CineBlog consiglia: Psycho
Quanto ha fatto discutere questo film di Gus Van Sant? Alla sua uscità, ha scaldato gli animi, e i puristi gli si sono scagliati contro. Rifare il capolavoro assoluto di sir. Hitchcock? Lesa maestà. Ma quanta fretta nel giudizio. Qualcuno può dire, leggendo questo Cineblog consiglia, che ci contraddiciamo: ieri restavamo di sasso alla notizia
Quanto ha fatto discutere questo film di Gus Van Sant? Alla sua uscità, ha scaldato gli animi, e i puristi gli si sono scagliati contro. Rifare il capolavoro assoluto di sir. Hitchcock? Lesa maestà. Ma quanta fretta nel giudizio. Qualcuno può dire, leggendo questo Cineblog consiglia, che ci contraddiciamo: ieri restavamo di sasso alla notizia del remake de L’esorcista, oggi addirittura consigliamo il rifacimento di uno dei più bei film della storia del cinema. Partendo dal fatto che si può discutere sull’inutilità o meno di un’operazione ad alto rischio come quella di rifare Psycho (ma non sulla sua difficoltà!), il film di Van Sant è un gran film.
C’è chi ha paragonato Psycho alle serigrafie di Andy Warhol. Non solo per l’idea di riproduzione ed identicità, ma anche per i colori, saturi e fortissimi, quasi delle campiture: non a caso Van Sant è definito un regista pop. Ma allargando il discorso, la pellicola sembra inserirsi prepotentemente dentro il discorso artistico, e diventa cinema concettuale. Tra l’altro, di altissimo livello. Siamo in pieno campo cinematografico: e col senno di poi, in un periodo in cui i remake spuntano come funghi, il discorso è ancora più attuale. Va bene l’omaggio affettuoso di un bravo regista ad un maestro indiscusso, va bene la voglia di provocare e va bene la voglia di soldi. Ma davvero il discorso finisce qui o è questo?
Quando si guarda la pellicola, non si può non pensare al perchè di una simile operazione. Ci si pensa ad ogni sequenza, si cercano particolari diversi rispetto all’originale che (quasi) non arrivano mai, si può restare sbalorditi da tanta minuziosa ricerca e messa in scena o irritati dal tutto. Ma perchè Psycho è un film da amare? Forse la risposta va cercata in quei piccoli frammenti inseriti dentro le scene di omicidio, in quei piccoli cambiamenti di sceneggiatura (il più palese: Norman che si masturba spiando Marion), in quei colori, in quelle prove attoriali in bilico tra recitazione e copia, nella scena della doccia che si tinge di rosso. E nel fatto che il regista non pone sul tavolo il confronto con l’originale: copiandolo, lo rispetta e non vuole neanche provare a sorpassarlo, perchè sarebbe impossibile. Cosa che oggi non accade con nessun remake. Alla fine, Psycho è un film unico e originale!
Stasera, 23.25, Rete 4