I migliori film del 2007 secondo Cineblog
E anche questo 2007 è finito. Chiudiamo l’anno con la nostra personale classifica dei migliori film visti al cinema. Ne abbiamo scelti 5 a testa (anche meno a volte) con una mini recensione che spiega la nostra motivazione. Domani pubblicheremo i nostri peggiori e come vedrete anche noi della redazione abbiamo pareri discordanti.Film che sono
E anche questo 2007 è finito. Chiudiamo l’anno con la nostra personale classifica dei migliori film visti al cinema. Ne abbiamo scelti 5 a testa (anche meno a volte) con una mini recensione che spiega la nostra motivazione. Domani pubblicheremo i nostri peggiori e come vedrete anche noi della redazione abbiamo pareri discordanti.
Film che sono stati amati da qualcuno ed inseriti qui sono anche nella lista dei peggiori per qualcun altro. Come si dice allora? Anche al cinema i gusti non si discutono.
Vi ricordiamo che avete ancora tempo per mandare i vostri pareri su questo anno cinematografico. Cliccate qui per sapere come. Il 2 gennaio pubblicheremo le vostre classifiche. Non mancate.
Secondo Fabio.
1. Le vite degli altri, Henckel von Donnersmark. Tutti i simboli e le tracce disseminate nel film sembrano condurci ad una fine inevitabile e la Storia, nondimeno, diventa tragedia. Solo nella nostra coscienza c’è la salvezza.
2. Il grande capo, Von Trier. Il parallelismo tra teatro e vita aziendale mi sembra una grande idea e in più, come filtro nella messinscena, Von Trier usa una tecnica random di inquadrature decise da un computer, ovvero, quando Brecht diventa una macchina.
3. Apocalypto, Gibson. Gibson mi ha veramente fatto ricredere sul suo conto: erano veramente tanti anni che non vedevo un film d’avventura così ben costruito e così ricco di sequenze avvincenti e originali!
Secondo Davide
1. Mio fratello è figlio unico: uno spaccato socio politico dell’Italia della contestazione e degli anni di piombo, vista con lo sguardo fiero e malinconico del bravissimo Elio Germano.
2. The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo: grande film d’azione: adrenalina allo stato puro, frenetiche riprese a mano che rendono inseguimenti e combattimenti corpo a corpo realistici e avvincenti. Un cult per gli appassionati del genere e non solo.
3. Uno su due: efficace e commovente riflessione sull’essenza dei valori e delle relazioni umane, nell’epoca liquida dei rapporti usa e getta e del successo a tutti i costi.
4. La promessa dell’assassino: bellissimo noir di Cronenberg: una riflessione morale sulla scelta fra bene e male e sulla complementarietà delle due parti. Grande recitazione di tutti i protagonisti.
5. Across the Universe: un film che va al di là di qualsiasi catalogazione (a metà fra musical, narrazione e video-arte); capolavoro visionario e realista allo stesso tempo, ottimamente recitato e con una colonna sonora che non ha bisogno commenti.
Secondo Gabriele
Un’annata un po’ così, però ha le sue gemme, anche oltre a queste qui sotto.
1. Grindhouse: due versioni separate e allungate, stesso progetto, idea originale o prodotto diviso; qualcunque versione abbiate visto, resta l’esperienza più divertente ed entusiasmante dell’anno.
2. INLAND EMPIRE: assieme a Grindhouse, la vera esperienza del 2007. Il significato c’è, ma alla prima visione lasciatevi andare ai brividi, alle ombre e ai suoni. E a Laura Dern, magnifica.
3. Lettere da Iwo Jima: ancora più bello di Flags of Our Fathers, ancora più commovente e potente. L’ennesimo capolavoro di Clint riesce ancora a far uscire lo spettatore dalla sala col magone.
4. La promessa dell’assassino: ancora una storia di violenza, ancora un inevitabile crash. Il male genera male, il passato ritorna sempre. E non può che essere dolorosissimo. Mortensen al suo meglio.
5. Paranoid Park / Io non sono qui: le due opere più significative per quanto riguarda il cinema americano di oggi. Ricerca, sperimentazione visiva e non solo, piccole perle da portarsi dentro per sempre.
Secondo Michele:
1. Lettere da Iwo Ima di Clint Eastwood. Un film dell’ormai maestro del cinema sia dentro che fuori lo schermo. Un film che ha mostrato l’atrocità e l’assurdità della guerra con un’ottica neutrale e sconvolgente al tempo stesso. La guerra ci divide, la morte ci unisce.
2. Funeral Party di Frank Oz. Una cascata di di humor inglese, si ride con i denti stretti, ma anche con qualche grassa battutaccia. Finalmente un’inghilterra non bigotta e felice di non prendersi sul serio… neanche davanti alla morte.
3. La ricerca della Felicità di Silvio Muccino. Una scelta contro-tendenza. Un film di declamate banalità e di esagerato buonismo o forse non siamo più abituati ad emozionarci con le cose semplici.
4. Mio fratello è figlio unico di Daniele Lucchetti. Un film all’altezza della Meglio Gioventù. Un’epopea travolgente che finalmente strizza l’occhio al cinema italiano e a tutta l’italianità che ci rende unici al mondo.
5. Little Miss Sunshine di Valerie Faris. Una storia semplice e scanzonata in un’epoca in cui sembra stiano decadendo i buoni valori e sia importante solo l’apparenza, una famiglia riscopre se stessa e uno spirito tutto nuovo per affrontare la vita.
Secondo il Dottor Apocalypse:
1) Across The Universe: warholiano, beatlesiano, visionario, coinvolgente e appassionante, vero gioiellino.
2) Quel Treno per Yuma: Emozionante, western fino al midollo, cast strepitoso, e lo dice uno che non ha mai amato il genere!
3) Io non sono Qui/Inland Empire: semplicemente folli e geniali, hanno un primo posto tutto loro.
4) Planet Terror: splatter, grottesco, divertente, superiore al gemello tarantiniano.
5) La promessa dell’assassino: dopo History of Violence un altro mezzo capolavoro del Maestro Cronenberg, capace di portare sul grande schermo una delle scene, quella della sauna, più forti ed emozionanti degli ultimi anni.
Secondo Infamous:
1. Crank: Quando arriva un tornado bisogna essere ciechi o in un altro posto per non vederlo arrivare, per mia fortuna cieco non sono e quando è arrivato Crank io ero pronto ad aspettarlo. Non è certamente un film per tutti, soprattutto per chi da un film richiede razionalità riflessione, qui siamo agli antipodi, ma è una siringa di adrenalina sparata diretta nel cuore. I due ragazzi che hanno girato il film faranno strada, noi stiamo già aspettando fiduciosi Game e Crank 2.
2. The protector: Tony Jaa è un mostro di bravura e in questo film ci fomenta con degli stunt che facciamo fatica a credere veri, ma una computer grafica che riesce a simulare perfettamente quello che questo ragazzo d’oro ci fa vedere ancora non è stata sviluppata, quindi siamo costretti a credere che davvero Tony Jaa sia in grado di volare e spezzare milioni di braccia e gambe senza fermarsi mai. L’edizione italiana sembra sia da evitare come la peste causa scene tagliate e violenza edulcorata, io vi ho avvertiti. Forse come film era un tantino più riuscito Ong Bak, ma in questo The protecto Tony Jaa fa davvero vedere cose incredibili.
3. La promessa dell’assassino: non sarà il miglior cronenberg di sempre, si ha anche come l’impressione che la vetta (per eleganza e raffinatezza) della sua riflessione sulla dialettica mente-corpo corpo-corpo sia stata raggiunta già ed altrove, ma rimane pur sempre un signor thriller che riesce a convincere il pubblico più becero (vi avrei fatto assistere alla proiezione dell’altra sera al cineplex di Pontedera) e a solleticare il godimento negli spettatori più esigenti (come me) per una fotografia eccelsa, per una direzione d’attore fenomenale e per delle sequenze che solo un maestro di cinema con anni e anni di esperienza alle spalle può comporre. Come si sia riusciti a tirare fuori da inquadrature e azioni fondamentalmente lente un ritmo così serrato e coinvolgente è poi tutto un mistero per me.
4. Suxbad: La commedia dell’anno, la commedia stupida dell’anno è senza dubbio questa, tre ragazzini che vogliono penetrare per la prima volta una delle loro amiche (una qualsiasi) e per far questo decidono che il modo migliore è farle ubriacare comprando gli alcoolici con un documento falso. Sembra la solita caxxata, e in parte lo è, le battute sono sconce e fallocentriche come ci si aspetta e raramente si arriva ad un livello intellettivo superiore a quello di un adolescente, ma il film ci sorprende per la leggerezza con la quale tratteggia un’età e sancisce il rito di passaggio dall’adolescenza/fanciullezza a l’età adulta e tutti i problemi che questo comporta. Ero titubante e mi sono ricreduto.
5. Apocalypto: Evviva Mel Gibson, malgrado tutti i difetti del film è riuscito a costruire il film più interessante dell’anno, non sarà potente quanto la passione di Cristo, ma l’azione è senza sosta, la cattiveria totale e il buon Mel ci rallegra l’intelletto anche con una figurazione di tutto rispetto, il libro e la spada, la foresta, gli indio e le navi europee. Pensando e ripensando è sicuramente questo il film che più mi è rimasto in tutta questa stagione.
Secondo Carla:
1. 300: macho, eccessivo, fumettoso, coinvolgente. Un fumetto diventa film e viceversa.
2. Planet Terror: casinista, divertente, bruttissimo e schifoso come un bellissimo e riuscito b-movie.
3. Smokin Aces: un film solido, ben recitato, costruito come una bomba ad orologeria. Mi mancano questi film.
4. Transformers: la quintessenza della superficialità, del tornare bambini, del restare a bocca aperta davanti a giocattoli enormi e ad effetti speciali da urlo.
5. Borat: come si fa a non rimanere scioccati di fronte a Borat? Politicamente ed adorabilmente scorretto.
E vi ricordo anche le altre nostre classifiche:
– i migliori film del 2008
– i peggiori del 2008
– il meglio e il peggio del 2009