Un film in costume ambientato nel XVII secolo per Abdellatif Kechiche
A Roma per presentare Cous cous, il suo terzo film da regista in uscita da noi l’11 gennaio, Abdellatif Kechiche ha anche rapidamente parlato di ciò che ha in mente per la sua quarta fatica. Dopo aver esordito con Tutta colpa di Voltaire, presentato nella Settimana della critica a Venezia 57, dove vinse il Premio
A Roma per presentare Cous cous, il suo terzo film da regista in uscita da noi l’11 gennaio, Abdellatif Kechiche ha anche rapidamente parlato di ciò che ha in mente per la sua quarta fatica. Dopo aver esordito con Tutta colpa di Voltaire, presentato nella Settimana della critica a Venezia 57, dove vinse il Premio De Laurentiis per la miglior opera prima, dopo aver raccontato la gioventù dei quartieri magrebini in Francia nel bellissimo La schivata e dopo l’ultimo Cous cous (La Graine et le mulet, Premio della giuria a Venezia 64), è il momento per pensare al futuro.
Il suo stile, fatto di pochissima tecnica, lunghissimi dialoghi e il massimo della naturalezza e del realismo, è ormai noto ai cinefili, ma con il quarto film sarà tutto diverso. “Ho voglia di rottura”, ha commentato Kechiche. Il nuovo film dovrebbe essere una pellicola in costume, addirittura ambientata nel XVII secolo: un grande cambiamento per un regista che ha finora raccontato le fatalità e la normalità dei giorni nostri, forse anche in parte in modo autobiografico.
Il dubbio sulla partenza del progetto comunque ci sono tutti: “è un progetto molto costoso -continua il regista- e devo trovare i finanziamenti”. Chissà, semmai il film si potrà fare, che anche questa nuova storia ambientata in un tempo non recente venga affrontata comunque nel modo più reale possibile, magari con uno sguardo ai nostri giorni. Aspettiamo notizie.
Fonte: Adnkronos