Roma 2012: E la chiamano estate – Recensione in Anteprima per il film di Paolo Franchi
Isabella Ferrari, Jean-Marc Barr, Luca Argentero, Filippo Nigro, Eva Riccobono. Cast ricco per E la chiamano estate, in concorso a Roma
Risate di scherno. Incredulità dilagante. E ancora risate di scherno, da affiancare ad urla, imprecazioni e sfottò. Il Festival Internazionale del Film di Roma ha accolto con enormi e più che motivati punti interrogativi E la chiamano estate, terzo ed ultimo film italiano in Concorso. A fine proiezione stampa, è successo praticamente di tutto, con giornalisti indignati e fischi roboanti.
Un Concorso, è doveroso dirlo, che fino ad oggi ha fatto paura, per quanto povero e scarno di qualità. A raschiare il fondo, purtroppo, oggi è arrivato lui, il titolo di Paolo Franchi, che prova ad indagare l’eros di una coppia, apparentemente perfetta. Che si ama, si stima, si cerca. Ma non si ‘sfiora’. Perché manca il sesso.
Un amore che rinuncia alla sua realizzazione nel piacere e nel soddisfacimento dell’impulso, si può chiamare amore? Posto il quesito, Franchi ha provato a disegnare una sua risposta, talmente forzata ed involontariamente esilarante da lasciare di sasso. Tra risate e fuga dalla sala a proiezione ancora in atto, E la chiamano estate conclude nel peggiore dei modi l’avventura ‘italiana’ del primo Festival targato Marco Muller.
Dino ed Anna sono una coppia. Stanno insieme da poco più di un anno. Si amano intensamente, ma tra i due non c’è mai stato un rapporto fisico. Dino si è infatti sempre sottratto a questa ‘ovvietà’. Con Anna non riesce a far sesso, per poi correre da prostitute e far tarda notte in locali di scambisti. Eros ed amore per lui sono separati, e tali devono rimanere. La sua angosciosa deriva depressiva lo porta ad invogliare la donna nel farsi un amante, per poi cercare i suoi ex fidanzati in giro per la città, pregandoli di tornare con lei. Solo allontanandola da se’, l’amata Anna, potrà essere felice.
Una fotografia così accesa e sfocata da far gridare ‘fuocoooo‘ più e più volte ad inizio proiezione. Ma non era colpa del ‘proiezionista’, bensì una precisa ed incomprensibile scelta stilistica di Paolo Franchi. Che con questo E la chiamano Estate è riuscito in un’impresa apparentemente impossibile. Convincere la critica, tutta. Nel detestare e massacrare il suo ultimo film. Nel voler trattare un tema complesso e rischioso come quello dell’eros e delle pulsioni sessuali all’interno di una coppia che non riesce a ‘copulare’, Franchi perde la testa.
Tutto in ‘E la chiamano Estate‘ è eccessivo. La recitazione, i dialoghi, il lento procedere degli avvenimenti, la luce abbagliante ed accecante, le scene di sesso, la gratuità di alcuni nudi, l’atroce doppiaggio, l’evoluzione della storia, che diventa purtroppo poco credibile nel modo in cui viene raccontata. A turbare ovviamente non sono stati ne’ gli organi sessuali esibiti (tanto maschili quanto femminili) ne’ il linguaggio particolarmente colorito, bensì il loro senso, il loro assemblamento. Che trasuda mistero, incredulità.
Raccontando il passato di Dino ed Anna attraverso alcune diapositive, che frammentano la storia andando a scavare nel passato dei due protagonisti, Franchi prova in qualche modo a motivare i loro comportamenti, le loro mancanze. Ma è impossibile giustificare e dare motivazioni a quello che si vede sul grande schermo. Il senso di confusione domina la scena, indisturbato, tra momento ‘onirici’ ed altri di pseudo introspezione. A non aiutare il risultato finale una sceneggiatura condita con battute da ‘panico’.
Dell’amore malato tra una incredibile Isabella Ferrari, per quanto fuori ruolo, e di un mono-espressivo ed inascoltabile Jean-Marc Barr, causa pessimo sincro in sala di doppiaggio, arriva poco o nulla. Ciò che rimane, è un titolo impresentabile ad un Festival. Un titolo sbagliato, nella sua rappresentazione filmica, nella scrittura e nella recitazione dei suoi protagonisti. Un titolo presuntuoso e fastidiosamente eccessivo, riuscito a scatenare i fino ad oggi pacatissimi giornalisti della competizione capitolina. “E lo chiamano film!“, qualcuno ha gridato a pochi minuti dalla fine della proiezione stampa. Suscitando una standing ovation. L’unica, a cui Franchi e il suo titolo, possono ambire.
Voto di Federico: 2
E la chiamano Estate (Italia, drammatico, 2012) di Paolo Franchi; con Isabella Ferrari, Jean-Marc Barr, Luca Argentero, Filippo Nigro, Eva Riccobono, Anita Kravos, Jean-Pierre Lorit, Christian Burruano, Maurizio Donadoni, Romina Carrisi – uscita giovedì 22 novembre 2012 – qui il trailer