto? È assurdo. E forse anche un po’ stupido. Del resto, perché la gente rapina le banche? Per i soldi! Certo! Ma forse non è l’unica ragione. Il primo pensiero che mi è venuto in merito a questo progetto è stato di riconoscere che nella mia vita non avrei mai rapinato una banca. Il pensiero non mi piaceva. Credo che sarebbe un’esperienza unica. Non per far del male, ferire né tanto meno per rapire della gente, ma per entrare in una zona – oscura e spaventosa – in cui prendi una pistola e pretendi di avere tutto, subito. Per ricevere – ma non perché lo meriti; non perché ti sei comportato bene o hai lavorato sodo, bensì per andare avanti veloce e ottenere tutto. Qui! Subito! Hemingway voleva sparare a un elefante. Sapeva che era un peccato estremo ma l’ha fatto lo stesso. O forse l’ha fatto proprio per questo. Ecco, quindi: l’idea di rapinare una banca; e la consapevolezza di essere cineasti, non rapinatori. Ma che cosa sarebbe successo se avessimo girato tutto il film in piano sequenza? L’ora prima della rapina – e l’ora successiva? È così che incontriamo i personaggi, ascoltiamo le loro storie, condividiamo le loro speranze, la loro disperazione, la loro urgenza di fare una cosa definitiva, una cosa che cambierà tutto. E poi: come mai ci sono tanti film sulle rapine in banca e così pochi che ti fanno davvero sentire com’è? E, in fondo, non si tratta proprio di questo? Non della rapina. Non di un film su una rapina. Nemmeno di un film su una rapina girato senza stacchi. Bensì… del viaggio. Più ci penso e più credo che sia proprio per questo che guardiamo i film: in fondo non è questione di storie, di azione, di battute e di personaggi, bensì di andare da qualche parte e di fare qualcosa di irraggiungibile, pretendendo tutto – Qui! Subito! [Sebastian Schipper]