Balle Spaziali compie 30 anni
Blogo festeggia i 30 anni della parodia di culto “Balle spaziali” di Mel Brooks.
30 anni fa usciva nei cinema americani la parodia di culto Balle Spaziali. Il regista Mel Brooks parodiava il cinema fantascientifico, Star Wars in primis, dopo aver già “fatto il verso” all’horror con Frankenstein Jr., al western con Mezzogiorno e mezzo di fuoco e al thriller con Alta tensione.
Il cast di Balle Spaziali includeva il compianto John Candy (Barf / Ruttolomeo) e un giovanissimo Bill Pulmann (Stella Solitaria) in versione Han Solo. Nel film spassose citazioni e gag memorabili, come la tavola calda spaziale in cui si assiste alla ri-nascita del “chestburster” di Alien dal petto del povero John Hurt, e uno spassoso Darth Vader / Lord Casco versione “mignon”, intepretato da Rick “Mastro di chiavi” Moranis.
A seguire trovate aneddoti e curiosità, insieme a video e colonna sonora del film.
Curiosità
- La scena in cui Lord Casco sta giocando con le sue bambole non era nella sceneggiatura. Al regista Mel Brooks è venuta l’idea all’idea un giorno sul set e l’ha proposta a Rick Moranis, che ha poi improvvisato l’intera scena, compreso il dialogo.
- L’iconico Millennium Falcon della saga di Star Wars, fa un’apparizione nel film. E’ “parcheggiato” tra altri veicoli spazxiali all’esterno dello Space Diner dela scena parodia di Alien. George Lucas ha avuto la possibilità di leggere la sceneggiatura prima delle riprese e l’ha amata così tanto che ha deciso di permettere alla sua società di effetti speciali, la Industrial Light & Magic, di collaborare al film.
- Mel Brooks ha dichiarato di aver personalmente ottenuto il permesso di George Lucas di parodiare tutte le cose legate a Star Wars ma ad una condizione, che assolutamente nessun tipo di merchandise di qualsiasi genere venisse prodotto per il film. Questo è il motivo per cui non esiste nessun merchandise ufficiale ispirato a Balle Spaziali.
- Mel Brooks ha raccontato di quanto sia stato difficile interpretare il personaggio di Yogurt. Il trucco dorato gli causò una terribile reazione allergica sul viso e sul collo e poiché doveva camminare in ginocchio, le sue ginocchia erano perennemente doloranti e a nulla servivano le protezioni indossate. Brooks però nonostante il disagio ha detto che ne è valsa davvero la pena.
- Ogni volta che Lord Casco ha il volto coperto, la sua voce si fa più bassa e cupa, simile a quella di James Earl Jones quando ha doppiato Darth Vader. Mel Brooks ha rivelato che l’idea di cambiare la voce di Lord Casco ogni volta che il suo viso era coperto è stata un’idea di Rick Moranis.
- Durante la sua scena, il Michael Winslow di Scuola di polizia ha fatto tutti gli effetti sonori. Mel Brooks ha scherzato sul fatto che permettendogli di farlo avevano risparmiato circa mille dollari.
- Rick Moranis ha suggerito John Candy per il ruolo di Ruttolomeo (Barf). “Rutto” è la parodia di Chewbecca. Nella versione originale si chiama “Barf”, che nello slang americano vuol dire “Vomito”.
- Mel Brooks ebbe l’idea di fare questo film quando si rese conto di non aver ancora parodiato film spaziali, poiché aveva già “distrutto” i film western con Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1974), reso divertente il genere horror con Frankenstein Junior ( 1974) e omaggiato il cinema muto con L’ultima follia di Mel Brooks (1976).
- Mel Brooks ha detto che Balle Spaziali (25 milioni di dollari) è uno dei film più costosi che abbia mai realizzato insieme a Dracula morto e contento (22 milioni di dollari). Al contrario il suo esordio Per favore non toccate le vecchiette (1967) costò meno di un milione di dollari.
- Il castello di Druidia è il castello di Neuschwanstein di Re Ludwig II in Baviera. È stato modificato con mascherini. Il castello di Neuschwanstein è stato descritto in molti film cinematografici ed è l’originale ispirazione per il castello di Disneyland.
- I realizzatori hanno dovuto sostituire il titolo originale di questo film, “Planet Moron”, quando hanno sentito parlare del film britannico di fantascienza Morons From Outer Space (1985). Mel Brooks, Ronny Graham e Thomas Meehan hanno tentato ogni termine possibile per cercare una parola da aggiungere a “Space”, suggerito da Thomas Meehan. Ad un certo punto Mel Brooks versò un drink e gridò: “Balls!” e Ronnie Graham esclamò “Spaceballs!”, che è diventato il titolo del film che ha ispirato anche l’idea che i cattivi del film, gli Spaceball, avrebbero indossato caschi a forma di palla.
- Una maschera con un volto simile ad un bulldog era stata originariamente costruita per il personaggio di Ruttolomeo (Barf), ma Mel Brooks ha detto che “se avessero nascosto John Candy dietro una maschera, avrebbero potuto anche assumere qualcun altro alla metà del prezzo”. Due protesi per il naso e il labbro superiore vennero testate che Candy approvò, ma che invece Brooks respinse. Finalmente si trovò un accordo per orecchie animatroniche collegate ad un cappello, una piccola applicazione nasale e una macchia su un occhio, proprio come il cane “Petey” dei cortometraggi Simpatiche Canaglie.
- La sequenza della fuga con il lancio della capsula è una clip inutilizzata girata per Star Wars (1977) e fornita a Mel Brooks da Lucasfilm.
- Il nome del presidente Skroob (Presidente Scrocco nell’edizione italiana) è un anagramma di Mel Brooks che lo interpreta.
- Il costume di Ruttolomeo (Barf) è stato gestito da tre persone. John Candy muoveva la coda utilizzando un telecomando nascosto in una mano, mentre due assistenti controllavano un orecchio ciascuno. Il costume di Candy era alimentato da una grossa batteria che l’attore portava sulla schiena.
- Mel Brooks ha raccontato che George Lucas ha amato tanto il film e gli ha scritto una lettera dopo la premiere dicendo di aver riso così forte che aveva rischiato di rovinare la proiezione. Lucas ha anche detto a Brooks se non avesse scelto di parodiare Star Wars, il suo Balle Spaziali sarebbe stato un grande film d’avventura. Brooks ha dichiarato di essere estremamente lusingato dai complimenti e dal sostegno di Lucas.
- Il merchandise “SpaceBalls” mostrato nel film include: lenzuola, lanciafiamme, portapranzo, cornflakes, asciugamani, action figure di Yogurt, carta igienica, crema da barba, tappetino, action-figures. Nell’ambito dell’accordo stretto fra Mel Brooks e George Lucas, nessun merchandise ufficiale di Balle Spaziali sarebbe mai esistito al di fuori del film. il portapranzo e il libro da colorare sono semplicemente prodotti Transformers (1984) con un logo “Spaceballs” stampato sopra.
- La scena in cui “Megamaid” succhia l’atmosfera dalle montagne di Druidia è una parodia del logo di Paramount Studios.
- “Spaceballs: The Book”, il romanzo basato sulla sceneggiatura del film di R.L. Stine alias “Jovial Bob Stine” rivela i nomi dei Dinks: Rinky Dink, Blinky Dink, Stinky Dink, Pinky Dink, Finky Dink e Winky Dink.
- La Industrial, Light & Magic di George Lucas ha realizzato il “chestburtser” di Alien che nel film spunta dal torace di John Hurt e canta “Hello My Baby” con bastone e cappello (una parodia del personaggio Michigan J. Frog dei cartoni animati “Looney Tunes”).
- La scatola dei cereali Spaceballs per la prima colazione riporta un contenuto di “100% zucchero”.
- Nelle scene del pianeta deserto, i riferimenti musicali provengono da Lawrence d’Arabia (1962) e Il ponte sul fiume Kwai (1957), entrambi film di David Lean con Alec Guinness (Obi-wan Kenobi) in ruoli di primo piano.
- Mel Brooks ha cercato di avere Tom Cruise o Tom Hanks per il ruolo di Stella Solitaria.
- Stella Solitaria dice di essere nato “da qualche parte nella Galassia Ford”. Si tratta di una doppia allusione ad un modello di auto prodotto dalla Ford Company (Ford Galaxie 500) e all’attore Harrison Ford della saga di Star Wars.
- Steve Martin era la scelta originale per il ruolo del Colonnello Sandurz (Colonnello Nunziatella nell’edizione italiana).
- Il personaggio di Vinnie the Robot (Vincenzino nell’edizione italiana), scagnozzo del gangster Pizza The Hutt (Pizza Margherita nell’edizione italiana) è un ottimo esempio di make-up speciale con un incredibile utilizzo di tecniche di ombreggiatura, l’aspetto metallico di Vinnie è stato ottenuto senza alcuna protesi di silicone, ma basandosi esclusivamente sul trucco.
- Mel Brooks ha recentemente parlato di trattative in corso con MGM per realizzare un Balle Spaziali 2 con Bill Pullman e Daphne Zuniga pronti a tornare. Purtroppo nel frattempo membri del cast sono passati a miglior vita come John Candy, Joan Rivers e Dick Van Patten, mentre non è sicuro che Rick Moranis tornerà come Lord Casco (Moranis non interpreta un film dal 2006).
- Il teatro di posa utilizzato per il tempio di Yogurt (parodia di Yoda) era lo stesso utilizzato per le scene della strada di mattoni gialli ne Il mago di Oz (1939).
- James Caan era la scelta originale per il ruolo di Stella Solitaria. Purtroppo, stava lottando con i problemi di dipendenza al momento delle riprese e venne rimpiazzato da Bill Pulman.
- Il nome della damigella-droide Dot Matrix (Dorothy nell’edizione italiana) è stato preso da un tipo di stampante per computer che era molto popolare tra i personal computer negli anni ’70 e ’80, prima dell’invenzione delle stampanti a getto d’inchiostro e laser.
- I blaster utilizzati dagli stormtroopers di Spaceball sono in realtà carabine Calico M100.
- La pellicola precedente di Mel Brooks, La pazza storia del mondo (1981) termina con una battuta che suggerisce che il sequel sarà intitolato “Ebrei nello spazio”.
- Daphne Zuniga sarà successivamente protagonista del sequel La mosca 2 (1989) prodotto dalla Brooksfilms Productions di Mel Brooks. E’ stato lo stesso Brooks a suggerire la Zuniga al regista Chris Walas.
- Alla fine della sequenza di apertura si legge: “Se puoi leggere questo, non hai bisogno di occhiali”.
- Tom Berenger è stato considerato per la parte di Stella Solitaria. In seguito l’attore apparirà con Daphne Zuniga (Principessa Vespa) in L’ombra del peccato (1988).
- Se si guarda con attenzione il libro da colorare, “Spaceballs: The Coloring Book”, è in realtà un libro da colorare dei “Transformers”. Optimus Prime può essere visto sulla copertina.
- L’astronave di Stella Solitaria è chiamata “Eagle 5”.
- Gli aiutanti di Yogurt (Dinks nell’edizione originale) sono ispirati sia ai nani di Biancaneve (sono sei perché il settimo è Yogurt) sia ai mercanti jawas di Star Wars. Il motivo cantato dai Dinks è tratto dalla colonna sonora del film Il ponte sul fiume Kwai, pellicola nella quale è protagonista Alec Guinness, poi interprete di Obi Wan nella saga di Lucas.
- John Hurt ha raccontato che Mel Brooks gli aveva proposto di fare la parodia del suo ruolo da Alien descrivendolo come un breve cameo. Solo quando Hurt è arrivato sul set, ha capito che l’intera scena era una elaborata “parodia” della scena di chestburster di Alien. A quel punto Hurt pensò che avrebbe dovuto chiedere un compenso.
- Pizza Margherita in originale si chiama Pizza the Hutt, gioco di parole fra Jabba the Hutt e la nota catena di pizzerie e fast food Pizza Hut. Il suo fedele servitore Vincenzino (nella versione originale Vinnie the Robot, classico nome nei film del mafioso italo-americano) è una caricatura di Max Headroom, protagonista dell’omonima serie televisiva.
- La damigella robot (robotella) Dorothy (nella versione originale Dot Matrix, come un vecchio tipo di stampante) è la caricatura del droide protocollare D-3BO ed è doppiata con una voce simile a quella di Tina Pica. Il principe Valium è un gioco di parole tra il fumetto Prince Valiant ed il famoso ansiolitico.
- La magia cosmica praticata da Yogurt e Lord Casco è lo Sforzo, traduzione italiana impropria di Schwartz, assonante con “Force”, l’oramai celebre “Forza” mistica della saga di Lucas.
- Diverse scene del film citano la serie televisiva e cinematografica Star Trek, vedi la scena in cui Stella Solitaria cerca di addormentare una guardia imperiale con la presa vulcanina di Mr. Spock, il malfunzionante e inutile teletrasporto che viene fatto provare al presidente Scrocco. Il tecnico del teletrasporto è Snotty, ispirato a Scotty, l’ingegnere capo dell’Enterprise.
La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore americano John Morris, assiduo collaboratore del regista Mel Brooks per il quale ha musicato 9 pellicole inclusi l’esordio Per favore non toccate le vecchiette (1968), e le parodie Frankenstein Jr. (1974) e Mezzogiorno e mezzo di fuoco che è valso a Morris una candidatura al premio Oscar per la migliore canzone originale (Blazzing Sadies).
- Altri crediti di John Morris includono musiche per La signora in rosso (1984), Dirty Dancing – Balli proibiti (1987) e The Elephant Man (1980) che è valso a Morris una candidatura all’oscar per la migliore colonna sonora.
- La colonna sonora di Balle Spaziali include anche brani di Kim Carnes, The Pointer Sisters, Berlin, Van Halen e Bon Jovi.
- La canzone che la principessa Vespa canta nella sua cella è “Nobody Knows The Trouble I’ve Seen”, un brano spiritual del tardo 1800.
- La canzone dei titoli di coda è una parodia del brano “Ghostbusters” di Ray Parker, Jr.
TRACK LISTINGS
1. Spaceballs Main Title Theme – John Morris
2. My Heart Has a Mind of Its Own – Jeffrey Osborne and Kim Carnes
3. Heartstrings – Berlin
4. Spaceballs Love Theme (Instrumental) – John Morris
5. he Winnebago Crashes”/”The Spaceballs Build Mega-Maid – John Morris
6. Spaceballs – The Spinners
7. Hot Together – The Pointer Sisters
8. Good Enough – Van Halen
9. Wanna Be Loved by You – Ladyfire
10. Raise Your Hands” (hidden track) – Bon Jovi
Per ascoltare la colonna sonora integrale clicca QUI.