Adaline – L’eterna giovinezza: le recensioni dagli Usa e dall’Italia
I critici Americani e Italiani parlano di “Adaline – L’eterna giovinezza” con Blake Lively protagonista
Avete visto Adaline – L’eterna giovinezza? Il film diretto da Lee Toland Krieger con Blake Lively, Harrison Ford, Michiel Huisman, Amanda Crew, Ellen Burstyn, Richard Harmon, Kathy Baker, Anjali Jay, Anthony Ingruber, Lynda Boyd, è uscito la settimana scorsa ed oggi leggiamo insieme le recensioni Americane e Italiane. Su RottenTomatoes il film ha raccolto il 53% di voti positivi. Vediamo nel dettaglio.
Alex Doenau – Trespass: una perla: intimo, un piccolo film da scoprire e portare con voi.
Inkoo Kang – TheWrap: “Adaline” è più interessata a ciò che indossa Blake Lively al pensiero del suo personaggio. Voto: 40/100
Tim Grierson – Screen International: il regista colpisce tutti i battiti emotivi previsti ma non prende molti rischi.
Dominic Corry – Flicks.co.nz: state lontani se vi danno fastidio i film romantici. Per tutti gli altri, il film trasporta sulle sue intenzioni sincere. Voto: 3/5
Philippa Hawker – Sydney Morning Herald: Galleggia, come lo fa Blake Lively, in una sorta di bolla fuori dal tempo. Voto: 2.5 / 5
Louise Keller – Urbano Cinefile: Non importa se la storia è esagerata, il film si impegna in gran parte con l’interpretazione vincente di Blake Lively, che trascorre la sua vita invece di vivere perché teme che qualcuno possa conoscere il suo segreto.
Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: La pellicola firmata da Lee Toland Krieger mantiene un’indubbia, elegante coerenza di stile, così come la bellezza malinconica di Blake Lively sprigiona uno speciale fascino senza tempo.
Francesco Alò – Il Messaggero: Con una premessa così forzata, per non dire ridicola, devi essere bravo per fare un bel film: Ma Adaline incredibilmente lo è. Merito di una Blake Lively geniale nell’avere i modi di una signora dei primi del ‘900 (…) una regia coinvolgente e attori di contorno ispiratissimi.
Maurizio Acerbi – il Giornale: (…) bella storia romantica con colpo di scena melodrammatico. Non è un film profondo e visionario, ma certamente godibile.
Paolo D’Agostini – la Repubblica: Quello che può sembrare un look patinato è in realtà funzionale al tono, all’atmosfera, allo scorrere di questa storia che in chiave genuinamente romantica ribalta il senso dei modelli e dei miti cui fa ineluttabilmente riferimento: da Faust a Dorian Gray. L’arcano fermo-età che capita alla non ancora trentenne Adaline Bowman sul finire degli anni Trenta è subito come un fardello, non è l’effetto voluto di un patto diabolico in nome dell’eterna giovinezza. E il suo futuro vivere sempre in fuga e senza legami perché destinati a finire e a moltiplicare la sua solitudine, diventa un’indiretta riflessione sui cortocircuiti che oggi vivono le società più ricche con il prolungamento della vita ma, spesso, non della sua qualità. Riuscito è l’equilibrio tra melodramma e spunti buffi: nella sbilanciata relazione tra madre e figlia (Ellen Burstyn, una delle attrici testimonial della grande stagione anni 70 del cinema americano), e poi nell’imprevedibile svolta che la storia prende con il cedere della protagonista a un nuovo innamoramento.