8 settembre 1943: i film sull’Armistizio, da Tutti a casa a Il mandolino del capitano corelli
Dal capolavoro di Monicelli alla tragedia della divisione Acqui a Cefalonia: i migliori film sull’Armistizio.
L’8 settembre 1943 è passato alla storia come il giorno dell’Armistizio: data fatale, in cui il governo italiano, retto dal Maresciallo Badoglio, succeduto a Mussolini imprigionato il 25 luglio, annunciò col famoso proclama, la cessazione delle ostilità nei confronti delle truppe anglo americane. Fu un gesto di immane portata e fin da subito le nostre truppe subirono attacchi dai furibondi ex alleati tedeschi: ne derivarono anche due tragici anni di guerra civile, centinaia di migliaia di internati nei lager e tante altre sventure, fino all’agognata liberazione del 25 aprile ’45. Inutile ripercorrere qui un tema così vasto e complesso, ma prima di passare ai film che parlano dell’8 settembre, vale la pena rileggere le parole, tanto pregne di conseguenze, pronunciate da Badoglio in quel giorno:
“Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza.”
Il grande Luigi Comencini (Pane amore e fantasia) si cimentò per primo sull’argomento nel 1960, quando le ferite della guerra erano ancora relativamente fresche: in quell’anno diresse Tutti a casa, con protagonista un superbo Alberto Sordi nei panni del Sottotenente Alberto Innocenzi, a raccontarci lo sfascio improvviso di una nazione, il tradimento di una classe dirigente, lo sfaldamento immediato di certezze ventennali. Innocenzi, un imboscato che aveva evitato il fronte, si trova ben presto a dover attraversare l’Italia in cerca di ordini: non li troverà ma attraverso il paese allo sbando diventerà un eroe “per caso”. Gran bel film, che andrebbe fatto vedere nelle scuole, per la sua veridicità, l’amara ironia, la grottesca drammaticità.
Due anni dopo Steno diresse Totò ne I due colonnelli, storia di due ufficiali, un italiano e un inglese, che si trovano a combattere su fronti opposti sul fronte greco. E sarà proprio il britannico, l’ex nemico, a salvare il Colonnello Antonio Di Maggio e le sue truppe dalla fucilazione per mano dei tedeschi nel fatidico 8 settembre.
Nel 1991 Gabriele Salvatores vinse meritatamente un Oscar con Mediterraneo, film su un’armata Brancaleone di italiani “brava gente2 mandati a presidiare un isola greca. Dopo anni di inutile attesa, tagliati fuori dal mondo, sarà Antonio Catania, piovuto col suo aereo nel bel mezzo di un’italicissima partita di calcio, a ragguagliare Diego Abatantuono e i suoi commilitoni sui fatti dell’8 settembre, riportando alla realtà uomini ormai assuefatti a 20 anni di regime.
Chiudiamo con un film hollywoodiano, Il mandolino del capitano Corelli, diretto da John Madden (Shakespeare in Love) nel 2001. Il film narra della tragedia della divisione Acqui, massacrata per rappresaglia a Cefalonia dalle truppe tedesche dopo l’armistizio tra l’Italia e gli angloamericani. Purtroppo il dramma bellico è sottomesso alla storia d’amore tra il bel capitano (Nicholas Cage) e l’affascinante isolana (Penelope Cruz), ma non mancano spunti di riflessione.