Venezia 2019, Adults in the Room di Costa-Gavras: ricostruzione di una crisi politica ed economica diventata tragedia umana
Costa-Gavras torna al Lido con un film che ripercorre i drammatici anni della crisi economica che ha travolto la Grecia.
36 anni dopo la sua ultima partecipazione con Hanna K, l’86enne Costa-Gavras è tornato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia grazie ad Adults in the Room, avvincente ricostruzione politica sull’infinita e drammatica trattativa tra la Grecia e l’Unione Europea ai tempi del primo Governo Tsipras, nel 2015.
Presentato fuori concorso, Adults in the Room prende forma dalla voce narrante di Gianīs Varoufakīs, Ministro delle Finanze di quel Governo che si dimise a causa delle continue trattative tra l’UE e lo stesso Tsipras, anche dopo il trionfante referendum che aveva decretato uno stop immediato alle imposizioni europee. L’Eurogruppo, guidato dall’intransigente ministro delle finanze tedesche, impose alla Grecia la dittatura dell’austerità, negando loro qualsiasi compromesso per permettere ai greci di saldare il loro ingente debito.
Una tragedia umana a tutti gli effetti che i greci hanno vissuto sulla loro pelle per anni, tra ricatti politici e promesse mai mantenute, bugie e braccio di ferro continui. Costa-Gavras ha iniziato a cullare il progetto nel lontano 2008, con migliaia di documenti, articoli di giornale e registrazioni audio e video archiviate, studiate, prima di trovare una chiave di volta per l’intera sceneggiatura. Ovvero le dimissioni del ministro Varoufakīs, che il regista ha incontrato e conosciuto, qui dipinto come ultimo baluardo contro la claustrofobica austerity decisa dall’Unione Europea, personalità spesso discussa e dagli apparentemente intoccabili principi, orgogliosamente di sinistra, prima di capitolare dinanzi alle pressioni, al rischio di un crac finanziario e al colpo di coda imposto dal suo primo ministro.
Fiction politica dai toni incalzanti e quanto mai attuali, Adults in the Room prova a ripercorrere quanto avvenuto nelle segrete stanze del potere, con trattative serratissime che videro figure politiche di spicco duellare persino per la compilazione di un ‘semplice’ comunicato stampa. Negli abiti di Varoufakis troviamo un battagliero Christos Loulis, con Valeria Golino in quelli di sua moglie e Alexandros Bourdoumis nei panni di un malleabile Alexis Tsipras. Tra gli italiani presenti sul set anche il romano Francesco Acquaroli, chiamato ad interpretare Mario Draghi.
Un film chiaramente politico e a tinte thriller, quello sceneggiato da Costa-Gavras, in cui tutti i protagonisti guardano sfacciatamente al proprio orticello, giocando con milioni di europei da tempo prosciugati, intrappolati in una rete di potere priva di scrupoli. Una nuova dichiarata rivolta cinematografica, quella del regista premio Oscar, che ha così voluto manifestare il proprio pensiero dinanzi ad una crisi infinita che ha affondato il suo Paese, stritolato dai debiti e dalla cosiddetta “troika”, formata da FMI, BCE ed UE, che ha contribuito ad alimentarne il deficit e ad impoverirne la popolazione.
Prendendo a piene mani da un libro scritto dallo stesso Yanis Varoufakis, Costa-Gravas si espone in maniera netta, e chiara, dalla parte del popolo, nel 2015 esautorato persino del voto, quando disse in massa di NO ad un referendum consultivo sull’eventuale approvazione del piano proposto dai creditori internazionali in cambio di un nuovo programma di supporto finanziario. Il regista greco definisce ‘eroici’ i propri connazionali, perché spremuti da un decennio da una crisi che non vede fine, prevedendo quanto poi accaduto alle elezioni del 2019, ovvero il ritorno al Governo del CentroDestra con Nuova Democrazia, riuscito a sconfiggere la Coalizione della Sinistra Radicale (SYRIZA) dello stesso Tsipras. Perché se la sinistra cavalca progetti lontani dai propri ideali pur di mantenere uno straccio di potere, non ha chiaramente senso di esistere. Tanto vale fallire, per poi risorgere dalle ceneri.
Dopo aver ricostruito fedelmente luoghi, personaggi, conferenze stampa e dibattiti, Costa-Gravas cede nel finale ad una surreale e travolgente ‘coreografia politica’, che vede tutte le figure in causa danzare, tra pifferai magici e marionette, sorrisi di circostanza e atterriti sguardi, mentre l’Europa Unita nata oltre 60 anni fa si spegne lentamente, tra sovranisti, populisti, contraddizioni e lotte intestine.
[rating title=”Voto di Federico” value=”6.5″ layout=”left”]
Adults in the Room (Grecia, Francia, 2019) di Costa-Gravas; con Christos Loulis, Alexandros Bourdoumis, Ulrich Tukur, Daan Schuurmans, Christos Stergioglou, Dimitris Tarlow, Alexandros Logothetis, Josiane Pinson, Cornelius Obonya, Aurélien Recoing, Vincent Nemeth, Francesco Acquaroli, Thanos Tokakis, George Lenz, Themis Panou, Maria Protopappa, Valeria Golino – FUORI CONCORSO