Libere disobbedienti innamorate: Recensione in Anteprima
Una storia d’amicizia tutta al femminile con protagoniste tre donne, nel cuore di Tel Aviv, che lottano quotidianamente per rivendicare quell’indipendenza ancora oggi frenata dagli arcaici codici della società patriarcale.
Laila è un’emancipata avvocatessa che ostenta la propria bellezza, con fierezza, fumando canne, bevendo birra e drogandosi quanto e quando ne ha voglia, tirando fino a tardi tutti i weekend; Salma è una dj che di giorno lavora tra bar e cucine, è lesbica e figlia di genitori che da tempo le cercano marito; Nour, studentessa modello timida e con la hijab sempre in testa, è invece la predestinata vittima della peggiore sopraffazione maschilista. Tre donne in bilico tra oriente ed occidente, tra un passato che continua a far danni e un futuro che appare lontanissimo. Nel mezzo di mondi apparentemente inconciliabili, Laila, Salma e Nour si conoscono, si aiutano, si sorreggono (la scena della doccia è straordinaria), reagendo a chi le tradisce, a chi le umilia, a chi le giudica, a chi le ferisce.
Maysaloun Hamoud abbatte stereotipi legati alla donna araba mostrandoci una Tel Aviv che pulsa di cultura underground, una città che trasuda sesso e voglia di vivere, anche se frenata da tradizioni che limitano la libertà femminile. ‘Mangia quello che vuoi ma vestiti come vuole la gente‘, recita un detto arabo, qui perfettamente rappresentato da uomini che con fastidio digeriscono l’emancipazione di una donna che vuole lavorare, fare festa, bere, fumare, drogarsi, scopare, ballare. Una donna moderna in una metropoli che si può definire ‘oasi protetta’ di Israele, mentre tutto attorno sopravvivono usanze che fanno a cazzotti con l’apparente cultura moderna d’occidente della città.
La Hamoud, che immette ritmo a suon di musica tra hip hop ed elettronica, realizza un’opera che si fa presto manifesto femminista, denunciando l’arretratezza culturale di un Paese in cui sopravvive un patriottismo esasperato, sciovinista. Uomini che vivono nella menzogna di una contemporaneità solo apparentemente accettata, tra donne anticonformiste che non vorrebbero far altro che vivere liberamente le proprie esistenze. Laila, Salma e Nour pagano a caro prezzo ogni traccia d’indipendenza afferrata, senza però mai guardarsi indietro. Picchiate, tradite, stuprate e mortificate ma sempre a testa alta, con il cuore infranto e le lacrime a solcare il viso, proseguono per la loro strada.
La Hamoud non le giudica, mai, costruendo un’amicizia apparentemente impossibile, perché così diverse ma al tempo stesso facce di un’identica e malinconica medaglia che le obbliga ad esser forti, unite, sorelle, in fuga da uomini oppressivi, in fuga verso la libertà di essere quello che sono. Semplicemente donne, che vogliono amare ed essere amate senza alcun tipo di compromesso.
[rating title=”Voto di Federico” value=”7″ layout=”left”]
Libere disobbedienti innamorate (In Between, Israele, Francia, drammatico, 2016) di Maysaloun Hamoud; con Mouna Hawa, Sana Jammelieh, Shaden Kanboura, Mahmud Shalaby, Riyad Sliman – Uscita cinema giovedì 6 aprile 2017.