A Viso Aperto: il docufilm di Ambrogio Crespi sul “Lockdown” proiettato a Roma
L’Italia del fare che ha combattuto in prima linea contro il coronavirus durante il Lockdown narrata nel documentario “A Viso Aperto” di Ambrogio Crespi.
Con l’ombra di un nuovo Lockdown che si staglia all’orizzonte, e misure come il coprifuoco localizzato applicato in alcune regioni come Lombardia, Lazio e Campania, debutta stasera 22 ottobre alle ore 20:00 presso il Cinema Moderno – The Space di Roma il docufilm A Viso Aperto di Ambrogio Crespi di cui vi proponiamo il trailer ufficiale. La pellicola, nata da un’idea di Luigi Crespi e patrocinata da ANCI, Polizia di Stato e SIMEU (Società Italiana Medicina d’Emergenza Urgenza), è stata girata durante il lockdown nelle zone Covid più colpite durante il picco dell’emergenza sanitaria. Il film traccia una linea immaginaria che rappresenta il punto di contatto nella battaglia contro il virus partendo dalla Lombardia e snodandosi in Piemonte, Veneto e Lazio.
“Lockdown” è un termine che racchiude in sé tante anime e tante storie diverse che da marzo 2020 hanno cambiato la faccia dell’Italia a causa di un virus che colpisce in silenzio, e con il suo essere spesso “asintomatico” si è insinuato nel quotidiano degli italiani, mietendo vittime mentre si trasformava in un’emergenza sanitaria globale, in una pandemia che tutto il mondo cerca di contrastare al meglio in attesa di un vaccino. Il Covid-19 è quindi tornato alla carica, in realtà non se ne era mai andato, con una seconda ondata che in molti davano per certa e che qualcuno sperava fosse solo una previsione catastrofista nella contrapposizione tra esperti, medici e virologi che ha generato un altro virus, quello della disinformazione.
Durante le riprese sono rimasto colpito dagli occhi delle persone che mi parlavano; sguardi che esprimevano ogni sentimento ed ogni emozione, è stata un’esperienza che ha radicalmente cambiato la vita di ognuno di noi. – Ambrogio Crespi.
[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]
Nel trailer di “A viso Aperto” immagini di città desolate che sembrano scenari post-apocalittici che avevamo visto solo nei film di Hollywood, ma il docufilm di Crespi schiva una narrazione fatta di retorica e come recita il titolo mette di fronte allo spettatore il campo di battaglia che è diventato l’Italia e i “soldati” (personale sanitario e forze dell’ordine) e i “civili” rappresentati da imprenditori, commercianti e persone che hanno perso i loro cari che sono diventati le vittime di una guerra che si combatte in trincea giorno dopo giorno, vittima dopo vittima, vita salvata dopo vita salvata, mentre il teatrino della politica si perde troppo spesso in diatribe inutili mentre il paese chiede a gran voce di essere aiutato e confortato.
“A Viso aperto” è tutto questo, è il racconto di un viaggio all’interno di territori devastati dalla pandemia, ma che grazie alla forza ed il coraggio di italiani in prima linea, dirigenti sanitari, medici, infermieri, forze dell’ordine, imprenditori e cittadini, ha saputo reagire e rialzarsi. Nel docufilm c’è l’Italia del “fare”, quell’Italia laboriosa e coraggiosa che non molla e che ha visto in pochi giorni allestire ospedali Covid in città come Cremona, Crema, Bergamo, Brescia e Milano.
Ambrogio Crespi, milanese classe 1970, esperto di comunicazione, marketing digitale, regista e autore di spot e documentari. ha iniziato la sua carriera collaborando alle produzioni televisive e teatrali con Gianfranco Funari. Per quel che riguarda la sua ricca produzione documentaristica, Crespi ha realizzato i docufilm Enzo Tortora, una ferita italiana del 2013; Capitano Ultimo, le ali del falco del 2014 in cui racconta la realtà dell’associazione creata dal Capitano Sergio De Caprio; Malaterra di Gigi D’Alessio del 2015 realizzato con Sergio Rubino; Giorgia Vive del 2016 che narra la storia di Giorgia Benusiglio; Spes Contra Spem, liberi dentro, “un manifesto contro la criminalità, scritto da criminali che sgretolano il mito del criminale stesso”, presentato in anteprima mondiale alla 73^ mostra internazionale d’arte cinematografica all’interno della rassegna “Eventi Speciali” insieme al Ministro della Giustizia Andrea Orlando e il capo del Dap Santi Consolo; e Romano Radici, un eroe semplice, la storia di un Carabiniere ucciso a Roma dal terrorismo negli anni ’80.
La proiezione romana di “A Viso Aperto” è organizzata e patrocinata da Il Tempo Quotidiano, dalla Polizia di Stato e da Assocentauri Calcio, formata da appartenenti alla Polizia di Stato che ha deciso di mostrare l’altro volto del ruolo istituzionale: il volto della solidarietà. Gli stessi, protagonisti del film, durante il lockdown hanno supportato molte persone bisognose della Capitale consegnando box alimentari a case-famiglia e abitazioni. Durante la serata verrà donato un defibrillatore dalla Presidente Dott.ssa Rosa Cilento e Vicepresidente Sergio Pagliocca, dell’associazione Rete Emergenza ODV in favore di Assocentauri Calcio che in seguito donerà ad una realtà bisognosa sul territorio romano.