Roma Film Festival: Noi due sconosciuti, Recensione in Anteprima
Ultima Premiere in arrivo per la Festa del Cinema di Roma, Things We Lost in the Fire.Ammetto quanto fossi scettico di fronte a questa pellicola, che invece mi ha conquistato nella sua interezza, grazie anche al miglior Benicio Del Toro di sempre!Diretto da Susanne Bier, regista di Dopo il Matrimonio, Oltre il fuoco è un
Ultima Premiere in arrivo per la Festa del Cinema di Roma, Things We Lost in the Fire.
Ammetto quanto fossi scettico di fronte a questa pellicola, che invece mi ha conquistato nella sua interezza, grazie anche al miglior Benicio Del Toro di sempre!
Diretto da Susanne Bier, regista di Dopo il Matrimonio, Oltre il fuoco è un drammone commovente e coinvolgente su due persone unite dal destino beffardo.
Audrey Burke, Halle Berry, è una moglie e una mamma felice.
Sposata con Brian, David Duchovny, vive la sua vita con gioia, innamorata della sua dolce metà.
Fino a quando il destino non si mette in mezzo al loro cammino.
Brian viene ucciso accidentalmente nel corso di una sparatoria, frantumando le certezze di Audrey, ora sola con due bambini da accudire.
Impulsiva, sola, incapace di metabolizzare il lutto, Audrey si attacca a Jerry Sunborne, Benicio Del Toro, amico d’infanzia del marito, tossicodipendente, da lei sempre odiato.
Audrey invita Jerry a trasferirsi nella stanza accanto al garage, perché è l’unica persona che potrebbe aver amato Brian tanto quanto lei, nella speranza che possa aiutare lei e i suoi figli a superare il d0lore che monta loro dentro, scoprendo un’altra persona…
Susanne Bier realizza un bel drammone, teso, diretto, senza tanti fronzoli, dominato da un immenso Benicio Del Toro, in quella che finisce per essere la migliore interpretazione della sua carriera.
Un tossicodipendente distrutto dalla droga, incapace di smettere, in crisi d’astinenza, marchiato dal d0lore e dalla sofferenza nei lineamenti, negli occhi, nel fisico, stanco e sfatto.
Un ex avvoccato dal carattere infantile, ma paterno, capace di rimettere in strada una donna uscita dalla carreggiata dopo la morte della propria unica certezza.
La Bear, tra primissimi piani allo specchio dell’anima dei protagonisti, gli occhi, evita conclusioni scontate e banali, il dolore della perdita resta, si ride anche in alcune situazioni, grazie al personaggio di Del Toro, talmente bravo da riuscire a rendere perfettamente credibile un ruolo “alla Jack Nicholson”.
Finalmente tornata ai suoi livelli la Berry, perfettamente a proprio agio in questi ruoli, Monster’s Ball docet, splendidi i due piccoli gioielli figli di Halle, azzeccato Duchovny, in questo ruolo di marito/padre/eroe, che finirà per costargli la vita.
Seconda statuetta in arrivo per Benicio, per un film che si fa guardare…
Voto Federico: 6,5
Voto Gabriele: 7
Voto Simona: 6,5