Alberto il Grande: Alberto Sordi raccontato da Carlo e Luca Verdone
Domani Roma ospita il primo ciak del documentario su Alberto Sordi, realizzato da Carlo e Luca Verdone
Alberto Sordi sta a Roma come il cacio sui famosi macaroni di Nando Mericoni, uno dei personaggi dell’Albertone nazionale che ha regalato all’immaginario popolare e cinematografico, la maschera del Romano de Roma che ‘vo fa l’americano’. Non sorprende quindi nessuno che a 10 anni dalla scomparsa di Sordi, Roma, la sua città natale, glorificata da tanti personaggi e storie, gli renda omaggio con il documentario Alberto il Grande, presentato a Febbraio 2013.
Così come non sorprende che ha raccontare vita, opere e aspetti inediti dell’uomo e dell’attore, siano proprio quel Carlo Verdone attore e sceneggiatore “in viaggio con Papà” diretto da Sordi, e suo fratello Luca. Un viaggio alla scoperta di Sordi che inizia domani nella villa romana di via Druso, dove l’attore ha abitato sin dal 1958 con la sorella Aurelia, tra i familiari, gli amici, i colleghi e gli studiosi, protagonisti di storie e aneddoti, da Carlo Lizzani a Claudia Cardinale, da Franca Valeri a Pippo Baudo, Gian Luigi Rondi, Enrico e Carlo Vanzina, Christian ed Emi De Sica.
Un ritratto inedito restituito da racconti e testimonianze, affiancate dalle sequenze dei film, video e immagini dell’istrione abituato ai riflettore e ai flash, insieme a quelle inedite sepolte negli archivi di Medusa, della Rai, di Cinecittà Luce, della Fondazione Alberto Sordi e dell’Associazione Culturale Enrico Appetito.
“Questo nostro documentario – dicono Carlo e Luca Verdone – vuole essere un omaggio a un grande attore che rappresenta la tradizione dello spettacolo romano ai più alti livelli e che negli anni si è rivelato anche di fondamentale importanza per la nascita e lo sviluppo della migliore commedia all’italiana. Un attore assolutamente rivoluzionario, all’inizio della sua carriera, tanto da scardinare le impostazioni da Accademia Teatrale canonica creando stupore e sbalordimento sia nel pubblico che nella critica. Sordi è stato una maschera ineguagliabile che conteneva tutte le fragilità, le miserie, i tic e i difetti dell’italiano meglio. Non quindi una maschera regionale ma una maschera universale”.
Vorreste un assaggio è? Va bene eccolo! Occhio però che si ride.
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