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Alain Delon: 10 film e curiosità per ricordare l’attore di “Zorro” e “Rocco e i suoi fratelli” morto a 88 anni

Cineblog ricorda e celebra con 10 film e tante curiosità, l’attore e sex symbol francese Alain Delon scomparso a 88 anni.

pubblicato 18 Agosto 2024 aggiornato 18 Agosto 2024 19:28

Alain Delon, l’attore francese noto per aver recitato con Monica Vitti in L’eclisse di Antonioni, impersonato il Zorro di Duccio Tessari e per i suoi ruoli nei film del regista Jean-Pierre Melville, in particolare “Frank Costello faccia d’angelo”, è morto all’età di 88 anni.

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“È mancato serenamente nella sua casa di Douchy, circondato dai suoi tre figli e dalla sua famiglia”, riporta una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa AFP dalla sua famiglia.

Era considerato uno dei più grandi sex symbol della storia, oltre che uno dei più grandi attori francesi al pari di Jean Gabin o di Jean-Paul Belmondo, quest’ultimo considerato suo “rivale” nella Francia degli anni sessanta.

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(Photo by Daniel SIMON/Gamma-Rapho via Getty Images)

Delon ha recitato anche in due classici di Luchino Visconti:  “Rocco e i suoi fratelli” e “Il gattopardo” e ridefinito con il regista Pierre Melville la Nouvelle Vague.

Nato l’8 novembre 1935 nel sobborgo parigino di Sceaux, Alain Delon ha avuto un’infanzia turbolenta dopo il divorzio dei suoi genitori. La star, che fu all’apice della sua carriera dagli anni ’60 agli anni ’80, si dedicò alla recitazione per caso, poiché il suo desiderio in gioventù era quello di fare il macellaio. All’età di 14 anni infatti lascia la scuola e diventa apprendista salumiere nella macelleria del patrigno. Sempre all’età di 14 anni la sua prima esperienza davanti all’obiettivo, Delon recita in Le Rapt, un cortometraggio girato dal padre di uno dei suoi amici.

1. Delitto in pieno sole di René Clément (1960)

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(Photo by Fotos International/Getty Images)

Mr Greenleaf chiede a Tom Ripley (Alain Delon), per un compenso di 5000 dollari, di riportare a casa Philip (Maurice Ronet), il figlio playboy e spendaccione. Philip fa credere a Tom di essere intenzionato ad esaudire il desiderio del padre. In realtà il ragazzo non ha alcuna intenzione di lasciare la sua bella vita nell’Italia del sud accanto alla fidanzata Marge (Marie Laforet). Mr. Greenleaf, considerando la missione fallita, licenzia Tom. Ma questi farà di tutto per non lasciarsi sfuggire l’occasione di cambiare la sua vita…

  • Il film è tratto dal romanzo “Il talento di mister Ripley” di Patricia Highsmith. Dal medesimo romanzo è stato tratto nel 1999 il film “Il talento di Mr. Ripley”, diretto da Anthony Minghella e interpretato da Matt Damon (Ripley) e Jude Law (Dickie). Nel 2024 è stata prodotta la serie tv “Ripley” diretta da Steven Zaillian, con Andrew Scott nel ruolo di Tom Ripley e Johnny Flynn nel ruolo di Dickie Greenleaf.
  • L’allora fidanzata di Alain Delon, Romy Schneider, appare nella primissima scena come amica di Freddie Miles (Billy Kearns).
  • L’autrice Patricia Highsmith, sul cui romanzo è basato “Delitto in pieno sole”, ha espresso soddisfazione per il film, che ha definito “molto bello per gli occhi e interessante per l’intelletto”, e per l’interpretazione di Alain Delon nei panni di Tom Ripley. Tuttavia, è rimasta delusa dal finale modificato del film, definendolo “una terribile concessione alla cosiddetta moralità pubblica”. Quasi certamente, i registi non avrebbero avuto altra scelta che farlo: il film è stato girato nel 1959, quando la censura cinematografica era ancora molto forte. Diversi critici hanno ritenuto che il nuovo finale fosse comunque ingegnoso e un esempio eccezionale di come fare “di necessità virtù”.
  • Uno dei 100 film preferiti del regista Akira Kurosawa.

2. Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti (1960)

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Roger Hanin & Alain Delon (Photo by Sunset Boulevard/Corbis via Getty Images)

La storia di cinque fratelli lucani immigrati a Milano con la madre. L’unione famigliare si lacera sotto la pressione della nuova vita. Simone (Renato Salvatori), il più turbolento, ammazza Nadia (Annie Girardot), una prostituta che era stata sua amante prima di mettersi con il fratello Rocco (Alain Delon), pugile di belle speranze. Simone finirà in prigione, nonostante il tentativo di proteggerlo da parte della famiglia, eccetto Ciro (Max Cartier), che vede nell’onesto lavoro di operaio la via del riscatto.

  • Francis Ford Coppola era un tale fan di questo film che assunse il suo compositore, Nino Rota, per la colonna sonora del suo capolavoro del 1972, Il padrino (1972).
  • Renato Salvatori e Annie Girardot divennero amanti nella vita reale.
  • Incluso nella lista di Martin Scorsese denominata “39 film stranieri che devi vedere prima di morire”.
  • Alain Delon in questo film è stato doppiato da Achille Millo che ha prestato la voce a Jean Paul Belmondo in La ciociara. Doppiati nel film anche Annie Girardot da Valentina Fortunato, Katina Paxinou da Cesarina Gheraldi e Roger Hanin da Gianni Bonagura. Claudia Cardinale, che ha la cittadinanza italiana ma è nata e cresciuta nella Tunisia francese, è stata doppiata da Luisella Visconti.
  • La famiglia nel film si chiamava originariamente “Pafundi”. Un importante giudice con lo stesso nome lo scoprì e minacciò di fare causa ai registi, così i produttori cambiarono il nome in “Parondi” ridoppiando parti di dialogo e usando tecniche vintage del 1960 per modificarne l’aspetto sugli oggetti di scena. Tuttavia, quando Rocco torna a casa dal servizio militare, vediamo il cognome sulla porta d’ingresso come “Pafundi”.

3. L’eclisse di Michelangelo Antonioni (1962)

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Alain Delon, Monica VIitti e il regista Michelangelo Antonioni (Photo by Keystone-France/Gamma-Keystone via Getty Images)

Una giovane donna inquieta (Monica Vitti)  interrompe una relazione con un professionista (Francisco Rabal) e cerca inutilmente un serio rapporto umano con la madre (Lilla Brignone) e con alcune amiche. Durante un incontro con la madre presso la Borsa di Roma, Vittoria incontra Piero (Alain Delon), giovane e cinico agente di cambio.

  • Alcuni esercenti statunitensi erano così perplessi dal finale non verbale che hanno semplicemente tagliato gli ultimi 7 minuti, che ora sono considerati una delle scene più celebri e citate dell’intera opera di Michelangelo Antonioni.
  • Per preparare il film, Michelangelo Antonioni si è recato a Firenze per filmare una vera eclissi solare. Ha detto di questa esperienza: “C’era un silenzio diverso da tutti gli altri silenzi, una luce cinerea e poi l’oscurità, la quiete totale. Ho pensato che durante un’eclissi persino i nostri sentimenti si fermassero. Da questo è nata parte dell’idea per L’Eclisse.”
  • Secondo Martin Scorsese, questo è “il film più audace” della trilogia che include L’avventura (1960) e La notte (1961).
  • Questo film non è stato un successo commerciale tranne Giappone dove è molto popolare ed è ancora molto apprezzato nel cosiddetto genere “mini theatre” (piccolo editore, indipendente). Scene del film sono state utilizzate come sfondo per nostalgiche tracce di Karaoke e occasionalmente si trovano utilizzate in video di YouTube. Un notevole montaggio di fotogrammi accompagna una canzone degli anni ’90 chiamata Tsuki no Nagasu Namida – Tears of the Moon.
  • L’auto di Piero viene rubata e guidata in un lago da un ubriaco. Si tratta del “Laghetto” dell’EUR a Roma. Sullo sfondo dell’inquadratura c’è un grattacielo in costruzione simile a un muro divisorio. È Palazzo Eni, futura sede centrale della multinazionale italiana del petrolio e del gas ENI. L’edificio storico era in costruzione al momento delle riprese intorno al 1961 e fu completato nel 1962. Attualmente è il terzo edificio più alto di Roma, con i suoi 80 metri e 22 piani.

4. Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963)

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(Da sinistra) Paolo Stoppa, Burt Lancaster, Claudia Cardinale e Alain Delon (Photo by Keystone/Hulton Archive/Getty Images)

Nel maggio 1860 dopo lo sbarco di Garibaldi a Marsala, Don Fabrizio (Burt Lancaster) assiste con distacco e con malinconia alla fine dell’aristocrazia siciliana e all’ascesa di una nuova classe sociale destinata a prendere in mano le redini del potere. Don Fabrizio, appartenente a una famiglia di antica nobiltà, come tutti gli anni si reca con la famiglia nella residenza estiva di Donnafugata. Il nuovo sindaco è Calogero Sedara (Paolo Stoppa), un borghese di umili origini e scarsa istruzione, un nuovo ricco capace di approfittare dei nuovi tempi per fare carriera politica. Tancredi (Alain Delon), il nipote prediletto di Don Fabrizio, è destinato a sposare la figlia di Sedara, Angelica (Claudia Cardinale), bellissima e dotata di un notevole patrimonio.

  • E’ il film preferito in assoluto dei registi Martin Scorsese e Giuseppe Tornatore.
  • Secondo Fulco della Verdura, caro amico del regista Luchino Visconti, l’affetto di Visconti per Alain Delon inizialmente causò un certo favoritismo. “Era l’unico attore ad avere un camerino; il povero Burt Lancaster stava lì in piedi per ore ad aspettare.”
  • Sebbene i dialoghi di Claudia Cardinale siano doppiati da Solvejg D’Assunta, la sua voce si può ancora sentire in alcune scene, in particolare quando lei e Alain Delon corrono per la casa vuota: la sua risata profonda e spontanea è piuttosto distintiva.
  • Il film segue nel complesso la storia e lo spirito del romanzo, con alcune notevoli differenze: Gli ultimi due capitoli sono omessi: la morte di Don Fabrizio 21 anni dopo il ballo; la vita di tre anziane sorelle Salina a  San Lorenzo (il palazzo che vediamo per la prima volta), altri 27 anni dopo. Naturalmente, molti altri eventi sono scartati 3per via della lunghezza, così come il capitolo su Padre Pirrone / Al contrario, il film include alcune scene assenti dal romanzo: la lunga battaglia in città all’inizio; il posto di blocco sulla strada per Donnafugata subito dopo; il dialogo tra Angelica, Concetta e Tancredi durante il ballo; la fucilazione dei disertori alla fine / La cronologia è talvolta alterata. Alcuni dei flashback del romanzo sono integrati nella cronologia attuale: il corpo del soldato all’inizio, il plebiscito. D’altra parte, alcune sequenze sono tagliate da altre scene: la battuta di caccia, con Fabrizio che legge la lettera di Tancredi e Ciccio che descrive la madre di Angelica; Angelica e Tancredi vagano per il palazzo, durante la visita di Chevalley / I personaggi sono leggermente diversi. Angelica e Tancredi sembrano veramente innamorati (inquadrature lunghe su sguardi e abbracci, musica romantica), mentre nel romanzo sono in parte motivati ​​dall’avidità (Angelica vuole un nome aristocratico, Tancredi ha bisogno di soldi). Don Fabrizio sembra essere più simpatico di quanto non lo sia nel romanzo, probabilmente grazie al fascino di Burt Lancaster. Al ballo, il colonnello Pallavicino è meno ridicolo nel romanzo, e Don Fabrizio non ha una discussione con lui.

5. Il Tulipano Nero di Christian-Jaque (1964)

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Virna Lisi e Alain Delon (Photo by FilmPublicityArchive/United Archives via Getty Images)

Durante la rivoluzione francese, il bandito Tulipano Nero (Alain Delon) aggredisce e rapina gli aristocratici in fuga. Dietro la maschera del misterioso furfante si cela in realtà un gentiluomo.

  • Sebbene abbia lo stesso titolo di un noto romanzo di Alexandre Dumas, in realtà la trama non segue affatto quella del libro dell’autore francese, ma è essenzialmente un film di cappa e spada in stile Zorro.
  • Delon realizzò il film dopo aver visto il successo di Jean-Paul Belmondo in un film di cappa e spada, Cartouche (1962).
  • Il film fu girato in Spagna, inclusa Cáceres. Gli interni furono girati presso gli studi Victorine a Nizza.
  • Il film fu un grande successo al botteghino francese e non solo, incassò bene anche In Italia e Germania e sbancò in Unione Sovietica.
  • Alain Delon sfruttò questa opportunità per dimostrare la sua versatilità come attore interpretando entrambi i fratelli. Nel 1975, avrebbe di nuovo interpretato un spadaccino mascherato nel suo film Zorro.

6. Frank Costello faccia d’angelo / Le samouraï di Jean-Pierre Melville (1967)

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(Photo by ullstein bild/ullstein bild via Getty Images)

Frank Costello (Alain Delon), giovane killer professionista, è attento a pianificare qualsiasi cosa prima di ogni omicidio. Una notte, però, dopo aver ucciso un proprietario di night club, viene visto da un testimone. Tutti i suoi sforzi per costruirsi un alibi falliscono, tanto da gettarlo in un baratro senza via d’uscita…

  • Quando Jean-Pierre Melville portò una copia della sceneggiatura ad Alain Delon, quest’ultimo gli chiese quale fosse il titolo. Quando gli fu detto che il titolo era “Le samouraï”, Delon fece seguire Melville nella sua camera da letto, dove c’erano solo un divano in pelle e una lama da samurai appesa al muro. Melville aveva scritto la sceneggiatura pensando espressamente a Delon per il ruolo principale.
  • Questo è uno dei film più influenti della storia. Martin Scorsese, Quentin Tarantino, Francis Ford Coppola, Jim Jarmusch, John Woo, Johnnie To, David Fincher, Bernardo Bertolucci, Aki Kaurismäki, Takeshi Kitano, Georges Lautner, Nicolas Winding Refn, Luc Besson, Joel Coen, Ethan Coen e altri hanno tutti realizzato film ispirati da questo film.
  • L’epigrafe, attribuita al Libro del Bushido, è stata in realtà scritta dal regista Jean-Pierre Melville.
  • Questo film ha generato due remake: Ghost Dog – Il codice del samurai (1999) di Jim Jarmusch e The Killer (1989) di John Woo.
  • Nel finale alternativo (che era il finale originale), Costello incontra la sua morte con un sorriso perfetto. Jean-Pierre Melville scoprì che Alain Delon aveva già fatto la stessa cosa in un altro film, e di conseguenza cambiò il finale.

7. Diabolicamente tua di Julien Duvivier (1967)

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(Photo by Sunset Boulevard/Corbis via Getty Images)

Un uomo (Alain Delon) rimasto ferito e in coma per quindici giorni, si risveglia senza ricordare più nulla. Al suo fianco, una donna premurosa (Seant Berger) dice di essere sua moglie, benché a lui appaia del tutto sconosciuta. All’inizio si convince di avere un buco enorme nella memoria, poi comincia a sospettare che qualcosa non funzioni. E il mistero si infittisce…

  • “Diabolicamente tua” è basato sul romanzo “Manie de la persécution” di Louis Thomas. Il romanzo è stato adattato da Julien Duvivier, Roland Girard e Jean Bolvary con dialoghi scritti da Paul Gégauff.
  • Il film, un flop d’incassi, fu l’ultimo film del regista Julien Duvivier, morto due mesi prima dell’uscita nelle sale in un incidente stradale.
  • Il regista Julien Duvivier ha diretto anche Il bandito della Casbah (Pépé le Moko), film del 1937 con Jean Gabin parodiato nel celebre film Totò le Mokò, con Totò protagonista e Carlo Ninchi calato nei panni che furono di Gabin.

8. Zorro di Duccio Tessari (1975)

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L’attore Alain Delon e i regista Duccio Tessari sul set di ‘Zorro’ (Photo by Mondadori via Getty Images)

Il colonnello Huerta (Stanley Baker) e i suoi militari sfruttano la popolazione. Don Diego de Varga (Alain Delon), questo il vero nome del leggendario Zorro, deve impugnare nuovamente la spada. Riappare il leggendario segno identificativo “Z” e ricomincia la lotta contro gli oppressori del popolo…

  • L’attore francese Alain Delon ha richiesto di realizzare questo film dopo aver apprezzato il suo ruolo nello spavaldo “Il tulipano nero” nel 1964.
  • Il duello finale con la spada è stato ispirato dal film “Scaramouche” del 1952. Il film “Scaramouche” viene spesso erroneamente indicato come il film con il duello con la spada più lungo nella storia del cinema. Ma lo scontro con la spada più lungo è in realtà nel film “Zorro” con una durata di quasi 15 minuti.
  • Uno dei primi film western moderni proiettati in Cina nel 1978, dopo la Rivoluzione Culturale. Lo hanno visto oltre 70.000.000 di spettatori.
  • La maggior parte della troupe proveniva dall’Italia e le riprese si sono svolte in Spagna. Il lavoro in studio è stato svolto a Roma, Italia.
  • Questo film segna la seconda apparizione del sergente Garcia. Questo soldato spagnolo antagonista comico ha fatto il suo debutto nella serie televisiva Disney degli anni ’50, dove è stato interpretato da Henry Calvin.

9. Per la pelle di un poliziotto di Alain Delon (1981)

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Romy Schneider e Alain Delon durante la premiere del film “Per la pelle di un poliziotto”, con loro Anne Parillaud (sulla sinistra), Mireille Darc e Anthony Delon (sulla destra) (Photo by Serge BENHAMOU/Gamma-Rapho via Getty Images)

Un ex agente di polizia (Alain Delon) che ha avviato un’attività di detective privato viene incaricato da una ricca signora di rintracciarle la figlia, misteriosamente scomparsa. Indagando, il “segugio” scopre un giro molto grosso complicato ancor più dall’uccisione della sua cliente. Il detective però non molla e raccoglie altre prove…

  • Il film segna il debutto alla regia di Alain Delon che ha dedicato il film a “J-P M.”, alias il regista Jean-Pierre Melville.
  • Il soggetto è tratto da un romanzo dello scrittore Jean-Patrick Manchette.
  • Mireille Darc, che all’epoca era la fidanzata di Alain Delon, viene vista brevemente mentre attraversa una strada. Intorno al 54° minuto, Mireille Darc fa un cameo e quasi viene investita dall’auto di Choucas (Alain Delon). Quest’ultimo la chiama “la grande sauterelle” (“la grande cicala”), in riferimento all’omonimo film in cui recitava uscito in Italia con il titolo “Femmina”.
  • In Francia il film è stato un successo e si è classificato al tredicesimo posto al botteghino nel 1981, dietro al film poliziesco Joss il professionista con Jean-Paul Belmondo.

10. Il ritorno di Casanova di Édouard Niermans (1992)

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Alain Delon e Rosalie van Breemen alla premiere del film”Il Ritorno di Casanova” al Festival di Cannes (Photo by Pool BENAINOUS/DUCLOS/Gamma-Rapho via Getty Images)

Dopo molti anni di vagabondaggio per l’Europa, l’anziano Giacomo Casanova (Alian Delon) si è impoverito. Vuole tornare a Venezia, ma non osa andarci direttamente, poiché era un fuggitivo quando se ne andò.

  • A seguito di alcuni flop commerciali della fine degli anni ottanta, Delon nei primi anni novanta Delon comincia ad apparire sempre meno sul grande schermo e i ruoli che recita sono prevalentemente secondari. L’unico ruolo da protagonista di questo periodo è proprio Il ritorno di Casanova, film ben accolto dalla critica ma un fallimento al botteghino internazionale.
  • Il film basato sull’omonimo romanzo di Arthur Schnitzler è stato presentato al Festival di Cannes.

Curiosità su Alain Delon

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Gli attori Alain Delon, Vanessa Paradis e Jean-Paul Belmondo sul set del film “Uno dei due” diretto da Patrice Leconte. (Photo by Patrick CAMBOULIVE/Sygma via Getty Images)
Cineblog ricorda Philippe Leroy, attore francese morto a 94 anni e noto per ruoli in Sandokan, Sette Uomini d'oro e il Tango della gelosia
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  • Ha partecipato alla guerra d’Indocina, quando era un soldato dell’esercito francese. Dei 4 anni di guerra, ha trascorso 11 mesi in prigione.
  • Ha detto che non sopportare di guardare di nuovo La piscina (1969). I suoi co-protagonisti in questo film, l’ex amante Romy Schneider e il caro amico Maurice Ronet sono entrambi morti prematuramente e in circostanze tragiche.
  • In una recente intervista, ha confessato che poco prima della sepoltura di Romy Schneider, a cui non ha partecipato, è rimasto tutta la notte accanto alla bara, scattandole tre foto che ha sempre tenuto nel portafoglio.
  • È stato espulso sei volte da diverse scuole da bambino.
  • Alain Delon nell’ultio periodo viveva da solo in una grande tenuta, dove è presente una cappella in cui ha chiesto di essere sepolto.
  • E’ apparso sulla copertina dell’album musicale “The Queen is Dead” (1986) degli Smiths.
  • Nel 1968, una delle guardie del corpo di Delon, Stevan Markovic, fu trovata morta con un colpo alla testa in un cassonetto fuori dalla casa di Delon. L’amico di Delon, il gangster corso François Marcantoni, fu accusato di complicità in omicidio. Lo stesso Delon fu trattenuto dalla polizia per essere interrogato, nonostante il fatto che l’omicidio fosse avvenuto a Parigi e Delon stesse girando a St. Tropez. Anche l’allora moglie di Delon, Nathalie, fu interrogata.
  • Rifiutò il ruolo di Paul in Ultimo tango a Parigi (1972) che andò a Marlon Brando.
  • Fece causa ad Anthony Delon per aver chiamato il suo abbigliamento in pelle “A.Delon” come marchio e vinse in tribunale negli anni ’80.
  • La canzone “Beautiful killer” di Madonna nell’album MDNA è un omaggio ad Alain Delon.
  • Allevava cavalli da corsa e si prendeva cura di cani abbandonati nella sua tenuta in Francia.
  • Possedeva un ristorante chiamato “Camargue” a Nizza, Francia.
  • Ha vinto il primo e unico César (l’equivalente francese degli Oscar) come miglior attore in Notre histoire (1984) nel 1985 In realtà Delon non ha mai ricevuto nelle sue mani il premio. L’attore non era presente alla cerimonia di premiazione così il presentatore Coluche ha ritirato il premio per suo conto, e lo ha conservato. Dopo la morte del presentatore nel 1986, il César non si è più trovato.
  • Ha dichiarato che Jean-Pierre Melville è il più grande regista della storia del cinema.
  • Suo padre era di origine per metà francese e per metà corsa italiana. Sua madre era di origine tedesca e francese.
  • Aveva la doppia cittadinanza: francese e svizzera. Ha ottenuto la cittadinanza svizzera nel 1999.In un’intervista del 2018, ha affermato che Romy Schneider è stato l’amore della sua vita.
  • Ha il suo brand “Alain Delon Diffusion SA”, che vende profumi, champagne, vestiti, orologi, cognac, occhiali.
  • Ha vissuto con Rosalie van Breemen dal 1987 al 2001. Rosalie aveva 21 anni quando incontrò Alain, che ne aveva 52.
  • Ha avuto due figli con Rosalie van Breemen, una figlia, Anouchka Delon (nata nel 1990) e un figlio, Alain-Fabien Delon (nato nel 1994).
  • Ha avuto una relazione di 3 anni con la sua ex co-protagonista Anne Parillaud negli anni ’80.
  • La sua star preferita da bambino era John Garfield.
  • Accettò il ruolo da protagonista in Zorro (1975) per accontentare il figlio Anthony Delon, che all’epoca era bambino.
  • Prestò servizio nella Marina francese (1952-1956).
  • Inizialmente voleva fare il macellaio, come il suo patrigno Paul Boulogne.
  • Creò una squadra di corse di cavalli con cui vinse il titolo di campione del mondo di trotto con il suo cavallo “Equileo”.
  • Nel 2005 il presidente Jacques Chirac ha nominato Alain Delon Ufficiale della Legion d’Onore per il suo contributo al cinema.
  • Partecipò al funerale di Jean-Paul Belmondo a Parigi nel settembre 2021. Girarono insieme il loro primo film Fatti bella e taci nel 1958.
  • Il gruppo italiano “Baustelle” ha scritto una canzone intitolata “La canzone di Alain Delon”.
  • La band indie The Margarets ha scritto una canzone intitolata “Alain Delon”.
  • Compagno di lunga data dell’attrice Mireille Darc dal 1968 al 1982.
  • Ha una sua marca di profumo ,”AD”.
  • Ha cantato nella hit “Paroles, Paroles” con la defunta cantante Dalida nel 1973. Hanno avuto una relazione segreta negli anni ’60.
  • A 83 anni ha ricevuto la Palma d’oro onoraria dalla figlia Anouchka al festival cinematografico di Cannes nel maggio 2019.
  • Nonno di Alyson Le Borges di Anthony Delon e Marie-Helene.
  • Ha diretto alcuni dei suoi film, la maggior parte dei quali erano thriller polizieschi.
  • Il film Madly, il piacere dell’uomo (1970), scritto da Mireille Darc, è stato ispirato dalle sue relazioni con Darc e Maddly Bamy.
  • Ha acquistato il castello Brulerie a Douchy nel 1971 e lo ha demolito per costruire una casa con piscina interna.
  • Ha lavorato con Claude Jade e Curd Jürgens in Russia in Nido di spie (1981).
  • È apparso in 6 film che avevano la parola “flic” (poliziotto) nel titolo: C’era una volta un commissario… aka Il était une fois un flic (1972), Notte sulla città aka Un flic (1972), Flic Story (1975), Per la pelle di un poliziotto aka Pour la peau d’un flic (1981), Ventiduesima vittima… nessun testimone aka Parole de flic (1985) e Ne réveillez pas un flic qui dort (1988).
  • Ha cantato la canzone “Comme Au Cinéma” nel 1987.
  • Ha lavorato in Francia alla post-produzione di “Asterix alle Olimpiadi”.

Fonte: Variety /  IMDb / Wikipedia