John Rambo, la recensione
John Rambo (USA – 2008) di Sylvester Stallone; con Sylvester Stallone, Julie Benz, Matthew Marsden, Graham McTavish.Birmania: un gruppo di medici di ispirazione cristiana decidono di portare aiuti alle popolazioni locali vessate dalla terribile dittatura militare, ovviamente vengono fatti prigionieri dai soldati spietati e sanguinari, che si divertono a veder saltare i poveri contadini sulle
John Rambo (USA – 2008) di Sylvester Stallone; con Sylvester Stallone, Julie Benz, Matthew Marsden, Graham McTavish.
Birmania: un gruppo di medici di ispirazione cristiana decidono di portare aiuti alle popolazioni locali vessate dalla terribile dittatura militare, ovviamente vengono fatti prigionieri dai soldati spietati e sanguinari, che si divertono a veder saltare i poveri contadini sulle mine e che passano il loro tempo ad uccidere la gente e… ad uccidere la gente.
John Rambo è in Tailandia, invecchiato, ingrassato, si guadagna da vivere facendo il barcaiolo e catturando serpenti velenosi: quando gli viene chiesto se vuole salvare i prigionieri cristiani dalle grinfie dei militari vorrebbe tirarsi indietro, ma poi si ricorda (attraverso un bellissimo montage di immagini dei 3 film precedenti) che è Rambo, e se c’è una cosa che sa fare bene Rambo quella è sicuramente uccidere un mucchio di soldati cattivissimi.
Non siamo certamente di fronte ad un cult movie come lo sono stati i primi film, non sarà certamente una pietra miliare del cinema, ma nonostante la narrazione scontata, la riflessione sulla guerra da topo gigio e la regia un po’ confusionaria il film non delude certo le aspettative. Rambo ammazza tutti praticamente da solo, è vero che un gruppo di mercenari lo affianca nella sua missione, ma sono messi li apposta per far vedere quanto un soldato normale sia fuffa a confronto con John Rambo.
Ed è sicuramente nella figura del soldato taciturno e disilluso, sempre appoggiato al timone della sua barca, che il film ci dona i suoi momenti migliori, per il resto sembra di assistere ad un mistone dei precedenti film, sia come struttura che come luoghi, che come temi. Combatte nella giungla come il 2, ha la stessa identica forma del terzo episodio e Rambo è sofferto e combattuto come in frist blood, è una summa di tutta la serie.
Da segnalare anche come il gore sia decisamente più spinto rispetto agli altri film, gole strappate a mani nude, budella tranciate con il coltello, pallottole che fanno esplodere teste, decapitano, spezzano le ossa e fanno male a tutti tranne che a lui, che se ne becca solo una di striscio in mezzo a tutto quel piombo.
Le scene d’azione riescono ad essere anche convincenti, peccato che la regia di Sylvester Stallone sia un po’ povera, si vede rambo che spara con la mitragliatrice e in controcampo un mucchio di gente mitragliata, questo per circa venti minuti. Sia chiaro che non ci lamentiamo del fatto che vediamo gente mitragliata per venti minuti, solo che avremmo preferito vedere un po’ meglio il teatro di guerra ci sarebbe piaciuto capire la dinamica delle sparatorie e i rapporti spaziali.
Se avete visto gli altri e sapete a cosa andate in contro direi che non è da perdere.