Roma Film Festival: La Terza Madre, recensione in anteprima!
La notte di ieri alla Festa del cinema di Roma è stata la notte di Dario Argento.Black Carpet allestito in suo onore e una strepitosa maratona di 6 ore fatta di Suspiria, Inferno e l’anteprima mondiale de La Terza Madre. Pubblico in delirio e in estasi con le proiezioni dei due primi film. Ovazioni alla
La notte di ieri alla Festa del cinema di Roma è stata la notte di Dario Argento.
Black Carpet allestito in suo onore e una strepitosa maratona di 6 ore fatta di Suspiria, Inferno e l’anteprima mondiale de La Terza Madre.
Pubblico in delirio e in estasi con le proiezioni dei due primi film.
Ovazioni alla fine di tutte le scene clou, soprattutto per Suspiria, capolavoro indiscusso del maestro dell’horror, rimasterizzato e restaurato, per una visione che, vista al cinema, ha fatto letteralmente venire la pelle d’oca.
Dopo le 4 ore “revival” la notte si è avviata verso quello che era effettivamente l’evento.
Argento e tutto il cast sono arrivati in sala acclamati e applauditi, fino all’inizio di uno strepitoso “concerto” di Claudio Simonetti, che ha ripercorso alcuni successi personali raggiunti con i film di Dario, prima in versione acustica, poi in quella elettronica.
Da Suspiria, a Phenomena, passando per Profondo Rosso ed il nuovo tema, quello per la Terza Madre, realizzato sempre da lui.
Solo a questo punto, all’1 di notte, si sono spente per l’ultima volta le luci, per dar inizio all’ultimo capitolo della trilogia delle Tre Madri.
E se fino a questo momento la serata era stata semplicemente perfetta, di colpo la “magia” si è conclusa, confermando il declino registico di un uomo che ha fatto la storia del cinema di questo paese…
Viterbo, cimitero comunale.
Durante degli scavi un’antica urna incatenata ad una bara viene casualmente ritrovata e dissotterrata da alcuni operai.
Un’urna bicentenaria contenente un’antichissima tunica e alcuni oggetti appartenenti a Mater Lacrimarium, la Terza Madre, l’unica sopravvissuta delle Tre Madri, streghe che dalla notte dei tempi diffondono paura e terrore in giro per il mondo.
Mater Suspiriorum, morta a Friburgo, Mater Tenebrarum, morta a New York, e ora Mater Lacrimarum, nascosta da secoli nella capitale.
Il ritrovamento dell’urna, e la conseguente sua apertura, risvegliano la Terza Madre, scatenando una serie di eventi misteriosi e terribili, portando il Male ad oscurare la città eterna.
Sarah Mandy, giovane restauratrice, viene coinvolta nel ritrovamento dell’urna e nell’escalation di violenza che spazza via Roma.
Figlia di una potente strega bianca, uccisa brutalmente dalla Mater Suspiriorum, Sarah diventa preda della Terza Madre e delle sue streghe aguzzine, con la conseguenza che non può più fuggire, ma affrontare il pericolo in prima persona…
27 anni c’ha messo Dario Argento per realizzare questo terzo capitolo delle Tre Madri.
Vedere tutti e tre i capitoli in sequenza ieri sera è stato in qualche modo il chiaro esempio del declino del regista romano.
Dal capolavoro dei capolavori, Suspiria, all’ottimo Inferno, fino allo scialbo ultimo capitolo appena partorito, il crollo è stato verticale e palese, agli occhi di tutti.
Le atmosfere, la fotografia, le inquadrature perfette e studiate scena per scena, le musiche dei primi due capitoli sono un lontano ricordo.
La storia è quella che è, banale e scontata, il doppiaggio è come al solito terribile, mentre la deriva splatter e pulp è evidente.
Mai si era vista tanta e simile violenza in un film di Argento, le uccisioni grondano sangue dalla prima all’ultima, alcune di queste sono anche buone, ben realizzate, pensate e soprattutto rappresentate, grazie anche all’ottimo make up di Stivaletti.
Certe “idee” sono obiettivamente imbarazzanti…
Dallo spirito guido della madre di Asia Argento, la mitica Daria Nicolodi, preso paro paro da Guerre Stellari, con la battuta “che la forza sia con te” attesa da un momento all’altro da tutti in sala, fino alle streghe moderne, darkettone e casiniste che invadono la capitale da tutto il mondo, chiamate a raccolta dalla Terza Madre, ridicole nella loro rappresentazione.
Di buono ci sono le scene di violenza gratuita che invadono la capitale, vista in maniera quasi gotica, un paio di uccisioni, un lunghissimo e ben fatto piano sequenza finale, una strepitosa scimmietta assassina e poco più.
Deludenti anche le musiche di Simonetti, troppo simili a quelle di Inferno, soprattutto nei cori e controcori, altro chiaro esempio di un declino ormai irrefrenabile, finalmente accettabile Asia Argento, mentre assolutamente tirato via in fretta e furia il finale di pellicola, con un’uccisione della Terza Madre a dir poco imbarazzante. Il tripudio di nudi femminili poi è assolutamente da spiegare, visto che è un continuo “culi e tette” dall’inizio alla fine, con addirittura un’inutile scena lesbo!
Sicuramente il film “meno peggio” di Dario Argento degli ultimi 10 anni, ma viste le ultime scadenti pellicole era abbastanza semplice come traguardo da raggiungere.
Dispiace dover parlare così di un regista che ha realizzato veri e propri capolavori del genere, soprattutto nei primi 15 anni d’attività, e lo dice uno che è cresciuto a Pane, Amore e Argento…
Dovrebbe e potrebbe vivere del proprio mito, invece che continuare ad infangarlo con film simili che non hanno nessun rispetto per quello che è stato, e che non riesce più ad essere…
Voto Federico Suspiria: 10
Voto Federico Inferno: 7,5
Voto Federico La Terza Madre: 5
Voto Gabriele Suspiria: 10
Voto Gabriele Inferno: 8
Voto Gabriele La Terza Madre: 4