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Acqua di Marzo: trailer e poster della commedia sentimentale di Ciro De Caro

Acqua di Marzo: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sulla commedia di Ciro De Caro nei cinema italiani dal 20 aprile 2017.

pubblicato 19 Aprile 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 07:19

 

Il 20 aprile arriva nei cinema Acqua di Marzo, opera seconda di Ciro De Caro (Spaghetti Story) distribuita dalla Mediterranea Productions di Angelo Bassi.

Il film presentato al Festival di Roma (Alice Nella Città – Kino Panorama Italia) è una commedia sentimentale che parla delle difficoltà dell’evolvere di genitori, “giovani adulti” e coppie odierne.

 

Libero torna nella cittadina d’origine per dare l’addio alla nonna in fin di vita. Ma la nonna non muore, e il passato che credeva essersi lasciato alle spalle lo travolge. Libero piomba in un limbo adolescenziale mai davvero superato, mentre la fissità di quell’universo cristallizzato gli urla che il tempo passa, e le cose cambiano. Poi, un evento inaspettato come un acquazzone primaverile segna la fine dell’inverno. E in un atto di libera, sincera incoerenza, Libero chiude finalmente il cerchio.

 

Il film scritto da Rossella D’Andrea ed Enrico Settimi è interpretato da Roberto Caccioppoli, Rossella D’Andrea, Claudia Vismara, Nicola Di Pinto, Anita Zagaria, Gianni D’Andrea, Sara Tosti e Ciro De Caro.

Il regista Ciro De Caro parla delle varie tematiche affrontate dal film che copre un ampio spettro emotivo ben radicato nel quotidiano.

[quote layout=”big”]Acqua Di Marzo si può definire una commedia sentimentale, in cui si affrontano vari temi e vari aspetti psicologici dei “GIOVANI ADULTI”, delle coppie ai nostri giorni, dei figli che non riescono a smettere di essere figli anche se in apparenza sembrano maturi e indipendenti, dei genitori che non riescono a smettere di essere “GENITORI”. Ma soprattutto, pur raccontando il presente, racconta il passato, racconta l’adolescenza, anche se non si vede, racconta come tante persone taglino i ponti con le proprie radici, per fuggire, apparentemente dalla provincia, in realtà da qualcosa che non riescono ad affrontare, da un mostro interiore, da un rimpianto, da un’adolescenza problematica che non è mai stata superata e che bisogna affrontare, prima o poi, per crescere veramente. Acqua Di Marzo è un film che parla del coraggio di andare fino in fondo, delle tante piccole ipocrisie che ci raccontiamo per andare avanti e di come il tempo, prima o poi, ci metta tutti con le spalle al muro. Parla dei figli che non riescono a smettere di essere figli anche se in apparenza sembrano maturi e indipendenti, dei genitori che non riescono a smettere di essere “GENITORI”. Parla di temi importanti, di fine vita, della prepotenza e invadenza della generazione che viene prima della nostra e che impedisce, per mancanza di fiducia, per un eccessivo senso di protezione, per avidità, alle nuove generazioni di provare, di sbagliare e di prendere in mano il futuro che gli appartiene. Il tutto raccontato in maniera realistica, naturale, cruda e soprattutto senza che “il tema” sia l’oggetto principale del film. [/quote]