Al posto Tuo: Recensione in Anteprima
Scambiare la propria vita con un ‘rivale’ d’azienda pur di salvare il proprio posto. E’ Al Posto Tuo di Max Croci.
Da una parte troviamo Luca, affascinante single quasi quarantenne, sciupafemmine, attento alla forma fisica, vegano e amante dello yoga e delle nuove tecnologie, nonché architetto; dall’altra Rocco, geometra sposato con tre figli, casa in campagna e una dieta perenne che lo tartassa. A legarli il lavoro in una società che ha appena acquisito le rispettive aziende di sanitari. Uno dei due, in sostanza, è di troppo, con la nuova responsabile alla ricerca di una figura in grado di coniugare entrambi i caratteri. Da qui la proposta indecente, ovvero scambiarsi la vita per 7 giorni, in modo da carpire abitudini e segreti dell’altro.
Soggetto spicciolo quello firmato Massimo di Nicola e poi co-sceneggiato al fianco di Umberto Marino, per una pellicola che dimostra come un certo tipo di produzione nostrana, qualitativamente scarsa, ancora persista. Purtroppo. Il pressapochismo di scrittura che trascina Al posto Tuo spiazza, perché farcito di insostenibili cliché che puntualmente affondano dinanzi all’ovvio. La super manager che si inventa l’esperimento che andrà a coinvolgere Luca e Rocco è tedesca, va in giro con il frustino di pelle e caccia i propri collaboratori gridando loro ‘raus’. Argentero, chi l’avrebbe mai detto, è un cascamorto che ci prova con chiunque respiri e abbia una quarta, mentre Fresi, incredibile ma vero, va in brodo di giuggiole di fronte ad una vetrina piena di salumi. Inizialmente acerrimi nemici, al termine della settimana i due finiranno per ‘aggiustare’ la vita dell’altro, completando quelle mancanze che prima della proposta indecente non percepivano affatto. A deludere persino gli sgarbi che puntualmente i due andranno a farsi, per uno ‘scontro’ che mai si fa coinvolgente, interessante o anche solo divertente.
Decisamente privo di ritmo, il film di Croci procede per assurde casualità e tediose banalità, seminando sketch piatti, battutine sgonfie e personaggi completamente privi di originalità. La Angiolini, che grazie al regista ha vinto un Nastro d’Argento con il corto Countdown, ha un ruolo talmente marginale che la sua prova d’attrice, evidentemente al ribasso persino nell’impegno, si limita a seminare sorrisi ad ogni apparizione sulla scena. Sorrisi il più delle volte fuori luogo. Argentero, bello a 32 denti, si ferma allo scontato compitino, mentre Fresi, solitamente bravo, viene a sua volta divorato e digerito da un ruolo leggero leggero, a dispetto dell’imponente massa, e ambiguo, in quanto pronto a tradire l’amata dinanzi ad eventuale terreno fertile. Neanche tra i caratteristi ci si salva, vista l’esagerata nonna sprint interpretata da Fioretta Mari, la moglie traditrice seriale firmata Angela Melillo e la sexy barista targata Serena Rossi, furiosa con Argentero ma perennemente in punta di piedi a fargli le fusa.
Macchina a mano per dare un senso di movimento ad una sceneggiatura impantanata su se’ stessa, Croci si concede persino l’immancabile lieto fine con corsa in aeroporto, impreziosita da una botta di trasgressione grazie ad un gratuito innesto transgender che di fatto conferma l’evoluzione decisamente poco ispirata di uno script segnato da orrendi product placement, forzate evoluzioni intimiste e illogicità varie. Decisamente troppo per un genere, quello della commedia italica, che negli ultimi anni ha più volte dato segnali di chiara ripresa.
[rating title=”Voto di Federico” value=”3″ layout=”left”]
Al posto Tuo (Commedia, Italia, 2016) di Max Croci; con Luca Argentero, Stefano Fresi, Ambra Angiolini, Grazia Schiavo, Carolina Poccioni, Marco Todisco, Giulietta Rebeggiani, Gualtiero Burzi, Pia Lanciotti, Giulia Greco, Nicola Stravalaci, Roberta Mengozzi, Angela Melillo, Fioretta Mari, Serena Rossi – uscita giovedì 29 settembre 2016.