Home Festa del Cinema di Roma Roma 2018, A Private War: Recensione del film di Matthew Heineman

Roma 2018, A Private War: Recensione del film di Matthew Heineman

L’orrore della guerra e l’importanza del giornalismo d’inchiesta in A Private War di Matthew Heineman, presentato alla 13esima Festa del Cinema di Roma.

pubblicato 26 Ottobre 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 15:24

39enne attrice inglese esplosa in sala grazie a L’amore bugiardo – Gone Girl, film che le ha fatto ottenere candidature agli Oscar, ai Golden Globe, BAFTA, SAG Award, Critics’ Choice Movie Award e Satellite Award, Rosamund Pike torna al cinema con il ruolo di una vita in A Private War del 34enne Matthew Heineman, 3 anni fa nominato Academy per il documentario Cartel Land.

Adattamento cinematografico dell’articolo Marie Colvin’s Private War, pubblicato nel 2012 su Vanity Fair da Marie Brenner, il film omaggia il coraggio e l’abnegazione di Marie Colvin, giornalista statunitense che ha lavorato per il quotidiano britannico The Sunday per quasi 30 anni, ovvero fino al 2012, quando è deceduta sotto le bombe mentre seguiva l’assedio di Homs, in Siria.

Un’inviata di guerra che ha fatto la storia del giornalismo contemporaneo, vincendo l’ambito premio di Giornalista dell’Anno nel 2000, che ha pagato con la propria vita il bisogno di raccontare storie, verità dagli altri taciute, evitate, e ai più sconosciute. Iraq, Afghanistan, Libia, Siria e Sri Lanka, dove perse un occhio a causa di un bombardamento, la Colvin ha visto morte e distruzione ai quattro angoli del Pianeta, senza mai riuscire a staccarsene. Sognava una famiglia, Marie, ma due aborti la privarono delle gioie della maternità, facendola ossessivamente tornare nelle più pericolose zone di guerra per raccontare l’atrocità dei conflitti a fuoco.

Rosamund Pike, voce profonda e roca, benda sull’occhio, capelli increspati, unghie sporche, trucco inesistente e denti ingialliti, è semplicemente sensazionale nel riportare in vita le contraddizioni e gli incubi quotidiani di una donna che sentiva la necessità di guardare quelle mostruosità con i propri occhi. La trasformazione fisica della Pike è oggettivamente spaventosa, nell’omaggiare un’eroina contemporanea dotata di un unico superpotere: quello della scrittura, con cui scuotere quel mondo che preferisce voltarsi da un’altra parte, pur di non vedere. Heineman celebra un giornalismo ‘da campo’ ai più sconosciuto, rischiosissimo ma necessario, spettacolarizzando con vivida crudezza l’atrocità delle guerre, soffermandosi in particolar modo su quei civili che puntualmente pagano pegno, anche se vittime innocenti tra due fuochi nemici.

Al fianco di una Pike da Oscar (da vedere assolutamente in lingua originale) si fa spazio Jamie Dornan, ex Christian Grey qui negli abiti del suo fidato fotoreporter Paul Conroy, con Tom Hollander intenso caporedattore del Sunday Times Sean Ryan e Stanley Tucci nei panni dell’ultimo amore di Marie, deceduta all’età di cinquantasei anni insieme al fotografo francese Rémi Ochlik.

Heineman ripercorre la sua carriera nell’arco di due decenni, guerra dopo guerra, incubo dopo incubo, tra rehab da stress post-traumatico e serate alcoliche, stecche di sigarette e sfuriate, perché la Colvin non era certamente una santa bensì una vera ‘rompicoglioni’, ma nel suo lavoro era probabilmente la migliore, la più impavida, folle, coraggiosa e incosciente giornalista su piazza. Non sapeva nè voleva far altro, a tal punto da sacrificare tutto quel che aveva pur di arrivare alla verità. Così spaventosa eppure maledettamente necessaria.

[rating title=”Voto di Federico” value=”6.5″ layout=”left”]

A Private War (drammatico, 2018, Uk) di Matthew Heineman; con Rosamund Pike, Jamie Dornan, Tom Hollander, Raad Rawi, Jesuthasan Antonythasan, Pano Masti, Stanley Tucci, Alexandra Moen, Corey Johnson, Hilton McRae, Jérémie Laheurte, Fady Elsayed – uscita giovedì 22 novembre 2018.

Festa del Cinema di Roma