Un altro remake per Rob Zombie: C.H.U.D.
Chissà com’è che l’impressione che ho, da spettatore che ha molto amato La casa del diavolo, è che stiamo perdendo Rob Zombie. Che sul serio poteva dire la sua con un genere che non è più quello di una volta ma che nel suo propone ancora oggi pellicole valide ed ha ancora i suoi fan.
Chissà com’è che l’impressione che ho, da spettatore che ha molto amato La casa del diavolo, è che stiamo perdendo Rob Zombie. Che sul serio poteva dire la sua con un genere che non è più quello di una volta ma che nel suo propone ancora oggi pellicole valide ed ha ancora i suoi fan. Non abbiamo ancora visto il suo Halloween, e dovremo aspettare appena il 4 gennaio, ma le critiche sono state pesantine, nonostante il successo al box-office. Qui in bottega eravamo felici di questo film, ma dopo i primi commenti la situazione si è fatta un po’ più pacata: si spera comunque che le critiche siano infondate, anche perché le voci fuori dal coro si fanno sentire.
Va bene che Zombie abbia voluto dire la sua confrontandosi con un film “intoccabile” e di culto, ma secondo chi scrive non si sarebbe dovuto buttare di nuovo su remake. Avrebbe dovuto tornare sui suoi passi e dirigere un altro film originale, personalissimo, nuovo. E invece Zombie dirigerà il rifacimento di C.H.U.D., horror del 1984 diretto da Douglas Cheek. Lo ha dichiarato Bloody Disgusting, che ricorda che inizialmente il film doveva essere diretto da Tim Cox.
C.H.U.D. (che vanta addirittura un sequel che non se l’è filato nessuno) tratta la storia di una serie di sconvolgenti morti a New York, dovute ad un gruppo di vagabondi deformi che vivono nelle fogne. Iniziano ad indagare un poliziotto, un giornalista e la sua ragazza, e anche uno strano ragazzo che sembra saperne molto su queste strane “creature”.
Ovviamente qui si spera di essere smentiti: dopotutto ad Halloween, come progetto, gli si vuole ancora bene e si aspetta il 4 gennaio, e C.H.U.D. potrebbe essere adatto a Zombie, che con reietti e creature sembra andarci a pennello. Speriamo.